O come mai questo blog??

Dal 2011 mi sono dato all'escursionismo, un modo alla fin fine più semplice e diretto per stare a contatto con la natura. Del resto, come potete vedere qui a fianco, già da piccolo ero un in-tenditore in materia..eheh. Certo, c'è (o c'era, visto che ormai da più di un anno non la pratico più..) anche la pesca, come per qualcun altro può esserci la caccia, o la raccolta funghi ecc., ma quasi tutte in comune hanno secondo me un grosso limite: il fatto di considerare la natura come un "veicolo" per il raggiungimento di un certo grado di soddisfazione, e non essa stessa il fine. In un certo senso, è come se debba esserci sempre un profitto finale. Le escursioni invece non sono nient'altro che il sano desiderio di passare un po' di tempo immersi nella nostra natura, osservarla, e basta.

domenica 11 settembre 2011

[ Come è andata?? ] La Spedizione dei 1000 - [ 06/09/2011 ]

L’obbiettivo di questa escursione era già dichiarato in partenza: battere il mio record personale di km giornalieri e superare la soglia dei 40 km!
Dopo i 30 km della prima escursione solitaria alle Cornate quasi un anno fa, e dopo i 35 km, ancora alla Cornate ma dal versante Sud (o Est guardandole di fronte), in Luglio scorso, dove mi ritrovai impelagato in un macchione fuori dai sentieri segnati, la Spedizione dei 1000, originariamente pensata da svolgersi in tre giorni, presentava tuttavia una lunghezza totale, appunto, intorno ai 40 km, giusti giusti per piazzare il record, indipendentemente dai dislivelli da superare, che non è affatto un dettaglio trascurabile.
Archiviata la momentanea possibilità di svolgerla in tre giorni, ed essendo già a Settembre, quindi prossimi alla fine dell’anno, sarebbe anche decaduto lo “spirito” dell’escursione, ovvero rendere nel contempo omaggio, dal nome stesso (spedizione dei 1000), ai 150 d’Unità d’Italia.
Sarà dunque una bella sfacchinata, nello zaino quindi solo lo stretto necessario, niente fornellino o moka, solo pasti (per così dire) alla volee.

La mattina dunque parto non prima delle 7.00, perché adesso le giornate sono già un po’ accorciate, e mi avvio dal classico sentiero che sale ripido verso l’Aia della Vedova attraverso la salita della Viva.
Il vento notturno di leggera tramontana ha spazzato via tutte le nubi e l’umidità dei giorni scorsi, oltre a rinfrescare un po’ l’aria, la giornata è splendida.

Curva altimetrica dell'intera Spedizione dei 1000
Dopo l’Aia della Vedova prendo il sentiero ovest di Fonte a Canale e vado dritto verso il Poggio di Montieri. Il sentiero è molto bello in questo periodo da attraversare, in terra c’è un bellissimo tappeto multicolore di foglie che cominciano a cadere, di contrasto con quelle ancora verdissime sugli alberi. Arrivo in breve al sentiero 25, l’anello intorno al Poggio di Montieri, vedo che nel frattempo hanno rimesso a posto il cartello indicatore del sentiero, che era stato divelto. Decido di non fare soste finché non sarò sulla vetta del Poggio, così da recuperare tempo rispetto alla tabella di marcia. Per essere bene in orario, devo cercare di arrivare sulle Cornate intorno alle 12.00, come in occasione dei 35 km. Solo allora potrò dire di essere nei tempi giusti per poter percorrerne 40. Quindi, anche pochissime foto e video.

h 9.07 - Poggio di Montieri: e uno!
Proseguo abbastanza spedito e in breve mi trovo a ridosso dell’ultima salita al poggio, in corrispondenza della grande e “buia” pineta. Dentro la pineta un profumo invadente penetra le narici, e insieme all’aria abbastanza fresca per la quasi totale mancanza di raggi solari che non riescono a penetrare la fitta coltre dei rami, rende il tutto molto rilassante. Appena uscito dalla pineta, dove sulla destra si trova una bassa boscaglia, due cinghialini mi vengono incontro trotterellando, probabilmente sono rimasti indietro alla mamma e sentendomi camminare mi hanno scambiato per lei. Appena mi individuano ovviamente si bloccano, e con loro anch’io, pronto per scattargli una foto, ma dura come sempre pochi attimi, anche perché non accorgendomene la mamma era veramente vicina a me, proprio dietro alcuni alberelli, e quindi quando i cinghialini tornano verso di lei richiamati dal suo grugnito, io mi allontano senza pensarci troppo.
Alle 9.07 sono sulla vetta del poggio, la visuale oggi è veramente magnifica. Solo il tempo per la foto di rito con il tricolore italiano, mangiare e bere qualcosina, e di nuovo in marcia.
Riscendo dal poggio, dalla strada asfaltata, fino al parco comunale il Piano, dopodiché mi immetto nel bosco lungo il sentiero ad anello.

Si scava alla Canonica di S.Niccolò
Poco dopo arrivo ai resti della Canonica di San Niccolò, oggi ci sono una moltitudine di ragazzi che stanno operando con gli scavi, io invece proseguo girando intorno al poggio e poi svolto lungo il sentiero 14 iniziando la lunga discesa fino al Fosso Bucafaggi. Sto percorrendo molto agevolmente questo tratto, ne approfitto per allungare il passo in modo da accorciare i tempi. Infine arrivo al torrente, dove avrei voluto rinfrescarmi, invece scopro che si è prosciugato completamente, ne rimane solo qualche pozza qua e la. Pazienza, meglio concentrarsi e continuare la marcia, da adesso in poi è tutta salita fino alla vetta delle Cornate, con l’intermezzo del passaggio a Gerfalco. Prima che la strada diventi asfaltata, si passa dai poderi Lazzi, dove una colonia di cani accompagna il nostro passaggio abbaiando rumorosamente. Infine arrivo a Gerfalco, una sosta alla fonte chiamata simpaticamente “L’Abbeveratoio” anche per buttare giù qualcos’altro, e riprendo di nuovo il cammino. La salita alle Cornate, ora, rispetto alla volta scorsa dove l’affrontai con più calma, si fa sentire di più sulle gambe, ho già percorso 15 km, ne mancano comunque ancora tanti, quindi rimango concentrato e avanzo passo dopo passo. D’un tratto per terra sopra un sasso vedo della saliva: che ci sia qualche altro escursionista a giro per questi luoghi? Vedremo.
Nel frattempo alle 12.10 raggiungo la croce sulle Cornate, a 975 mt, da dove il panorama è splendido, e successivamente arrivo in vetta, per la seconda foto di rito con il tricolore: e siamo già a due!

Di nuovo sulla croce alle Cornate
Proseguo scendendo dal versante opposto, e noto che una parte del sentiero, quella notoriamente più ripida, è stata oggetto di un allargamento dovuto al passaggio di un trattore; personalmente, penso sia stato solo devastato l’originale …
Imbocco quindi il sentiero 11 in direzione di Poggio Ritrovoli, questo versante delle Cornate è ora ombreggiato, e proseguo quindi spedito in mezzo a questo bellissimo e intatto bosco che fa parte della riserva naturale di Fosini. Quando comincia la risalita verso Poggio Ritrovoli, ecco che raggiungo gli escursionisti dei quali sospettavo la presenza. E’ una coppia di stranieri, penso tedeschi, e la moglie non accorgendosi del mio arrivo lancia un urlo di spavento quando mi trovo vicinissimo a loro. Tranquillizzati, li saluto e proseguo a passo spedito la mia marcia. Adesso sono sull’ultimo tratto di salita verso Poggio Ritrovoli, è una lunga e dritta salita che sembra non finire mai, poi il fatto che sia esposta al sole, la fame e la sete che cominciano a farsi sentire prepotentemente, insomma ora mi sento abbastanza “cotto”, ma ho deciso che mi fermerò solo un cima al terzo poggio, quindi proseguo arraffando al volo qualche mora succosa che penzola dai rovi lungo il sentiero. I pini tutto intorno emanano un odore intenso e piacevole, è uno dei migliori momenti della giornata, perché la vetta di Poggio Ritrovoli è anche il punto più distante di tutta la “spedizione”, da questo punto in poi inizierà il lungo rientro verso Prata.

h 12.10 - Le Cornate: e due!
Arrivo per la prima volta in cima al poggio, che si presenta come una larga spianata delimitata dalla bassa vegetazione, per poi terminare nel suo lato nord-est con l’inizio di una zona di bosco, dove si trovano due tronchi di legno all’ombra giusti giusti per la mia meritata sosta. Al centro della spianata un paletto di ferro indica il punto in cui si trova la sommità del poggio.
Da qui ruotando con lo sguardo riesco a vedere benissimo i Poggi di Prata, il Poggio di Montieri e le Cornate, sono le 13.10, mi sembra quasi strano in appena sei ore aver coperto tutta questa distanza.

h 13.10 - Poggio Ritrovoli: e tre!
Mentre mangio, arrivano anche i due simpatici tedeschi, anche loro hanno seguito il mio stesso percorso fin quassù. Cedo loro volentieri uno dei due tronchi di legno, e così ci troviamo a scambiare due parole in simil-inglese. Detlef e Gabi, questi i loro nomi, se ben ricordo (e se ho  ben capito), sono alla loro prima visita in Italia, e hanno scelto proprio la Toscana e queste zone, che mi confidano hanno trovato molto belle.
E pensare che sono le prime persone che abbia mai trovato in tutte le mie escursioni nelle Colline Metallifere!!
E così la terza foto di rito su Poggio Ritrovoli la scatta Detlef a me e Gabi che sorreggiamo il tricolore italiano! Alla fine, anche un gemellaggio!!

 

Saluto i miei simpatici amici che si riavviano lungo il sentiero, con l’invito ovviamente a visitare il blog del Mago; dopo un quarto d’ora, riordinato tutto, anch’io mi rimetto in cammino imboccando il sentiero 12 che taglia verso la strada sterrata più a sud. Non è un sentiero ben tenuto, o quantomeno è da molto che necessita di un taglio della vegetazione, fatto sta che dopo un po’ mi ritrovo ad attraversare una rada pineta tappezzata da un folto agglomerato di felci via via sempre più alte, fino ad arrivarmi alle spalle. Credo tuttavia che sia stata una cosa voluta, in quanto i segni biancorossi delle segnature sono in questo tratto posizionati molto più in alto, sugli alberi. Superato il punto più critico, il sentiero si allarga molto e torna ad attraversare una zona di castagni; proprio qui raggiungo e quindi ritrovo per la terza volta Detlef & Gabi, che nel frattempo, dopo la giungla di felci, temevano di aver sbagliato strada.
Nessun problema, il percorso è quello giusto, e anzi ne approfitto per indicargli che di lì a poco troveranno una fonte di fresca acqua, poco prima dei poderi Lame.

Li saluto di nuovo e proseguo speditamente dato che ora è quasi tutto in discesa. Ripercorro tutta la lunga strada sterrata fino a tornare a Gerfalco, una breve sosta per bere alle panchine di fianco al ristorante, dove individuo anche l’auto degli amici tedeschi, e poi riprendo il cammino per la strada asfaltata fino al bivio per Montieri. Qui imbocco la sterrata in direzione di Folavento e successivamente ripercorro a ritroso tutto il sentiero per tornare a Prata, passando però dal sentiero est di Fonte a Canale. Dopo la Casa Rosa, mi imbatto nell’ennesimo gruppetto di cinghialini che, sfuggendo da una bassa vegetazione, mi passano davanti quasi senza vedermi (e così ne approfitto per filmarne almeno uno).


Alle 17.27 sono di nuovo al Pianello, a Prata, la Spedizione dei 1000 è conclusa, e in un solo giorno ho migliorato il mio record personale portandolo a ben 40 km! L’obbiettivo è dunque raggiunto, e non credo che tenterò di migliorarlo ancora, anche perché sento davvero la fatica in tutto il corpo, e non ha senso spremersi così ...
Solo per dare qualche numero, in 8h e 15 min di marcia, le kcal consumate registrate dal GPS saranno 2500, per 40 km e 1750 mt di dislivello positivo. Inevitabile, una volta a casa, un’occhiata al peso: ben tre kg in meno!!

MagoZichele stremato ma contento dopo i 40 km!
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