O come mai questo blog??

Dal 2011 mi sono dato all'escursionismo, un modo alla fin fine più semplice e diretto per stare a contatto con la natura. Del resto, come potete vedere qui a fianco, già da piccolo ero un in-tenditore in materia..eheh. Certo, c'è (o c'era, visto che ormai da più di un anno non la pratico più..) anche la pesca, come per qualcun altro può esserci la caccia, o la raccolta funghi ecc., ma quasi tutte in comune hanno secondo me un grosso limite: il fatto di considerare la natura come un "veicolo" per il raggiungimento di un certo grado di soddisfazione, e non essa stessa il fine. In un certo senso, è come se debba esserci sempre un profitto finale. Le escursioni invece non sono nient'altro che il sano desiderio di passare un po' di tempo immersi nella nostra natura, osservarla, e basta.

venerdì 30 agosto 2013

Appennino Pistoiese-Modenese - 1a Tappa

RIF. PULLEDRARI - LAGO SCAFFAIOLO

Lunghezza = 10 Km
Dislivello+ = 870 mt

Il Percorso

Questa è la prima tappa di una classica di tre giorni immersi a cavallo fra l'Appennino Pistoiese e quello Modenese. Grandiosi boschi di faggi e abeti ci accompagneranno nelle quote meno elevate, mentre oltre il limite dei 1650-1700mt, i boschi si ritirano improvvisamente lasciando spazio ad ampi crinali erbosi spesso dominati, nel tardo Agosto e Settembre, da piante di squisiti mirtilli. Le condizioni climatiche, anche se non ci troviamo a quote molto elevate, possono in queste zone subire mutamenti considerevoli anche come escursioni termiche, visto che sui crinali di confine tosco-emiliani il vento spesso soffia molto forte.

Clicca QUI per scaricare la cartina delle escursioni
La prima tappa (percorso blu nella cartina) ci introduce nelle zone più suggestive del versante pistoiese, fino a raggiungere i crinali di confine e termina in corrispondenza del Lago Scaffaiolo e dell'omonimo rifugio CAI (Duca degli Abruzzi al Lago Scaffaiolo), dove pernotteremo per due notti. Si parte quindi dal posteggio nei pressi del Rifugio Casetta Pulledrari, situato a nord di Pistoia, nei pressi del centro abitato di Maresca, a 1200mt, e si imbocca la grande forestale contrassegnata con il segnavia n.3.

Ben presto si comincia a salire fra grandi faggi fino ad una sella intorno ai 1350mt, il Passo Pedata del Diavolo, nella zona chiamata il Rombiciaio. Da qui in poi la salita si fa ancora più decisa, e risale il crinale di un poggio fino a raggiungere il Rifugio del Montanaro, in gestione al CAI di Maresca. La larga strada forestale lascia ora spazio a un più stretto sentierino che continua la salita fino al vicino Passo dei Malandrini. Siamo ai 1600mt, e in corrispondenza di un quadrivio, prendiamo il sentiero n.20 in direzione del passo del Cancellino.

Il Lago Scaffaiolo
Percorriamo un breve tratto nel bosco (troveremo sulla via anche la Fonte del Cacciatore) e ben presto la vista si aprirà panoramica vero il Monte Gennaio e a nord est il Monte Cornaccio e il Passo dello Strofinatoio. Intorno a noi ben presto compariranno le piante di mirtillo, mentre aggireremo ad ovest mantenendoci in quota il Monte Gennaio. Inizia quindi un ultimo tratto in lieve salita fino a raggiungere il Passo del Cancellino, a circa 1640mt.

Adesso puntiamo decisi (sentiero 00) la risalita del versante sudest del Corno alle Scale, e in circa 40min raggiungeremo il bel Passo dello Strofinatoio (1850mt). Da qui il panorama di tutta la conca glaciale del Corno alle Scale è davvero suggestiva, circondata dai lunghi crinali che si impennano decisi in corrispondenza dei Mt. Cupolino e Spigolino. Continuando a sinistra sullo 00, passiamo poco sotto il tondeggiante Mt. Cornaccio e, in prossimità del Monte Cupolino (Passo dei Tre Termini - 1785mt), puntiamo decisi alla sua vetta che guadagniamo in pochi minuti di decisa salita, pronti per una foto sulla metallica croce di vetta.

Il Rifugio Duca degli Abruzzi al Lago Scaffaiolo (1775mt.)
Siamo perfettamente allineati con il confine fra la Toscana e l'Emilia Romagna. Molto bello il panorama verso il Corno alle Scale, sui crinali percorsi, e verso ovest sul Mt. Cimone e, nelle belle giornate, il Pisanino (Apuane). Scendiamo dal Cupolino continuando verso ovest fino ad arrivare al sottostante e suggestivo Lago Scaffaiolo, sulle cui sponde, in posizione rialzata, si trova il Rifugio Duca degli Abruzzi dove ci attende il meritato riposo.

Il Racconto


La Compagnia del Mago, dopo le recenti traversate di Monte Argentario e Isola del Giglio, decide di riunirsi in occasione di quest’altra suggestiva tre giorni immersa nei meravigliosi pendii e crinali di confine dell’appennino tosco-emiliano. Discussa e progettata da tempo, pianificati nei dettagli i percorsi e i sentieri, siamo pronti per la partenza Venerdì 23 Agosto 2013. Purtroppo con una defezione già annunciata, quella di Davide, neo componente della CdM (che non è il consiglio dei ministri…) ma alle prese con grossi guai a una caviglia :-( Quindi alla partenza, mi ritrovo con i già collaudati Luca, Emiliano e Andrea. Per quest’ultimo, anche l’occasione della rivincita, visto come andò purtroppo a finire dopo la traversata dell’Argentario. Per il Piusti invece, un noioso dolore alla caviglia scaturito dopo la “passeggiata” di 25km fatta pochi giorni prima della partenza, tiene in apprensione, nella speranza che non degeneri.

h10.00: La Compagnia parte da Casetta Pulledrari!!

Partiamo dunque alle 5.30 della mattina in direzione Follonica per recuperare Andrea, quindi ci dirigiamo in direzione Pistoia, verso le montagne dell’appennino. Il viaggio non è lunghissimo e procede tranquillo con le dovute soste, l’umore generale è ovviamente ottimo. A Pistoia usciamo dall’autostrada e ci immergiamo in decisa salita in direzione dell’abitato di Maresca, quindi la strada si fa sempre più stretta e cominciamo a vedere grandi boschi di abeti o faggi, insieme a una nutrita presenza di cartelli segnavia dei sentieri di fondovalle: la meta è vicina! Alle 10.00 siamo alla Casetta Pulledrari (1200mt) dove lasciamo l’auto e iniziamo la nostra prima tappa. La giornata per adesso è bella anche se un po’ di nuvoloni sono previsti nel pomeriggio. Il sentiero iniziale è in realtà una larga e comoda forestale che solca tranquilla un bellissimo bosco di faggi talvolta veramente imponenti. Fra battute e risate comincia nel frattempo la salita, inizialmente lieve. Arriviamo al Rombiciaio dove una bella sella ci attende; questo è un trivio importante dove incrociamo il percorso della GEA (grande escursione appenninica).

Si sale decisi fino al Rifugio del Montanaro

Siamo abbastanza in forma da decidere di non fare qui una sosta, quindi proseguiamo sul sentiero n.3 che si impenna deciso risalendo il crinale sudest del Poggio dei Malandrini, in direzione del Rifugio del Montanaro. I faggi che ci circondano non sono più delle dimensioni imponenti di quelli più a valle, ma il bosco è ugualmente spettacolare, i colori davvero suggestivi con la luce del sole filtrata dalle fresche fronde degli alberi. Complice l’improvvisa impennata del sentiero, il passo della Compagnia si fa più lento, e così c’è modo di apprezzare pienamente l’ambiente circostante. Quando ci fermiamo per una sosta, ci rendiamo conto che, mentre più a valle il sentiero era abbastanza trafficato, adesso nessuno sembra seguirci, segno che ci stiamo addentrando nell’avanguardia dei più alti crinali che ci aspettano.

Il Rifugio del Montanaro (1567mt)

Arriviamo al Rifugio del Montanaro (chiuso) alle 11.30, dove troviamo un po’ di gente in pausa. Dopo quest’ultimo tratto in salita, un po’ di stanchezza (complice anche l’alzataccia e il viaggio) affiora, nella CdM. Approfittiamo della pausa e del segnale dei telefoni anche per dare un’occhiata al meteo, che purtroppo ci conferma brutto tempo per domenica 25, quando faremo rientro. Va beh, ci penseremo quando sarà il momento! Il sentiero da adesso in poi si restringe e sale ancora per pochi metri, fino ad arrivare al Passo dei Malandrini, quindi inizia un lungo tratto a mezza costa che va ad aggirare il Poggio delle Ignude e il Monte Gennaio. A dir la verità, arrivati al passo, il Mago propone di anticipare subito la salita al Monte Gennaio (prevista per domenica ma con l’incognita meteo); proposta tuttavia cassata dal resto della Compagnia (va beh…uno ci prova…). Pur non essendo ancora sufficientemente in alto (normalmente il bosco si dirada o cessa improvvisamente a partire dai 1650mt), d’un tratto, usciti dal bosco, un meraviglioso panorama ci attende: la vista sul versante sudest del Cornaccio e del Corno alle Scale!

Il Piusti al Passo della Nevaia. Dietro di lui il Mt. Gennaio (1814mt)

Meravigliosi mirtilli ci accompagnano lungo il sentiero..
Rimaniamo tutti stupiti della bellezza del luogo dove ci troviamo, anche se Andrea e Luca si chiedono come faremo ad arrivare fin lassù, sembrano ancora molto lontani, anche se ricordo loro che le distanze ingannano e che in realtà sono più vicine di quanto sembri. Il sentiero adesso percorre un tratto molto esposto sulla nostra sinistra, e Luca, che soffre di vertigini, si trova improvvisamente in difficoltà. Non è semplice rassicurarlo, soprattutto per chi non si possa rendere conto di cosa significhi soffrirne. La cosa davvero bella di questo tratto, e che sarà spesso una costante di questi luoghi, è che camminiamo circondati da piante di succulenti mirtilli che in più di un’occasione invitano all’assaggio. Diverse sono le persone che troviamo intente a raccoglierne in grandi quantità. Arrivati al Passo della Nevaia (h12.10), l’esposizione diminuisce e Luca si tranquillizza, anche perchè per un breve tratto rientriamo nel bosco (andando anche a incrociare la Fonte del Cacciatore). Successivamente, eccoci di nuovo attraversare dei bei prati sempre su sentiero in quota, mentre passiamo sotto il Poggio delle Ignude. Ad una larga svolta a destra, il Cornaccio e il Corno alle Scale si rivelano in tutta la loro possenza, ma, soprattutto, si scopre alla vista il Passo dello Strofinatoio, che dovremo attraversare.


Da sinistra: il Mt.Cornaccio, il Passo dello Strofinatoio e il Corno alle Scale

In pausa per il pranzo, nel bosco..
Osservando da lontano il sentiero, Luca, probabilmente con ancora in mente il momento di difficoltà vissuto poco prima, si dichiara subito dicendo che difficilmente ce la farà ad affrontare la salita dal Passo del Cancellino a quello dello Strofinatoio, ma ancora una volta è solo un'illusione ottica, come spiegarglielo? "Osservando da lontano i monti nel loro complesso appare arduo anche solo capire da dove passare, figurarsi pensare di farlo davvero"....immagino che l'abbia pensata così dentro di se...cerco comunque di rassicurarlo almeno sul fatto che intanto è bene arrivare lì prima di darsi per vinti. Per il momento la nostra destinazione è il Passo del Cancellino che si trova praticamente nel punto in cui finisce il crinale nordovest del Monte Gennaio, e lo si raggiunge sempre su tranquillo sentierino in quota. Prima però dobbiamo attraversare un altro breve tratto nel bosco, dove anche qualche lampone fa capolino sotto le verdi foglie, ed è in questo tratto che ci fermiamo per il pranzo, verso le 12.45. Durante il pranzo le risate non mancano, fra battute varie e aneddoti da raccontare. La CdM riparte verso le 13.30, io leggermente indietro per motivi fisiologici.


Alberi dalle contorte e sinuose forme

Al Passo del Cancellino!! (1634mt)
In questo ultimo breve tratto di bosco gli alberi assumono forme bizzarre, quasi fiabesche, con i tronchi alla base modellati sinuosamente verso l'alto. Esco dal bosco e vedo gli altri avanti che si dirigono al Passo del Cancellino, per terra la prima tana di marmotta, che, mi informerà più tardi Emiliano, sono state immesse in queste zone molti anni orsono con reali benefici per l'ecosistema di dubbia valutazione. Alle 14 raggiungo gli altri al passo, mi sembrano un po' stanchi. Da qui la prospettiva verso il Passo dello Strofinatoio cambia, e almeno Luca pare tranquillizzarsi, meglio così. Riprendiamo subito il cammino anche perche i nuvoloni pomeridiani promessi sono arrivati puntuali qui su questi rilievi, e a tratti sembrano piuttosto minacciosi.


In cammino per il Passo dello Strofinatoio

Andrea zitto zitto avanza inesorabilmente!!

Emiliano ai box per dolore alle orecchie
Dopo un breve tratto in lieve salita, comincia quella vera, fatta di saltuari scaloni che amplificano lo sforzo. Comincia a venir fuori la vera difficoltà di questa tappa, ovvero salire questi 200mt di dislivello nel primo pomeriggio dopo aver accumulato la stanchezza dalle prime ore del mattino. Emiliano è alle prese con un forte mal d'orecchie e deve ricorrere a un antidolorifico; Luca oltre alla caviglia che già da un po' si fa sentire con delle fitte dolorose, si è procurato anche un paio di fastidiose vesciche che deve tamponare con qualche cerotto apposito. La salita si fa dunque lo stesso ma con le dovute pause. Andrea invece, zitto zitto, pur non prendendola di petto e dandosi anche lui i suoi tempi, avanza metro dopo metro inesorabilmente. Di fatto, sarà il primo della compagnia a raggiungere il passo! Io e Emiliano chiudiamo la piccola carovana lungo questa salita abbastanza esposta in alcuni tratti verso sudovest, ma che regala anche una cornice panoramica alle nostre spalle di tutto rispetto. Il vento ci accompagna costanti lungo la salita, lo stesso vento che probabilmente contribuisce al mal d'orecchie di Emiliano.


Al Passo dello Strofinatoio

Uno sguardo alla salita appena compiuta. Sullo sfondo il Mt.Gennaio
Alle 14.45 siamo al Passo dello Strofinatoio (1847mt.)! Il panorama sembra sempre volerci stupire continuamente: adesso davanti ai nostri occhi, tutta la suggestiva conca glaciale del Corno alle Scale, una sorta di anfiteatro naturale circondato da tutti i rilievi di crinale che si estendono in lontananza fino ai monti Cimone e Abetone. Il Monte Cupolino si erge come una grande torre di un castello, sotto di lui il Lago Scaffaiolo e ben visibile il Rifugio Duca degli Abruzzi, nostra meta. Adesso la stanchezza è solo un ricordo, siamo tutti senza parole per la bellezza del posto. dalla nostra destra scendono alcuni escursionisti provenienti dal Corno alle Scale, lo dovremo percorrere domani questo sentiero. Adesso è il momento di raggiungere il nostro rifugio!


Splendido panorama dal Passo dello Strofinatoio

Il sentiero di crinale che sale sul Cupolino

Qui (Passo dei Tre Termini) le nostre strade, per oggi, si dividono

Il sentiero a mezza costa, di nuovo solcando delle sconfinate piante di mirtilllo, sale per pochi metri per poi ridiscendere aggirando il Cornaccio, in direzione del Passo dei Tre Termini. Nel punto in cui il sentiero scolletta, un breve passaggio su dei sassi manda improvvisamente in tilt Luca, che si ritrova ad affrontare uno di quei maledetti vuoti d'aria che lo impressionano. In realtà non è molto esposto in questo punto, per lo meno non come lo era stato qualche ora prima, ma evidentemente è rimasto un po' colto di sorpresa. Allora con calma cerchiamo di distrarlo e di convincerlo a passare dove gli diciamo noi, e lui che fa??..Un attimo di esitazione..e poi guarda di sotto!!! Aaahh ma alloraaa!!!... Con calma, va a finire comunque che supera brillantemente anche questo passaggio; - Stai a vedere - mi viene da pensare - che domani Luca fa anche i Balzi dell'Ora..-

Il Corno alle Scale (1945mt)

Arrivati al Passo dei Tre Termini, bisogna decidere se proseguire sul Cupolino (come preventivato) o raggiungere direttamente lo Scaffaiolo. La cosa viene decisa molto democraticamente: Luca per oggi è a posto con le emozioni, Emiliano preferisce il riposo, quindi loro due si recheranno direttamente al rifugio mentre io e Andrea andremo alla conquista del Cupolino!! Visto da lontano, mentre ci avvicinavamo, sembrava un crinale esile, ripido ed anche un po' esposto, ma in realtà, quando ne iniziamo la risalita, è proprio il contrario. Andrea parte subito in quarta (infatti gli domando se abbia lasciato le ultime energie della giornata proprio per affrontare di petto il Cupolino), poi dopo una piccola sella ancora dominata dai mirtilli, l'ultimo tratto si fa un po' sentire, ma è veramente poca cosa, perche alle 15.40 siamo in vetta!! Grande soddisfazione per entrambi, anche un bel sole ora splende sul Cupolino!

Sguardo al crinale già percorso

Il Mago e Andrea in vetta al Cupolino!

Dal Cupolino, veduta del Lago Scaffaiolo e del Rifugio Duca degli Abruzzi

Un po' di foto e di messaggi intorno alla croce metallica che suona come una campana se percossa con un sasso, un saluto dalla vetta a Luca e Emiliano che nel frattempo ci guardano dal rifugio dove sono arrivati, quindi anche per noi rapida discesa fino a raggiungere le sponde del Lago ma soprattutto del Rifugio Duca degli Abruzzi dove alle 16 la nostra prima tappa finisce e ci aspetta il meritato riposo!! Al rifugio conosciamo Mirko e gli altri ragazzi che ci accolgono come si deve e ci mostrano la camerata dove dormiremo. Il rifugio è carino e anche comodo, visto che è garantita la corrente elettrica necessaria per ricaricare tutti i nostri abbecedari, e anche l'acqua calda e l'uso della doccia...più di così...
 
Meritato riposo al Rifugio!!


Foto di gruppo sulle rive del Lago Scaffaiolo

Via rana....fatti trovare così Emiliano ci raggiunge...

Bellissimi crinali al tramonto

Zuppa d'orzo per cena: YYYYPEEEEE!!!

La sera prima della cena usciamo un po' fuori per fare delle foto intorno al Lago (un po a secco ma normale a fine Agosto) mentre Emiliano è alla ricerca della famigerata Rana Temporaria, l'umore è davvero buono, così come la cena che ci viene servita, abbondante e succulenta con una valanga di dolci a concludere degnamente questa prima prova! E domani arriva il bello, con le Cascate del Dardagna e la salita mozzafiato del Corno alle Scale passando dai "brividosi" Balzi dell'Ora!

- MagoZichele -



5 commenti:

  1. Grande Mago! Al solito bellissimi racconti.

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  2. Belli davvero, belle anche le foto.....

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  3. Salve leggo ora la vostra avventura, ma continuate a camminare su quei magici crinali ? Io sto pensando ad un tour in solitaria... :)

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