O come mai questo blog??

Dal 2011 mi sono dato all'escursionismo, un modo alla fin fine più semplice e diretto per stare a contatto con la natura. Del resto, come potete vedere qui a fianco, già da piccolo ero un in-tenditore in materia..eheh. Certo, c'è (o c'era, visto che ormai da più di un anno non la pratico più..) anche la pesca, come per qualcun altro può esserci la caccia, o la raccolta funghi ecc., ma quasi tutte in comune hanno secondo me un grosso limite: il fatto di considerare la natura come un "veicolo" per il raggiungimento di un certo grado di soddisfazione, e non essa stessa il fine. In un certo senso, è come se debba esserci sempre un profitto finale. Le escursioni invece non sono nient'altro che il sano desiderio di passare un po' di tempo immersi nella nostra natura, osservarla, e basta.

sabato 12 marzo 2011

Geonaute Keymaze 500




Un vero gioiellino, indispensabile per le mie uscite.

Si tratta di un orologio navigatore con sensore GPS integrato e bussola elettronica molto resistente all’acqua (grado di protezione IPX7), abbastanza pacchiano a prima vista, ma deve necessariamente essere almeno di queste dimensioni per poter avere una leggibilità altrimenti scarsa. In ogni caso secondo me le dimensioni sono un giusto compromesso fra la funzione che deve fare e la portabilità sul polso.

Il sensore GPS, molto preciso e veloce nell’agganciare il segnale, non fa altro che rilevare la nostra posizione e registrarla a cadenze temporali programmabili da 1 a 20 secondi. Via via che ci spostiamo, nel quadrante appare una linea (zoomabile in un campo da 50mt a 2km) che mostra il nostro percorso. Se stavamo utilizzando un percorso già creato, il GPS ci guiderà nella direzione della giusta linea da seguire fino al nostro traguardo. Qui sotto una videopanoramica del GPS


Durante le esercitazioni, abbiamo accesso ad un alto numero di informazioni quali tempo percorso e rimanente, distanza percorsa e rimanente, velocità istantanea e media, altitudine, cumulo dei dislivelli positivi e negativi, calorie consumate e media oraria, e molte altre informazioni che possono essere personalizzate a piacimento, nella visualizzazione, attraverso quattro diversi quadranti con un massimo di quattro informazioni per quadrante; questo significa che possiamo tenere d’occhio ben  16 informazioni contemporaneamente. Di seguito un filmatino sulla personalizzazione dei menù.

 

Una volta terminato l’esercizio possiamo salvare tutti i dati registrati, in modo da poterli consultare comodamente previa esportazione su PC attraverso il software dedicato Geonaute.

Questo SW è veramente un asso nella manica a complemento dell’orologio GPS, in quanto, sfruttando il motore grafico di Google Earth, permette di creare a tavolino dei percorsi disegnandoli punto per punto sulla mappa. Una volta creato il nostro percorso, lo esporteremo nel GPS collegandolo al PC tramite il cavetto usb dedicato, quindi ci faremo guidare dal navigatore seguendo il nostro percorso.


Schermata del Software Geonaute
Dopo che avremo importato nel PC la registrazione del nostro esercizio, il SW Geonaute ci mostrerà, oltre a tutti i dati, anche i grafici con la curva altimetrica, la velocità e le pendenze positive e negative.

Fra le funzioni del GPS, molto utili lo start e stop automatico del timer (ovvero rileva quando ci fermiamo in modo da scartare le pause dal tempo totale) e l’auto-switch dei waypoints (ovvero se decidiamo di tagliare il percorso, lui se ne accorge e si aggiusta sul punto successivo da seguire).

Inoltre possiamo salvare determinati punti di passaggio se possono tornarci comodo, come pure visualizzare istantaneamente le nostre coordinate o l’orientamento della bussola elettronica integrata (che tra l’altro può essere, di tanto in tanto, auto-ricalibrata attraverso una semplicissima operazione).

La durata della batteria, ricaricabile sempre attraverso la presa del cavetto usb, non è ovviamente eterna, considerate le dimensioni. Geonaute dichiara un’autonomia di 8 ore in funzionamento GPS (già, dimenticavo di dire che il sensore GPS può all’occorrenza essere disattivato proprio per risparmiare la batteria) ed effettivamente mi sento di dire che è un valore esatto. Per le escursioni che di solito faccio è comunque più che sufficiente, per quelle più lunghe bisogna attrezzarsi, prevedendo soste dove si possa usufruire di corrente alternata (tramite adattatore da CA a USB) oppure l’utilizzo di un pannellino solare. In ogni caso, la migliore economia della batteria la otterremo spegnendo il GPS durante un'esercitazione (per esempio, durante le pause). Al riavvio, tutti i nostri dati saranno ancora memorizzati, basterà riavviare manualmente il timer e la navigazione riprenderà. Tra l'altro in queste occasioni, il GPS sarà molto veloce nel riagganciare il segnale dei satelliti.

Tornando al SW Geonaute, richiede solo un po’ di accortezza in fase di installazione. Infatti prima deve essere installato il driver, e successivamente il software, altrimenti si rischia che il GPS non venga riconosciuto correttamente da PC.

Comunque dai link sottostanti potete scaricare il manuale del Keymaze 500 in formato .pdf (comprende anche le istruzioni per l’installazione di SW e driver), la versione più recente del SW Geonaute, del driver e del firmware dell’orologio (anche se normalmente, quando acquistato, ha già dentro il firmware più recente).





Il Keymaze 500 è fuori produzione, sostituito da altri modelli che ne ricalcano le caratteristiche, e in vendita nei punti vendita Decathlon.



venerdì 11 marzo 2011

Capitan Feffo

Capitan Feffo

“  Boboo…tèttééé !!!  “
Il mio supereroe preferito, Capitan Feffo, conosciuto anche come Peppolone o Peppone, solca le profondità della galassia a bordo della sua nave spaziale Arcadia.

Nessuno può resistere a capitan Feffo, soprattutto quando tuona il suo grido di battaglia
Yyaaaaa  Yyaaaaa Yyaaaaa…
A causa di un guasto al suo orologio che inspiegabilmente fa scorrere più velocemente le lancette, deve sempre andare di corsa, chi si ferma è perduto!!

 











Nei momenti di relax non disdegna la lettura di fumetti quali Braccio di Feffo, o di affermati quotidiani d'informazione, come pure la visione di kolossal cinematografici  come Biancaneve e i sette Nanne.

Grande appassionato di musica e di ballo, soprattutto dei Beatles, dei quali conserva rare incisioni di studio.

Forse necessita di un nuovo taglio di capelli…che dite??

Passano gli anni, e il mio Capitano cresce sempre di più, adesso è un vero ometto, pronto ad imparare tutte le magie e diventare anche lui un maghetto!! Recentemente ha costruito il suo primo ometto di pietra..pian piano darà sempre più filo da torcere al MagoZichele!!

Due ometti, uno di pietra, e uno in carne e ossa!!

mercoledì 9 marzo 2011

ALICAT

L’associazione benefica umanitaria ALICAT, nata nel 2003 a Massa Marittima dalla volontà di due ragazzi, Fabio Barbieri e Mirko Lastretto, che ho conosciuto essendo colleghi di mia moglie, aiuta i bambini di strada di Addis Abeba, in Etiopia, rimasti orfani o abbandonati dai genitori e che vivono ogni giorno di espedienti, cercando quindi di dare loro un futuro altrimenti difficile.

Mirko Lastretto
Fabio Barbieri
L’aiuto fattivo che questa associazione dà, consiste nel dare a questi bambini e ragazzi, che hanno un’età dai 6/7 ai 14 anni, un tetto, da mangiare e soprattutto la possibilità di andare a scuola. Vengono a vivere per loro libera scelta in una casa di proprietà dell’associazione, fino a pochi anni fa erano ospitati in un’altra casa in affitto.
La casa e il terreno in cui sorge è stato acquistato grazie all’importante contributo della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, che ha riconosciuto negli anni due considerevoli finanziamenti che ne hanno permesso appunto l’acquisto e il recente ampliamento.
Naturalmente vengono anche studiate e finalizzate attività mirate e consone alla loro età, o almeno come dovrebbe essere per ogni bambino di questa età, laggiù la situazione è un po’ “diversa” da come siamo abituati noi!
Normalmente il numero degli occupanti la casa è di circa venti fra bambini e ragazzi. Questo perché talvolta succede che alcuni vogliano lasciare la casa, come altri invece vogliano entrarci; la scelta rimane comunque loro.
Fabio e Mirko sono molto orgogliosi di quanto sin qui fatto grazie anche all’aiuto di molte persone che credono in questo progetto, che è “reale”, “concreto”, come loro tengono giustamente a sottolineare. Non a caso spesso ALICAT si è guadagnata titoli sulle pagine dei quotidiani locali grazie al lavoro svolto, rendendola un importante punto di riferimento locale in termini di solidarietà.
Non c’è un solo contributo che vada perso in burocrazia, come invece può a volte succedere in associazioni magari più conosciute, ma proprio per questo costrette a spese di “gestione”.
Fabio e Mirko vanno spesso giù ad Addis Abeba (almeno tre volte l’anno) per stare vicino ai bambini e seguire la gestione della casa e delle attività.
Recentemente ALICAT è stata riconosciuta come Associazione Onlus (scarica il biglietto da visita con il codice fiscale dell'associazione), questo le permetterà di accrescere la propria notorietà e di poter accedere ancor più agevolmente a finanziamenti e contributi necessari per i futuri lavori di manutenzione e gestione della casa. Chi sceglierà di donare all'ALICAT il proprio 5 per mille, dovrà indicare come nominativo "ALICAT ONLUS" e come codice fiscale 90014450531.

Qui sotto due bellissime slide show di immagini d’archivio del 2007 e del 2008.





Personalmente, negli scorsi anni ho avuto modo e tempo per poter organizzare, tramite il CRAL aziendale dell’azienda in cui lavoro, alcune iniziative finalizzate al reperimento di fondi da destinare all’ALICAT. In tre anni sono riuscito a “racimolare” circa 4.000€, un risultato del quale sono personalmente orgoglioso, in quanto è stato sicuramente un contributo fattivo, reale, come lo è ALICAT. Adesso, per una serie di circostanze, pur non riuscendo ad organizzare iniziative mirate, continuo comunque a seguire e contribuire personalmente alla causa dell’ALICAT, ed esorto quindi tutti quanti visitino il mio blog, a fare un salto sul sito ufficiale dell’ALICAT e a scoprire i bambini e i ragazzi che vivono ad Addis Abeba; ci sono molte foto, della casa e dei bambini, ognuno con la loro personale e triste storia.
Potrete anche conoscere e, se volete, contattare Fabio e Mirko, da sempre impegnati in associazioni umanitarie.

Ecco alcuni estratti proprio dal sito, scritti da loro:
“Appena nata ALICAT si proponeva di realizzare in Addis Abeba un posto dove i bambini, i ragazzi che passano il tempo, che scorre veloce, seduti sporchi per strada a chiedere qualcosa a chi passa li davanti non debbano pensare solo a quel pezzo di pane che riempie lo stomaco, che diviene sogno, ma a quella crescita naturale che è dell'uomo del duemila, a quel gioco che è un diritto e che se non c'è ti segna l'esistenza.
Quindi voleva provare a dare a questo piccolo gruppo di bambini un luogo dove non si guardasse solo a quel problema che è la fame, ma a ciò che viene dopo e che per molti è normale, a quella base per la serenità dell'essere ed a quell'educazione reciproca di gruppo che porta al pensiero ed all'evoluzione naturale.
In questo momento l'idea ed il sogno di ALICAT sono diventati reali.
Non è stato facile trovare il posto adatto, un po' perché anche ad Addis Abeba lo spazio costa ed un po' perché quello che ALICAT aveva in mente non era facile da tramutare in realtà.  

Dopo molti cambiamenti, dopo molti traslochi finalmente questo nuovo posto sarà il definitivo ed è anch'esso situato nella parte nord della città. E' complessivamente un terreno di 700 mq dove è già costruita una piccola abitazione che per il momento sarà la sola ad accogliere tutti quanti. La prima cosa positiva che non dovremo più pagare un affitto e anche se all'inizio sarà un po' dura presto cercheremo di costruire un edificio che possa ospitare al meglio tutti e che ci darà di aggiungere altri bambini al già folto gruppo. Per i bambini sapere che questa casa è la loro è una gioia indescrivibile e ognuno la vede già nel futuro in mille situazioni diverse.
Questa nuova casa è la casa dei bambini di ALICAT.
 


In questo momento lavorano nella casa dei bambini 4 persone e siamo veramente contenti del loro operato anche perché hanno preso davvero a cuore questo lavoro che ovviamente non può solo essere fatto per il sostegno economico. Tutti loro capiscono molto bene l'importanza del loro rapporto con i ragazzi ed ho quindi molta fiducia in loro. Due o tre a turno dormono nella casa in modo da essere sempre presenti e pronti al mattino per la colazione.
I ragazzi che personalmente abbiamo trovato sono tutti tra gli 6 e i 12 anni e li abbiamo conosciuti quasi tutti direttamente nella strada dove appunto vivevano. Sono tutti senza genitori per un motivo o per un altro e si trovano in condizioni, secondo noi, tragiche. Hanno un'età particolare, un'età in cui non vengono aiutati perché teoricamente autosufficienti ma in realtà non grandi abbastanza per difendersi dalle difficoltà della strada in una grande città come Addis Abeba, e in definitiva in quell'età in cui si prende un'importante direzione nella vita difficile poi da cambiare nell'evolversi futuro.”
Recentemente Fabio e Mirko hanno realizzato un dvd promozionale dell’associazione, dal titolo ALICAT - LA CASA DEI BAMBINI, molto bello, con testimonianze reali della vita nella casa e ad Addis Abeba in generale.
Qui sotto trovate un piccolo estratto del dvd.



DVD Alicat - La casa dei Bambini
Chi fosse interessato ad averne una copia e contribuire all’associazione, può contattarmi direttamente.





 



 

martedì 8 marzo 2011

Abbigliamento La Collina

Da un’esperienza quarantennale nel campo degli indumenti antinfortunistici  e da lavoro, nasce nel 2010, in località Prata di Massa Marittima, Abbigliamento La Collina, negozio specializzato in abbigliamento e calzature da lavoro, caccia & pesca, articoli sportivi e per il tempo libero in genere.

 
Il negozio, complice anche la posizione strategica a ridosso dei rilievi più significativi delle Colline Metallifere, è un comodo punto di riferimento per le piccole e grandi necessità delle nostre escursioni in queste zone.

Da Abbigliamento La Collina troverete anche piccoli e utili accessori per le attività outdoor e campeggio.

Per maggiori informazioni,



Carta Escursionistica Colline Metallifere

Tutte le mappe che trovate in questo blog, relativamente alle escursioni nelle colline metallifere, sono estratte dalla Carta Turistica Escursionistica delle Colline Metallifere, in scala 1:50000, realizzata dalla Comunità Montana Colline Metallifere in collaborazione con Regione Toscana e Provincia di Grosseto, edita dalla Selca Edizioni di Firenze.

La cartina non solo copre tutto il comprensorio della Comunità Montana, ovvero i comuni di Montieri, Massa Marittima, Monterotondo Marittimo e Roccastrada, ma si estende anche nei territori dei comuni di Follonica, Gavorrano e Scarlino.

La sentieristica della Comunità Montana è espressamente indicata nella cartina dalla segnatura rossa dei sentieri, nonché della loro numerazione, che ritroviamo, nel territorio, indicata in appositi cartelli affissi con su riportato il sentiero di provenienza e quello di destinazione.

Sul retro troviamo la lista di tutti i sentieri elencati per numero con la loro descrizione. Inoltre troviamo anche degli esempi di escursioni che possono essere fatte. La cartina è comunque molto dettagliata anche per gli altri sentieri non compresi nella senti eristica della Comunità Montana.

Molto consigliata per le vostre escursioni nelle Colline Metallifere, la potete generalmente trovare disponibile presso gli agriturismi di zona, o in vendita  presso la sede della Comunità Montana a Massa Marittima in Piazza Dante Alighieri n. 4, nelle edicole e nelle cartolerie al costo di 10€.


I cartelli segnavia che troviamo lungo i sentieri

Per qualunque info,

 
oppure


lunedì 7 marzo 2011

Escursione Boccheggiano - Cusa - Farmolla - Fonte Verdi

Lunghezza = 14 km
Durata = 3 h 20 m
Difficoltà = media
Altitudine max. = 630mt. s.l.m.



Questo percorso, dalla forma quasi circolare, esplora la campagna e i poggi boscosi ad Est di Boccheggiano. Partenza direttamente dal paese di Boccheggiano, si attraversa passeggiando nella via principale il grazioso paese, di natura medievale ma anche importante centro minerario legato all’attività estrattiva della pirite. D’estate il paese è sapientemente animato dalle festività organizzate prevalentemente dall’associazione di giovani boccheggianesi 4 Gatti, che reinvestono nel paese i ricavi delle loro feste, rivalorizzandolo. Si prosegue uscendo dal paese in direzione di Montieri, seguendo il sentiero segnato della Comunità Montana n.27.


Clicca per ingrandire e scaricare la cartina  [in blu il percorso]*
Poco dopo l’uscita dal paese, in corrispondenza di una curva a sinistra, prendiamo a dritto scendendo in una strada sterrata; è il sentiero segnato n.26, che porta nella zona di campagna chiamata Cusa. Da qui, dopo poche decine di metri, avremo una bella visuale sia sul Poggio di Montieri, sulla sinistra, sia sul Monte Sassoforte, sulla destra.


Boccheggiano
Qui proseguiamo per la stradina principale, incontrando lungo il nostro cammino numerosi poderi e anessi agricoli tipici di queste zone e dediti alla coltura di orti, campi, o allevamento e rimessa di cavalli. Poco prima del Poggio Montecchio, continuiamo girando a destra e poi sempre dritto finche non arriviamo in un largo crocevia ai piedi del poggetto sormontato dal Podere Masson.



Il bivio per il Podere Masson
Veduta sul poggio della Berretta
Continuiamo a dritto in discesa spostandoci verso sud-est, finche non arriviamo ad un incrocio con una strada che si dirige a sud, prendiamo quella. Scendiamo ripidamente in una piccola valle fino al Torrente Farmolla. Lungo la discesa, osservando sulla destra, possiamo notare il complesso di casolari della Berretta svettare in cima al poggio. Attraversiamo il piccolo torrente mantenendoci sulla destra rispetto alla Y formata dai corsi d'acqua, per riagganciarci nella sponda opposta con la strada che risale ripidamente, per un breve tratto, il poggio opposto. Dove la salita si fa meno dura, avremo anche una bella vista su Poggio Ricavolo, nel territorio comunale di Roccastrada. Arriviamo dunque al sentiero provinciale in corrispondenza di una piccola casetta, e seguiamolo sulla destra. Arrivati al Podere il Monte svoltiamo a destra.



Il Torrente Farmolla
Il sentiero che risale dopo il guado
D'ora in poi la strada è larga e sterrata con saliscendi molto semplici, e un bellissimo panorama sul versante nord del Monte Sassoforte. Passiamo sotto il Poggio Atroni e continuiamo fino al ricongiungimento con il sentiero segnato n.42, dove svoltiamo a destra e risaliamo in direzione Boccheggiano, incontrando i resti dei siti minerari Baciolo e Botroni, quindi raggiungiamo Fonte Verdi, e magari, anche se siamo quasi al termine della nostra escursione, facciamo una bella sosta “rinfrescante”. Percorriamo l’ultimo tratto in salita affrrontando 4 piccoli tornanti fino a raggiungere il cimitero di Boccheggiano. Siamo al termine di questa bella passeggiata, e adesso, per una bella pausa ristoratrice, niente di meglio che recarsi da Gabriele presso La Tana dell’Upo!!



Fonte Verdi

* fonte: Carta Escursionistica Colline Metallifere

domenica 6 marzo 2011

John Laroche

John Laroche

..Sono probabilmente la persona più intelligente che conosca..

I personaggi dei film sono forse quelli che più ci fanno sognare, perché essendo prevalentemente fantastici, sono costruiti ad arte in modo da poter stimolare le nostre emozioni più profonde; che il film sia basato su storie nuove o magari già scritte in un libro, poco importa. Poi ci sono anche storie vere, di personaggi veramente esistiti, e che magari, sulla loro vita, è stato scritto anche un libro, e alla fine fatto anche un film. A volte succede che questi personaggi facciano sognare come i loro colleghi di fantasia, e quando succede, rimangono impressi indelebilmente.


La scrittrice Susan Orlean
John Laroche è uno di questi. La sua vita è stata scritta da Susan Orlean nel libro Il Ladro di Orchidee, ed interpretato nell’omonimo film da un grande Chris Cooper, apparentemente come attore non protagonista (ovvio, se nel cast c’è anche Nicholas Cage e Meryl Streep).
Alla sua prima apparizione nel film, uno pensa subito ad un personaggio antagonista, un look alla Mr. Crocodile Dundee ma in negativo, tant’è che viene subito arrestato per furto di rare Orchidee Fantasma dalla riserva Fakahatchee in Florida.


Il vero John Laroche
Sporco, trasandato, sdentato, voce roca, finemente loquace quel tanto da farti capire che uno così può portare solo guai alla trama del film. E invece, da quel momento in poi, per la gioia di Susan Orlean (Meryl Streep nel film) che ne farà un successo nel suo articolo sul New Yorker, preludio al libro “The Orchid Thief”, sarà un’escalation di intense e profonde battute (“...non è mica una gara a chi piscia più lontano...”) e considerazioni sulla sua vita e della vita in generale, che ci consegnano un personaggio completamente differente dall’impressione mediatica iniziale, colto, simpatico, quasi autistico per le grandi passioni della sua vita, ma soprattutto solo e custode di un profondo dolore.
Il più memorabile dei passaggi quello in cui, con disarmante semplicità, passa, dal rapporto tra un fiore e un insetto, ad un concetto snello e perfettamente calzante sul significato della nostra stessa esistenza. Sentite qua…



Via i dogmi, via le religioni, via il Sapiens dall’Homo, è questo il vero Senso Della Vita. Ecco, non è un discorso fatto a tavolino, creato ad arte per un film, ma l’ha davvero pensato ed espresso una persona realmente esistente, e questo la rende unica.
Peccato che, nel film, il Laroche/Cooper debba riscendere sulla terra e adattarsi alla pellicola dandole un po’ di thriller e di mistero, ovviamente a suo scapito.