Durata = 3h
Difficoltà = facile
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Le
Biancane di Monterotondo Marittimo, un’ambientazione decisamente surreale e
infernale, dove fumi, vapori, acqua bollente, terreno che scotta, e la puzza
tipica dello zolfo, la fanno da padrone nel contesto generale di bellissimi
boschi di castagni, macchie mediterranee e sughereti. Tutto è frutto delle
manifestazioni geotermiche che qui la fanno da padrone sin dall’antichità, e
nel corso dei secoli sono state sapientemente sfruttate, come ovviamente
testimonia la recente (se si parla di secoli) produzione di energia
geotermoelettrica.
Il
percorso ad anello parte nei pressi del centro Abitato di Monterotondo Marittimo,
grazioso, di natura medievale con importanti testimonianze legate all’attività
mineraria e geotermica, si snoda attraverso i siti più significativi dove si
trovano le manifestazioni geotermiche più suggestive fino a raggiungere
l’altrettanto splendido centro abitato di Sasso Pisano, e fa rientro
a Monterotondo passando dentro dei bellissimi castagneti.
Clicca per scaricare la cartina [in blu il percorso]* |
Il percorso nel suo dettaglio è descritto nell’ottima guida Camminare nella Maremma Toscana, alla quale ho dedicato un post specifico e alla quale rimando consigliandovela per la qualità dei percorsi proposti.
Col Piusti,
compagno di “storiche
imprese”, decidiamo di affrontare questo piacevole anello di soli 10 km
in Novembre, quando i boschi di castagni offrono il loro meglio in quanto a
colori e quando si cammina respirando un’aria che odora di porcini…
Nessuno di noi è mai stato a visitare Le Biancane, avendone tuttavia sentito
parlarne più volte. Scopriremo di esserci persi uno spettacolo naturale di
tutto rispetto.
Il 3
Novembre 2012, giornata buona e calda che alterna nuvole a schiarite, partiamo
con calma in auto, non c’è fretta vista la lunghezza dell’anello, e arriviamo
al complesso di case chiamato I Lagoni, diciamo nella periferia di
Monterotondo, dove lasciamo l’auto. Alle 9 ci incamminiamo subito in salita in
direzione del camino di raffreddamento delle acque della centrale geotermica
Enel. La torre è imponente già in lontananza, figurarsi quando ci arriviamo
sotto. Un cartellone spiega le fasi della produzione di energia elettrica,
mentre sopra le nostre teste i fumi dei vapori escono corposi dalla torre.
Nell’aria, il tipico odore di zolfo che sa di uova sode, o marce, a seconda dei
gusti :-)
L'imponente torre di raffreddamento |
Ci lasciamo alle spalle la torre e anche i primi sugheri che, apprendiamo dalla guida, riescono a crescere a queste altitudini solo grazie al clima adatto offerto dalle miti temperature offerte dalla geotermia del suolo. Arriviamo all’ingresso vero e propri del Parco delle Biancane, dove il sentiero per lunga parte è anche segnato con il segnavia n.10 della Comunità Montana Alta val di Cecina, proprio ai piedi del Monte, che con i suoi poco più di 750mt sormonta entrambi i paesi di Monterotondo e Sasso Pisano. Il sentiero per la cima del Monte sarebbe invitante, ma noi siamo qui per altre cose, quindi pieghiamo sulla destra costeggiando un campo di tiro al piattello e in breve arriviamo in un’ampia apertura con le prime significative manifestazioni.
L'arrivo alla prima Biancana, Monterotondo sullo sfondo |
Il Piusti è alto come la torre!!
Cumulo di terra ardente |
Il Mago emerge dai vapori infernali! |
Il lavoro qui, nell’interesse turistico e naturalistico, è di pregevole fattura: numerosi sono i cartelli esplicativi e gli spazi fruibili perfettamente delimitati da delle grosse corde in canapa che abbelliscono l’ambiente, anziché denaturarlo. Proseguiamo e dopo un breve stacco in salita, il sentiero prosegue pianeggiante per qualche centinaio di metri, sovrastando un’ampia area sempre tormentata dalle fumarole e dal terreno lunatico, con piccoli dossi che spiccano per il loro colore rosso fuoco. Subito dopo ci immettiamo in una fitta macchia mediterranea dove sono presenti numerosi insogli freschi freschi di presenza cinghialifera. Come dargli torto, per loro queste devono essere delle terme favolose!
La pozza dentro la recinzione |
Suggestiva sauna naturale |
L'energia sprigionata dal sottosuolo crea questi curiosi fenomeni
Da adesso in poi diventa ben visibile il piccolo borgo di Sasso Pisano, dove decidiamo che faremo pranzo, vista l’ora. Prima ci aspetta una discesa lungo il sentiero ora intervallata da ripidi e scivolosi scaloni in mezzo al bosco, ora lungo dolci pendii erbosi in discesa. Pian piano l’ambiente circostante riconquista le fattezze naturali e Le Biancane rimangono lassù, a fare da cintura al Monte.
In vista di Sasso Pisano |
Fumarola lungo il percorso |
Entriamo nel paesino abbastanza sonnolento nonostante l’ora di punta pre-pranzo, una rapida visita salendo per la ripida salitina che porta alla chiesa, passando dalla piazzetta centrale dove visi incuriositi ci osservano passare con zaini e bastoncini (che strano, non saranno certo pochi i trekkers che vi saranno transitati..). Poi, dopo un paio di cross a favore di due ragazzini che stanno giocando a calcio, seguiamo le indicazioni del tabaccaio, e andiamo in direzione dell’ingresso (per noi uscita) del paese, alla scoperta dell'ufficio turistico, dove con un po’ di fortuna spero di poter acquistare la cartina escursionistica della Comunità Montana locale.
Nella
zona c'è anche un miniparco giochi e delle aiuole ben tenute, ma la vera
sorpresa è la visione dell'ufficio turistico: si tratta in realtà di una
minuscola casettina prefabbricata in legno, una sorta di casetta di biancaneve
dove, evidentemente, i nani sono i turisti che vi si recano. Peccato trovarlo
chiuso, forse è già tardi ma l'impressione è che, essendo in Novembre, nemmeno
venga aperto...
Siamo
pronti per il pranzo! Proprio a due passi dalla casettina di legno, sotto dei
pini, ci sono dei tavoli giusti giusti per noi. Il tempo sta cambiando, sembra
il preludio a un peggioramento che di fatto non avverrà mai per il resto della
giornata.
Il
mio pranzo è fotonico: due uova al tegamino e abbondante formaggio a fondere,
il tutto innaffiato con del buon vino rosso offerto dal Piusti: YAOOOHHH!!! Eh
sì, per una volta niente pasti disidratati o insalate in scatola, ma un bel
tuffo nella più triviale tradizione culinaria!!
Il
consueto rito del caffè suggella la fine del pranzo e l'inizio del rientro
verso Monterotondo.
Il pranzo fotonico del Mago |
Lasciamo
presto la strada asfaltata e ci immettiamo in una forestale che si inoltra in
mezzo a bellissimi castagneti.
Il
percorso in parte continua a seguire le segnature del sentiero n.10, in parte
se ne discosta seguendo piste alternative ma dal fascino continuo.
I
colori dei castagni prendono tutte le sfumature calde dell'autunno, mentre per
terra il manto delle foglie caduche a tratti è veramente spesso. Non c'è nulla
di veramente impegnativo, il sentiero sale e scende senza grosse pendenze, a
tutto vantaggio della calma con cui lo percorriamo. Non parliamo molto in
questo tratto, forse ognuno di noi è assorto nella propria camminata e nelle
rispettive contemplazioni.
Splendidi castagneti lungo la via del rientro |
Uno splendido sughero |
Di nuovo in vista della Biancana |
Troviamo,
lungo il percorso, anche degli anelli sentieristici alternativi, segnalati da
dei cartelli in legno finché, superato un fosso, appare evidente che ci stiamo
riavvicinando ai terreni tormentati delle Biancane.
I
castagneti svaniscono, per un breve tratto si ripresenta la macchia
mediterranea con una serie di notevoli sugheri tra i quali uno davvero
imponente e suggestivo, coperto in parte dal muschio.
Veduta su Monterotondo M.mo |
Vista pomeridiana sulla torre |
Infine eccoci di nuovo in vista del pendio Biancano già trovato all'andata, qui il sentiero si riunisce a quello già percorso.
Il Lagone Naturale |
Ultime
decine di metri e infine il ritorno all’auto. Una bellissima escursione non
impegnativa affrontata nel periodo più idoneo, che vi consiglio “caldamente”!!
- MagoZichele -
*fonte: Carta Escursionistica della Comunità Montana Alta Val di Cecina
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