O come mai questo blog??

Dal 2011 mi sono dato all'escursionismo, un modo alla fin fine più semplice e diretto per stare a contatto con la natura. Del resto, come potete vedere qui a fianco, già da piccolo ero un in-tenditore in materia..eheh. Certo, c'è (o c'era, visto che ormai da più di un anno non la pratico più..) anche la pesca, come per qualcun altro può esserci la caccia, o la raccolta funghi ecc., ma quasi tutte in comune hanno secondo me un grosso limite: il fatto di considerare la natura come un "veicolo" per il raggiungimento di un certo grado di soddisfazione, e non essa stessa il fine. In un certo senso, è come se debba esserci sempre un profitto finale. Le escursioni invece non sono nient'altro che il sano desiderio di passare un po' di tempo immersi nella nostra natura, osservarla, e basta.

mercoledì 22 giugno 2011

Christopher McCandless

Christopher McCandless, è stato un ragazzo statunitense che nei primi anni ’90, fresco di laurea in antropologia, assiduo e colto lettore di autori quali Lev Tolstoj, Jack London e Henry David Thoreau, aveva già ben chiaro cosa fare della propria vita. Segnato profondamente e duramente da una difficile adolescenza, in continuo contrasto con i suoi genitori, soprattutto con il padre, maturò una sensibilità e una coscienza che lo portarono in breve al rifiuto del conformismo, del consumismo, e della vita vissuta nel quotidiano standard del mondo occidentalizzato e cosiddetto benestante.

Chris McCandless, alias Alexander Supertramp,  seduto davanti il Magic Bus, nel suo più celebre autoscatto

In una lettera scritta ad un suo conoscente, esprime il condensato della sua filosofia di vita con queste bellissime parole:

"C’è tanta gente infelice che tuttavia non prende l’iniziativa di cambiare la propria situazione perché è condizionata dalla sicurezza, dal conformismo , dal tradizionalismo, tutte cose che sembrano assicurare la pace dello spirito, ma in realtà non esiste niente di più devastante che un futuro certo. Il vero nucleo dello spirito vitale di una persona è la passione per l’avventura. La gioia di vivere deriva dall’incontro con nuove esperienze e quindi non esiste gioia più grande dell’avere un orizzonte in continuo cambiamento, del trovarsi ogni giorno sotto un sole nuovo e diverso."

Seguendo inflessibilmente la propria morale, deciderà di dare un taglio con il suo presente, abbandonare la propria identità cambiandosi il nome in Alexander Supertramp (in omaggio ai “tramp”, i vagabondi), convinto di poter trascorrere la sua vita libero da qualunque legame e vincolo con un mondo da lui considerato come fittizio, semplicemente viaggiando e vivendo nella natura e dove di volta in volta le proprie esperienze lo avessero ispirato.

Dopo la cattura di un porcospino
Abbandonerà quindi tutto e tutti, donerà tutti i suoi risparmi in beneficenza, e a soli 22 anni inizierà a viaggiare, inizialmente con la sua auto e in seguito con il solo zaino in spalla, per tutto l’ovest degli Stati Uniti. Arriverà a discendere il Colorado fino al Golfo di California, fino al culmine del suo girovagare che lo porterà nelle fredde e selvagge terre dell’Alaska, nel Parco Nazionale di Denali, dove troverà dimora in un bus anni ’40 abbandonato (che tutt’ora si trova al suo posto ed è continua meta di pellegrinaggio). Durante i suoi viaggi lascerà per sempre, nelle persone incontrate, dei ricordi e delle emozioni indelebili, aiuterà molti di loro ed egli stesso ad accrescere il proprio bagaglio di esperienze e a maturare nella propria vita.


Il Magic Bus

La sua esistenza avrà un tragico epilogo il 18 Agosto 1992, dopo due anni di girovagare, morto di fame e stenti e probabilmente anche per l’effetto di un avvelenamento dovuto all’ingestione di piante velenose, venne ritrovato all’interno del “Magic Bus” da due cacciatori. L’Alaska, il suo nuovo mondo, la sua nuova vita, decideranno di tenersi per se questo straordinario ragazzo e non riconsegnarlo alla società. Nei suoi ultimi giorni di vita, arriverà all’amara consapevolezza che comunque la felicità non può essere ottenuta vivendo isolati, e scriverà, sotto un passo del libro “Il Dottor Zivago”

“Felicità è vera soltanto se condivisa”

Considerato da alcuni, a torto, un semplice disadattato, in realtà Chris McCandless è stato l’incarnazione terrena di quel senso di libertà che, almeno una volta nella vita, tocca a tutti di dover immaginare e desiderare, stanchi del monotono e allo stesso tempo rassicurante senso di oppressione della vita “moderna”.



Per leggere in maniera più approfondita la storia di Chris McCandless, vi invito a leggere questo bellissimo post sul blog Inesplorazione.

Nel 1997, l’alpinista e saggista Jon Krakauer pubblicò Nelle Terre Estreme, un bellissimo libro che descrive la vita di Chris McCandless.


Verso gli ultimi giorni, già in precarie condizioni di salute
Sulla base di questo libro, nel 2007, per la regia di Sean Penn, è uscito Into The Wild – Nelle Terre Selvagge, un film cult che ripercorre i due anni della “nuova vita” di Christopher McCandless.


2 commenti:

  1. Un modello di vita! Grande Chris <3

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  2. Sara' stato pure un modello di vita, ma veramente ingenuo e incosciente!

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