PERRERE - FINESTRA DI CIGNANA - RIF. PERUCCA-VUILLERMOZ
05 Agosto 2014
Km percorsi = 22
Dislivello + = 1860 mt
Dislivello - = 1850 mt
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La strada fatta |
Non si fatica a prendere
sonno la sera, non si fatica a passare una tranquilla e riposante nottata
all'hotel Grivola. La mattina, però, siamo sempre puntuali alle 7.00 per la colazione.
Preferiamo anche stamani non partire tardi e trovare i sentieri ancora non
preda degli escursionisti. Salutiamo quindi Cervinia e in meno di 10min siamo già
al posteggio di Perrere.
Alla partenza dal posteggio di Perrere |
La vetta del Cervino si erge dal bosco di fronte a noi |
Da un colle svetta già la punta del Cervino ben
illuminata. La giornata anche oggi è, come promesso, molto bella. Si comincia
subito in una lunga salita che con un paio di zig-zag si porta oltre il limite
del bosco, in una zona chiamata Tsa de Grillon. Qui ci appare subito un
panorama da cartolina, con la verde Valtournenche che va a sbattere a nord nel
solito immenso Cervino.
Il primo grande panorama della Valtournenche |
Il Breithorn Occidentale..il pensiero corre a ieri.. |
È magnetizzante per gli occhi l'effetto di questa
montagna sul circostante territorio: al suo cospetto sembra che i vicini Dent
d'Herens come pure il nostro glorioso Breithorn, si tengano in ossequioso
riparo. Una coppia di mezza età, che avevamo superato, ci raggiunge e facciamo
uno scambio reciproco di scatti di foto, quindi riprendiamo la salita verso la
Finestra di Cignana, un importante nodo escursionistico e panoramico della
Valtournenche; una rocciosa protuberanza della stessa, si protende incuneandosi
nella valle andando a formare l'altrettanto super panoramico Monte Pancherot,
dove in origine avremmo dovuto trovarci con Lele ed Enea il 4 Agosto
pomeriggio, secondo il programma iniziale dell'AVM2014. Non sarebbe male farci
una capatina oggi.. Nel frattempo di buon passo arriviamo alla Finestra di
Cignana (2445mt), e il panorama previsto dalle guide mantiene le promesse,
trovandosi in bilico fra due pendii erbosi che si perdono fino giù nelle valli:
da un lato la Valtournenche, dall'altra l’Alpe di Cignana dove spiccano le
bellissime acque dell’omonimo lago. A occhio si riesce a seguire la traccia che
dovremo percorrere fino al Rifugio Perucca-Vuillermoz, con tutte le sfumature
di colori che via via il sentiero attraversa. Verso sudovest il sentierino
nella leggera cresta che si dirige al Pancherot, a nordovest il Mont Rous in
parte innevato.
Veduta del Lago di Cignana dall'omonima finestra (2467mt) |
L'alpe di Cignana e sullo sfondo a centro foto il Pointe Fontanelles |
Il sentiero di crinale per il Monte Pancherot, visibile nella piccola punta a sx |
Si scende dal passo fino al maso di Chevalley, dove da un
abbeveratoio sgorga un'acqua freschissima, quindi comincia un lungo tratto a
mezzacosta molto panoramico verso tutta l’alpe di Cignana, perfetto per delle
foto panoramiche. Verso sudovest si vede quello che crediamo il monte Zerbion
ma che scopriremo successivamente (su segnalazione e soprattutto salita di
Lele..) essere il monte Tantané.
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Splendida visuale sul Lago di Cignana |
Si oltrepassa un ponticino di legno quindi,
arrivati ai piedi di una bella cascata formata dal torrente, la si rimonta su
un tratto in decisa salita, fino a raggiungere un piccolo pianoro dove ci
aspetta la vista del bacino glaciale del Lago Balanselmo. Siamo già a 2800mt,
di fronte a noi il piccolo e tondeggiante bivacco invernale Manenti, e più
sopra, arroccato e annunciato da bandiere sventolanti che sfidano i ripidi
bastioni rocciosi che sormontano da nordovest, il Rifugio Perucca.
Lago Balanselmo |
Dal lago, vista verso il bivacco Manenti (dx) e Rif.Perucca (centro-sx). In alto a dx si intravede il Col Vaufrede |
Arrivati nei pressi del rifugio Perucca, Lorenzo appare un po’ scettico sulla via che
vorrei intraprendere verso nordest. È ancora abbastanza presto però, perche non
provarci? E cosi, superato uno stretto canalino e un primo piccolo nevaio,
seguiamo una traccia di sentiero su pietraia non sempre ben visibile, fino ad
arrivare alle spettacolari acque del Grand Lac.
Il Grand Lac, visto dal nevaio alla base del Col Vaufrede |
Di fronte a noi, il ripido
pendio di pietre e (più in alto) neve che sale inesorabile fino al Col de
Vaufrede, a 3121mt. Superato un vecchio manufatto con funzione di scolmatore
per il Grand Lac, i pochi segnavia gialli si perdono nei nevai sempre più
frequenti, e fra un gruppo di grandi rocce. Il pendio finale, lo attacchiamo
quindi dal versante più a sud, salendo senza traccia direttamente sui massi
talvolta instabili. Lore mi dice subito che non sa se mi seguirà,
anche perche questo tipo di progressione sulle rocce non è che lo appassioni
molto. Per me invece è molto stimolante cercare di volta in volta il punto
migliore dove passare, è un'ulteriore variazione di tema, rispetto ai classici
sentieri percorsi in tutta la settimana, eccezion fatta per i ghiacciai del
Plateau Rosà. Chiaramente la ripidezza del pendio non facilita la cosa, e tra
l'altro da est si vedono arrivare delle nuvole dalla sinistra colorazione
scura, mettendoci inevitabilmente un po’ di pressione, visto che di acqua ne
abbiamo presa poca dal 28 luglio in poi... Dopo un po’ Lorenzo mi da il
definitivo addio, e ci diamo appuntamento al rifugio Perucca. Fra tracce di
camosci nei nevai e questa interminabile pietraia, avanzo metro su metro,
rimontando sulla destra uno sperone roccioso, finché il Col de Vaufrede mi
appare ben visibile davanti: l'unica cosa che ci separa, un'ultimo e sempre più
ripido nevaio piuttosto duro.
In vista del Col Vaufrede. Qui il Mago si ferma |
Sono a circa 3070mt, i ramponi oggi non
ce li siamo certi portati dietro; giù a valle Lorenzo sta diventando sempre più
piccolo e lontano: in questo momento ognuno sta attraversando il proprio
nowhere. Troppo e inutilmente rischioso, proseguire oltre. Per oggi una bella
escursione l'abbiamo comunque fatta (anche perche dobbiamo rifarla a
ritroso..). Faccio delle belle foto da questo silenzioso e isolato pendio, il
Grand Lac è di un azzurro bellissimo visto da qui.
Il Grand Lac, bellissimo, fotografato dal mio Nowhere. dietro di lui il Rif.Perucca e il Col de Valcorniere |
Comincio la discesa
portandomi pero più in posizione centrale, e dopo un tratto nevoso, ritrovo la
traccia che avevamo perso dopo le rocce. Con un ripido sentierino quindi
riscendo velocemente arrivando in vista di Lorenzo, che credevo più avanti. Gli
urlo e mi sbraccio, ma lui invece mi crede più in alto e non guarda verso
di me.
Sul nevaio in discesa all'inseguimento di Lorenzo |
A passo molto spedito inizio allora l'inseguimento, raggiungendolo in corrispondenza
dello scolmatore del Gran Lac! "Ma come hai fatto a raggiungermi?" _
mi domanda _ "E come ho fatto? Semplice, lo sai, sono un Mago! E non posso
mica confidarti i miei segreti.." :-))
Il vento soffia un po’
freschino ora, torniamo indietro e ci appostiamo dietro al rifugio Perucca su
di un tavolo in pietra, perche ora abbiamo entrambi una gran fame, e siccome i
panini ce li aveva lui, mica potevo attardarmi troppo!!
Il Rifugio Perucca-Viullermoz (2909mt) |
Finito il pasto, entriamo nel rifugio per un the e un caffè che viene preparato alla vecchia maniera,
nella moka, e facendolo salire moolto lentamente. Il tutto in conformità con
l'aria tranquilla e spartana che si respira in questo piccolo, sperduto e
desolato avamposto a quasi 3000mt di altezza. Oltre alla gestrice c'è una
ragazza che inganna il tempo costruendo braccialetti. Nel libro del rifugio, i
pensieri e i saluti delle tante persone che qui hanno soggiornato o anche solo
trovato un po’ di quiete, come noi. Mi sembra d'obbligo lasciare anche la firma
del Mago! Salutiamo quindi il rifugio e si riprende la discesa: stranamente
adesso una carovana di ragazzi sta arrivando proprio al rifugio, che va quindi
popolandosi improvvisamente. Un bel sole caldo ci accompagna nella lunga
discesa fino a Chevalley e la successiva risalita alla Finestra di Cignana.
Da Chevalley, si risale verso la Finestra di Cignana |
Lorenzo mi dice di essere abbastanza stanco, tuttavia non provo vergogna ad
azzardargli un'ultima proposta: il Pancherot! La sua risposta con un filo di
voce può essere un complimento o meno, secondo i punti di vista: "certo
che non sei proprio mai sazio, eh? "... Comunque accetta, con i tempi
dovremmo farcela tranquillamente. In verità penso proprio che non si sia
pentito della scelta fatta, perche il sentiero per il Pancherot si dimostra
molto bello, panoramico e insidioso, trattandosi, nella parte finale, di un
tortuoso saliscendi su sentierino molto stretto e molto esposto sul sottostante
Lago di Cignana.
Alcuni passaggi delicati nel sentierino per il Pancherot |
La vista del Lago di Cignana però è molto bella |
Il panorama, però, una volta arrivato alla croce di vetta, è
favoloso: indubbiamente uno dei più bei panorami dell'intera AVM. La
Valtournenche è dominata con la vista in lungo e in largo.
La Valtournenche vista dal Pancherot |
Tra le altre cose,
l'arrivo sul Pancherot ha anche un sapore un po’ mistico, un miscuglio di cose
e persone a me care: gli ultimi passi, in vista della croce, decido di farli
filmando un breve video da dedicare all'amico Lele, e proprio sotto la croce
cosa trovo scritto sulla terra? "DARIO"! Mio figlio! Boh, non è che
ci sia un senso particolare in tutto questo, ma è una curiosa coincidenza con
me, la mia vita, i miei affetti.
Arriva anche Lorenzo che alla vista del panorama capisce di aver fatto un'ultima fatica ben ripagata: e le sorprese ancora non sono finite! Quando, infatti, riprendiamo il cammino
per tornare alla Finestra di Cignana, nel ripido passaggio con le roccette,
sentiamo alla nostra destra un fischio: ci voltiamo di scatto e a meno di dieci
metri uno stambecco ci osserva silenzioso. Una vera sorpresa, chissà quant’è
che ci sta osservando. In un attimo si defila ma per risbucare pochi istanti
dopo giganteggiando, con fare vanitoso (ma se lo può permettere!) su di una
torre rocciosa.
Guardate dov'era lui.. |
Non so quante foto gli faremo, soprattutto a lui ma anche a un
suo amico che come se nulla fosse bruca radici su un terrazzino strapiombante a
pochi cm dal baratro. Sta di fatto che, alla fine, impiegheremo più tempo per
la discesa dal Pancherot, piuttosto che per la salita!
...e dove l'altro brucava tranquillo!! |
La successiva ridiscesa
dalla Finestra di Cignana avviene tranquillamente, anche se le gambe cominciano
ad andare un po’ per i fatti loro. Prossimi all’arrivo, ricevo un sms da Enea,
un caro amico di Siena conosciuto tramite rispettivi siti blog, con il quale
dobbiamo incontrarci domani in Val d’Ayas insieme anche a Lele Mora
(tranquilli, non è il Lele Mora che pensate…). Lo chiamo così, per sentire dove
si trovi, e mi dice che stanno riscendendo da Cervinia. Inizialmente con i
tempi non ci sono le premesse per un incontro anticipato, ma alla fine, quando
siamo di nuovo a Perrere, mi sento chiamare ed è lui, insieme alla sua Cinzia!
Che bella sorpresa! E’ la prima volta che ci vediamo di persona, e da buon
camminatore ho subito modo di raccontargli le impressioni ancora fresche del
Breithorn, ma anche del super giro di oggi che alla fine sarà di ben 22km e
+1860mt di dislivello!!
Si riscende a Perrere |
Insieme a loro ci
tratteniamo per un’oretta circa, seduti ai tavoli di una pasticceria, davanti
un’ottima torta di mele da loro gentilmente offerta. Sono veramente contento,
di persona Enea conferma l’impressione fatta le poche volte che ci siamo
sentiti per telefono, vivace e spigliato, senza troppe parole inutili, e
soprattutto grande amante e intenditore di montagna. Ma avremo modo domani
tutti insieme di fare delle belle chiacchierate! La giornata è stata veramente
lunga e piena di colpi di scena, e quando ci mettiamo in viaggio per Champoluc,
in Val d’Ayas, sono le 18.10! Arriveremo in paese intorno alle 19.40, ma la
sistemazione nel B&B Le Vieux
Rascard è veramente ottima. Per la cena ci viene consigliato l’ottimo
ristorante-pizzeria Churen, tipico locale
valdostano, infatti è gestito completamente da sardi! Però complimenti, ci si
mangia davvero bene e lo prenotiamo già per la cena di domani sera quando
festeggeremo finalmente l’incontro sui monti fra me, Lele, ed Enea, una cosa di
cui sono molto contento ed emozionato, che inseguivamo da tempo…
- MagoZichele -
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