O come mai questo blog??

Dal 2011 mi sono dato all'escursionismo, un modo alla fin fine più semplice e diretto per stare a contatto con la natura. Del resto, come potete vedere qui a fianco, già da piccolo ero un in-tenditore in materia..eheh. Certo, c'è (o c'era, visto che ormai da più di un anno non la pratico più..) anche la pesca, come per qualcun altro può esserci la caccia, o la raccolta funghi ecc., ma quasi tutte in comune hanno secondo me un grosso limite: il fatto di considerare la natura come un "veicolo" per il raggiungimento di un certo grado di soddisfazione, e non essa stessa il fine. In un certo senso, è come se debba esserci sempre un profitto finale. Le escursioni invece non sono nient'altro che il sano desiderio di passare un po' di tempo immersi nella nostra natura, osservarla, e basta.

lunedì 1 settembre 2014

AVM2014 - 9o Giorno

PERRERE - FINESTRA DI CIGNANA - RIF. PERUCCA-VUILLERMOZ

05 Agosto 2014

Km percorsi = 22
Dislivello + = 1860 mt
Dislivello - = 1850 mt

La strada fatta

Non si fatica a prendere sonno la sera, non si fatica a passare una tranquilla e riposante nottata all'hotel Grivola. La mattina, però, siamo sempre puntuali alle 7.00 per la colazione. Preferiamo anche stamani non partire tardi e trovare i sentieri ancora non preda degli escursionisti. Salutiamo quindi Cervinia e in meno di 10min siamo già al posteggio di Perrere.

Alla partenza dal posteggio di Perrere
La vetta del Cervino si erge dal bosco di fronte a noi
Da un colle svetta già la punta del Cervino ben illuminata. La giornata anche oggi è, come promesso, molto bella. Si comincia subito in una lunga salita che con un paio di zig-zag si porta oltre il limite del bosco, in una zona chiamata Tsa de Grillon. Qui ci appare subito un panorama da cartolina, con la verde Valtournenche che va a sbattere a nord nel solito immenso Cervino.
Il primo grande panorama della Valtournenche
Il Breithorn Occidentale..il pensiero corre a ieri..

È magnetizzante per gli occhi l'effetto di questa montagna sul circostante territorio: al suo cospetto sembra che i vicini Dent d'Herens come pure il nostro glorioso Breithorn, si tengano in ossequioso riparo. Una coppia di mezza età, che avevamo superato, ci raggiunge e facciamo uno scambio reciproco di scatti di foto, quindi riprendiamo la salita verso la Finestra di Cignana, un importante nodo escursionistico e panoramico della Valtournenche; una rocciosa protuberanza della stessa, si protende incuneandosi nella valle andando a formare l'altrettanto super panoramico Monte Pancherot, dove in origine avremmo dovuto trovarci con Lele ed Enea il 4 Agosto pomeriggio, secondo il programma iniziale dell'AVM2014. Non sarebbe male farci una capatina oggi.. Nel frattempo di buon passo arriviamo alla Finestra di Cignana (2445mt), e il panorama previsto dalle guide mantiene le promesse, trovandosi in bilico fra due pendii erbosi che si perdono fino giù nelle valli: da un lato la Valtournenche, dall'altra l’Alpe di Cignana dove spiccano le bellissime acque dell’omonimo lago. A occhio si riesce a seguire la traccia che dovremo percorrere fino al Rifugio Perucca-Vuillermoz, con tutte le sfumature di colori che via via il sentiero attraversa. Verso sudovest il sentierino nella leggera cresta che si dirige al Pancherot, a nordovest il Mont Rous in parte innevato.
Veduta del Lago di Cignana dall'omonima finestra (2467mt)
L'alpe di Cignana e sullo sfondo a centro foto il Pointe Fontanelles
Il sentiero di crinale per il Monte Pancherot, visibile nella piccola punta a sx
Si scende dal passo fino al maso di Chevalley, dove da un abbeveratoio sgorga un'acqua freschissima, quindi comincia un lungo tratto a mezzacosta molto panoramico verso tutta l’alpe di Cignana, perfetto per delle foto panoramiche. Verso sudovest si vede quello che crediamo il monte Zerbion ma che scopriremo successivamente (su segnalazione e soprattutto salita di Lele..) essere il monte Tantané.
Splendida visuale sul Lago di Cignana

Si oltrepassa un ponticino di legno quindi, arrivati ai piedi di una bella cascata formata dal torrente, la si rimonta su un tratto in decisa salita, fino a raggiungere un piccolo pianoro dove ci aspetta la vista del bacino glaciale del Lago Balanselmo. Siamo già a 2800mt, di fronte a noi il piccolo e tondeggiante bivacco invernale Manenti, e più sopra, arroccato e annunciato da bandiere sventolanti che sfidano i ripidi bastioni rocciosi che sormontano da nordovest, il Rifugio Perucca.
Lago Balanselmo
Dal lago, vista verso il bivacco Manenti (dx) e Rif.Perucca (centro-sx). In alto a dx si intravede il Col Vaufrede

Arrivati nei pressi del rifugio Perucca, Lorenzo appare un po’ scettico sulla via che vorrei intraprendere verso nordest. È ancora abbastanza presto però, perche non provarci? E cosi, superato uno stretto canalino e un primo piccolo nevaio, seguiamo una traccia di sentiero su pietraia non sempre ben visibile, fino ad arrivare alle spettacolari acque del Grand Lac.
Il Grand Lac, visto dal nevaio alla base del Col Vaufrede
Di fronte a noi, il ripido pendio di pietre e (più in alto) neve che sale inesorabile fino al Col de Vaufrede, a 3121mt. Superato un vecchio manufatto con funzione di scolmatore per il Grand Lac, i pochi segnavia gialli si perdono nei nevai sempre più frequenti, e fra un gruppo di grandi rocce. Il pendio finale, lo attacchiamo quindi dal versante più a sud, salendo senza traccia direttamente sui massi talvolta instabili. Lore mi dice subito che non sa se mi seguirà, anche perche questo tipo di progressione sulle rocce non è che lo appassioni molto. Per me invece è molto stimolante cercare di volta in volta il punto migliore dove passare, è un'ulteriore variazione di tema, rispetto ai classici sentieri percorsi in tutta la settimana, eccezion fatta per i ghiacciai del Plateau Rosà. Chiaramente la ripidezza del pendio non facilita la cosa, e tra l'altro da est si vedono arrivare delle nuvole dalla sinistra colorazione scura, mettendoci inevitabilmente un po’ di pressione, visto che di acqua ne abbiamo presa poca dal 28 luglio in poi... Dopo un po’ Lorenzo mi da il definitivo addio, e ci diamo appuntamento al rifugio Perucca. Fra tracce di camosci nei nevai e questa interminabile pietraia, avanzo metro su metro, rimontando sulla destra uno sperone roccioso, finché il Col de Vaufrede mi appare ben visibile davanti: l'unica cosa che ci separa, un'ultimo e sempre più ripido nevaio piuttosto duro.
In vista del Col Vaufrede. Qui il Mago si ferma
Sono a circa 3070mt, i ramponi oggi non ce li siamo certi portati dietro; giù a valle Lorenzo sta diventando sempre più piccolo e lontano: in questo momento ognuno sta attraversando il proprio nowhere. Troppo e inutilmente rischioso, proseguire oltre. Per oggi una bella escursione l'abbiamo comunque fatta (anche perche dobbiamo rifarla a ritroso..). Faccio delle belle foto da questo silenzioso e isolato pendio, il Grand Lac è di un azzurro bellissimo visto da qui.
Il Grand Lac, bellissimo, fotografato dal mio Nowhere. dietro di lui il Rif.Perucca e il Col de Valcorniere
Comincio la discesa portandomi pero più in posizione centrale, e dopo un tratto nevoso, ritrovo la traccia che avevamo perso dopo le rocce. Con un ripido sentierino quindi riscendo velocemente arrivando in vista di Lorenzo, che credevo più avanti. Gli urlo e mi sbraccio, ma lui invece mi crede più in alto e non guarda verso di me.
Sul nevaio in discesa all'inseguimento di Lorenzo
A passo molto spedito inizio allora l'inseguimento, raggiungendolo in corrispondenza dello scolmatore del Gran Lac! "Ma come hai fatto a raggiungermi?" _ mi domanda _ "E come ho fatto? Semplice, lo sai, sono un Mago! E non posso mica confidarti i miei segreti.." :-))
Il vento soffia un po’ freschino ora, torniamo indietro e ci appostiamo dietro al rifugio Perucca su di un tavolo in pietra, perche ora abbiamo entrambi una gran fame, e siccome i panini ce li aveva lui, mica potevo attardarmi troppo!!
Il Rifugio Perucca-Viullermoz (2909mt)
Finito il pasto, entriamo nel rifugio per un the e un caffè che viene preparato alla vecchia maniera, nella moka, e facendolo salire moolto lentamente. Il tutto in conformità con l'aria tranquilla e spartana che si respira in questo piccolo, sperduto e desolato avamposto a quasi 3000mt di altezza. Oltre alla gestrice c'è una ragazza che inganna il tempo costruendo braccialetti. Nel libro del rifugio, i pensieri e i saluti delle tante persone che qui hanno soggiornato o anche solo trovato un po’ di quiete, come noi. Mi sembra d'obbligo lasciare anche la firma del Mago! Salutiamo quindi il rifugio e si riprende la discesa: stranamente adesso una carovana di ragazzi sta arrivando proprio al rifugio, che va quindi popolandosi improvvisamente. Un bel sole caldo ci accompagna nella lunga discesa fino a Chevalley e la successiva risalita alla Finestra di Cignana.

Da Chevalley, si risale verso la Finestra di Cignana
Lorenzo mi dice di essere abbastanza stanco, tuttavia non provo vergogna ad azzardargli un'ultima proposta: il Pancherot! La sua risposta con un filo di voce può essere un complimento o meno, secondo i punti di vista: "certo che non sei proprio mai sazio, eh? "... Comunque accetta, con i tempi dovremmo farcela tranquillamente. In verità penso proprio che non si sia pentito della scelta fatta, perche il sentiero per il Pancherot si dimostra molto bello, panoramico e insidioso, trattandosi, nella parte finale, di un tortuoso saliscendi su sentierino molto stretto e molto esposto sul sottostante Lago di Cignana.
Alcuni passaggi delicati nel sentierino per il Pancherot
La vista del Lago di Cignana però è molto bella

Il panorama, però, una volta arrivato alla croce di vetta, è favoloso: indubbiamente uno dei più bei panorami dell'intera AVM. La Valtournenche è dominata con la vista in lungo e in largo.
La Valtournenche vista dal Pancherot

Tra le altre cose, l'arrivo sul Pancherot ha anche un sapore un po’ mistico, un miscuglio di cose e persone a me care: gli ultimi passi, in vista della croce, decido di farli filmando un breve video da dedicare all'amico Lele, e proprio sotto la croce cosa trovo scritto sulla terra? "DARIO"! Mio figlio! Boh, non è che ci sia un senso particolare in tutto questo, ma è una curiosa coincidenza con me, la mia vita, i miei affetti.

Arriva anche Lorenzo che alla vista del panorama capisce di aver fatto un'ultima fatica ben ripagata: e le sorprese ancora non sono finite! Quando, infatti, riprendiamo il cammino per tornare alla Finestra di Cignana, nel ripido passaggio con le roccette, sentiamo alla nostra destra un fischio: ci voltiamo di scatto e a meno di dieci metri uno stambecco ci osserva silenzioso. Una vera sorpresa, chissà quant’è che ci sta osservando. In un attimo si defila ma per risbucare pochi istanti dopo giganteggiando, con fare vanitoso (ma se lo può permettere!) su di una torre rocciosa.

Guardate dov'era lui..
Non so quante foto gli faremo, soprattutto a lui ma anche a un suo amico che come se nulla fosse bruca radici su un terrazzino strapiombante a pochi cm dal baratro. Sta di fatto che, alla fine, impiegheremo più tempo per la discesa dal Pancherot, piuttosto che per la salita!
...e dove l'altro brucava tranquillo!!
La successiva ridiscesa dalla Finestra di Cignana avviene tranquillamente, anche se le gambe cominciano ad andare un po’ per i fatti loro. Prossimi all’arrivo, ricevo un sms da Enea, un caro amico di Siena conosciuto tramite rispettivi siti blog, con il quale dobbiamo incontrarci domani in Val d’Ayas insieme anche a Lele Mora (tranquilli, non è il Lele Mora che pensate…). Lo chiamo così, per sentire dove si trovi, e mi dice che stanno riscendendo da Cervinia. Inizialmente con i tempi non ci sono le premesse per un incontro anticipato, ma alla fine, quando siamo di nuovo a Perrere, mi sento chiamare ed è lui, insieme alla sua Cinzia! Che bella sorpresa! E’ la prima volta che ci vediamo di persona, e da buon camminatore ho subito modo di raccontargli le impressioni ancora fresche del Breithorn, ma anche del super giro di oggi che alla fine sarà di ben 22km e +1860mt di dislivello!!
Si riscende a Perrere
Insieme a loro ci tratteniamo per un’oretta circa, seduti ai tavoli di una pasticceria, davanti un’ottima torta di mele da loro gentilmente offerta. Sono veramente contento, di persona Enea conferma l’impressione fatta le poche volte che ci siamo sentiti per telefono, vivace e spigliato, senza troppe parole inutili, e soprattutto grande amante e intenditore di montagna. Ma avremo modo domani tutti insieme di fare delle belle chiacchierate! La giornata è stata veramente lunga e piena di colpi di scena, e quando ci mettiamo in viaggio per Champoluc, in Val d’Ayas, sono le 18.10! Arriveremo in paese intorno alle 19.40, ma la sistemazione nel B&B Le Vieux Rascard è veramente ottima. Per la cena ci viene consigliato l’ottimo ristorante-pizzeria Churen, tipico locale valdostano, infatti è gestito completamente da sardi! Però complimenti, ci si mangia davvero bene e lo prenotiamo già per la cena di domani sera quando festeggeremo finalmente l’incontro sui monti fra me, Lele, ed Enea, una cosa di cui sono molto contento ed emozionato, che inseguivamo da tempo…
- MagoZichele -



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