O come mai questo blog??

Dal 2011 mi sono dato all'escursionismo, un modo alla fin fine più semplice e diretto per stare a contatto con la natura. Del resto, come potete vedere qui a fianco, già da piccolo ero un in-tenditore in materia..eheh. Certo, c'è (o c'era, visto che ormai da più di un anno non la pratico più..) anche la pesca, come per qualcun altro può esserci la caccia, o la raccolta funghi ecc., ma quasi tutte in comune hanno secondo me un grosso limite: il fatto di considerare la natura come un "veicolo" per il raggiungimento di un certo grado di soddisfazione, e non essa stessa il fine. In un certo senso, è come se debba esserci sempre un profitto finale. Le escursioni invece non sono nient'altro che il sano desiderio di passare un po' di tempo immersi nella nostra natura, osservarla, e basta.

mercoledì 11 gennaio 2012

Castello di Fosini e Monte Santa Croce

Lunghezza = 19,5 km
Durata = 4,5 h
Difficoltà = media
Altitudine max. = 765mt. s.l.m.
Dislivello + totale = 1016 mt.




Questa escursione ci porterà alla scoperta del Monte Santa Croce, un poggio molto pronunciato nel territorio comunale di Monterotondo Marittimo, e successivamente raggiungerà il Castello di Fosini, all’interno dell’omonima riserva naturale. In mezzo alle due destinazioni, la bella e pacifica vallata incastonata appunto fra il M.te S.ta Croce, il Poggio Mutti e Le Cornate.

Clicca per ingrandire e scaricare la cartina  [in blu il percorso]*
Il percorso si snoda quasi esclusivamente all’interno dei sentieri segnati della Comunità Montana Colline Metallifere, eccetto qualche breve passaggio su altri sentieri comunque molto intuitivi. Non ci sono dislivelli improvvisi e molto difficili da dover affrontare, tuttavia per via della lunghezza totale di quasi 20 km, questa escursione necessita di un po’ di allenamento sulle gambe.

La partenza
Salita verso il Monte St. Croce
Lungo la SR439, poco dopo il bivio per Montieri, troveremo uno spiazzo sulla destra dove poter lasciare l’auto. Qui comincia anche il nostro sentiero segnato n.9, vicino alle pendici del Monte Santa Croce. Ci addentriamo lungo il facile sentiero, dopo circa mezzo chilometro sulla sinistra una cartello indica chiaramente la svolta per la chiesa di Santa Croce, un complesso del XIII secolo immerso nel bosco a circa 730 mt di altitudine. La zona della chiesina è anche attrezzata come area di sosta, e qui termina ufficialmente il sentiero segnato.

La Chiesina St.Croce
La vetta del Monte
Per raggiungere la vetta del Monte (765 mt s.l.m.), peraltro anch’essa immersa nella lecceta senza sbocchi panoramici, dovremo intuitivamente continuare a salire perpendicolarmente rispetto alla chiesina; non sarà difficile, la lecceta che caratterizza questo posto non è molto fitta, quindi saliremo spediti finchè non troveremo un cumulo di massi che testimonia l’arrivo in vetta. Qualunque zona in questo monte è ottima per sedersi e fare una sosta all’ombra della vegetazione.
Volendo, durante la discesa potremo fare un giro leggermente più largo (vedi traccia gps) per passare nei resti di due carbonaie.

La valle del Pavone
Il guado sul Pavone
Ritornati sui nostri passi e ridiscesi dal Monte Santa Croce, proseguiamo lungo il sentiero n.9 ed arriviamo alla confluenza con una larga sterrata, in corrispondenza della Fonte Agrifoglio. Attraversata la strada, il sentiero si allarga e si immette in breve nella vallata che scende fino al Torrente Pavone. Il paesaggio molto aperto e tranquillo, dominato da verdi campi, in contrasto con i gruppi montuosi che sormontano la vallata, creano una cornice paesaggistica molto bella. Dietro a noi il versante nord molto scosceso del Monte Santa Croce, mentre di fronte, sulla sinistra il Poggio Mutti, sulla destra le inconfondibili Cornate. Ancora più a destra, e più lontano, il profilo del Poggio di Montieri. Lungo il crinale opposto a noi della vallata si possono già notare, sparpagliati, i numerosi poderi presenti in zona, in molti dei quali faremo visita durante la nostra passeggiata.


Attraversiamo il Pavone sfruttando il ponticino in lamiere dedicato, poi superiamo un cancello e cominciamo a salire sul versante opposto lungo una larga strada sterrata, costeggiando a sinistra un rudere di podere con un recinto di cavalli. In vista del podere I Pianali, lasciamo la strada sterrata e prendiamo a sinistra un sentierino che attraversa un campo salendo, e successivamente una piccola pineta, fino al podere Pavone. A questo punto lasciamo i campi e passiamo per un breve tratto in mezzo alla macchia, lungo uno stretto sentierino, raggiungendo così le pendici del Poggio Mutti.

Vista del M.te St.Croce
Il Poggio Mutti
Troveremo anche alcuni grossi castagni lungo il percorso, quando vi arriveremo dovremo avere l’accortezza di tenerci sul sentiero che scende a sinistra. Poco dopo il guado di un fossetto, sbucheremo in un campo, e noi proseguiremo costeggiandolo in ripida ma breve salita fino alla confluenza fra il nostro sentiero segnato e il n.10. Prendiamo questo nuovo e stretto sentiero, che in breve compie una curva e prosegue in quota sulle pendici del versante nord del Poggio Mutti.

Sentiero fra le rocce
Comincia il sentiero n.10
Il sentiero a tratti sembra molto simile a quello che troviamo lungo le Cornate, d’altronde la vicinanza con quest’ultime non può che testimoniare una similitudine geologica. Potremmo dire che il Poggio Mutti è il fratello minore delle Cornate…

Costeggiando il Poggio Mutti
Terminato il passaggio in quota, cominceremo a scendere progressivamente, fino a raggiungere la strada sterrata che proviene da Gerfalco. Noi svolteremo a sinistra in direzione del Castello di Fosini. Lungo questa strada sterrata per due volte scenderemo di quota per attraversare Il fosso Riponti, e soprattutto aggireremo il ripido versante nord-ovest delle Cornate, che adesso appaiono minacciose sopra di noi.

Infine dopo una breve risalita arriveremo al Castello di Fosini, mestamente chiuso da recinzioni, almeno in periodo invernale. Di fronte al Castello si trovano delle fonti di recente costruzione, putroppo in secca o in ogni caso chiuse. Sono comunque l’unica struttura sulla quale possiamo effettuare una sosta. Dal Castello è comunque molto bella la visuale sulla vallata sottostante, quella dalla quale siamo provenuti.

In vista del Castello
La centrale di Castelnuovo
Dopo la meritata sosta, riprendiamo il cammino che ci riporterà al punto di partenza. Ritorniamo sui nostri passi fino al bivio con la strada sterrata per Gerfalco, ed imbocchiamola (sentiero n.10). La strada sale costantemente ma non ripida, costeggia il versante Est del Poggio Mutti (se vogliamo possiamo anche salirvi tramite un sentiero sulla destra che non faticheremo ad individuare), per poi deviare verso le pendici delle Cornate.

La fonte al Castello
Veduta dal Castello
A metà strada fra i poderi di Campo alle Rose e le cave Romano, lasciamo la sterrata e prendiamone un’altra sulla destra. Non è questo un sentiero segnato ma la strada è larga e intuitiva, subito sullo sfondo avremo davanti a noi il Monte Santa Croce, ora non più coperto dal Poggio Mutti. Questo sentiero, molto bello e tranquillo, scende lentamente alternando passaggi nel bosco ad altri immersi nei campi erbosi, dove con un po’ di fortuna non sarà difficile individuare qualche daino che scorrazza libero. Arrivati al podere Capanne, costeggiamolo a sinistra e seguitiamo a scendere sul sentiero in direzione del podere Mistenne.

Il Castello di Fosini
Sotto alle Cornate
Adesso la discesa è più pronunciata, dovremo abbassarci rapidamente di quota per rientrare nel sentiero che ritorna verso il Torrente Pavone. Al podere Mistenne i recinti lungo la strada ospitano greggi di pecore e sonnolenti cavalli impegnati con il loro fieno, sullo sfondo sempre la bella vallata del Pavone con il M.te S.ta Croce. Sulla via del ritorno, con la calda luce del sole che si avvia al tramonto, questo paesaggio assume in pieno i connotati da cartolina.

Cavallo al Pod.Mistenne
Veduta del P.gio di Montieri
Non rimane che guadare di nuovo il Pavone e tornare al punto di partenza seguendo a ritroso il sentiero n.9.

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