Il Percorso
[per la cartina vedi la prima tappa]
La seconda tappa dell’Argentario
è breve e non impegnativa. Lunga solo poco più di 7km, calcolati fino alla
banchina del porto di imbarco, si sviluppa quasi interamente in discesa (+80mt,
-450mt in totale) visto che dai circa 370mt di altitudine del nostro primo
campo, raggiungeremo Porto
Santo Stefano. Normalmente conviene organizzare le giornate in modo da
prevedere l’arrivo alla cittadina in leggero anticipo sulla partenza del nostro
traghetto. A meno che non siano in alta stagione, non ci sono molti traghetti
la mattina, quindi la scelta diventa quasi obbligatoria. Nel nostro caso
abbiamo optato il venerdì per un traghetto delle 9.30. Lasciati quindi la
nostra bella sella, partiamo subito con un bel panorama mattutino sull’Isola
del Giglio e con la Torre
Capo d’Uomo in primo piano. Non sarà difficile scorgere (prima che verrà
rimossa ovviamente) la sagoma della Costa Concordia.
In breve entriamo su comoda asfaltata in discesa progressiva fino a Poggio Fondoni, dove ci immettiamo, in corrispondenza di una vasca d’acqua per lo spegnimento incendi, su largo sentiero sterrato che per lunghi tratti percorre a mezza costa il versante est della Costa dei Ronconali, attraversando una zona in cui prevalgono orti e annessi agricoli; molto bello questo tratto. Dopo un nuovo breve tratto asfaltato in discesa fino a costeggiare Poggio Spadino, prendiamo sulla sinistra un altro sentiero in decisa discesa che punta dritto verso il paese e allontanandosi quindi dal naturale prosieguo della asfaltata che costeggia il Poggio Spaccabellezze. Questo sentiero in primavera può essere ben ammantato di vegetazione. Infine rientriamo sulla strada asfaltata e in rapida serie di tornantini ripidi arriviamo a Porto Santo Stefano, dove, prima di recarsi al porto, potremo anche approfittare per qualunque nostro rifornimento.
Il sentiero che costeggia la Costa dei Ronconali, visibile sullo sfondo |
In breve entriamo su comoda asfaltata in discesa progressiva fino a Poggio Fondoni, dove ci immettiamo, in corrispondenza di una vasca d’acqua per lo spegnimento incendi, su largo sentiero sterrato che per lunghi tratti percorre a mezza costa il versante est della Costa dei Ronconali, attraversando una zona in cui prevalgono orti e annessi agricoli; molto bello questo tratto. Dopo un nuovo breve tratto asfaltato in discesa fino a costeggiare Poggio Spadino, prendiamo sulla sinistra un altro sentiero in decisa discesa che punta dritto verso il paese e allontanandosi quindi dal naturale prosieguo della asfaltata che costeggia il Poggio Spaccabellezze. Questo sentiero in primavera può essere ben ammantato di vegetazione. Infine rientriamo sulla strada asfaltata e in rapida serie di tornantini ripidi arriviamo a Porto Santo Stefano, dove, prima di recarsi al porto, potremo anche approfittare per qualunque nostro rifornimento.
Lunghezza = 7,2Km
Dislivello+ = 80mt
Il Racconto [03-05-2013]
La prima notte passa come tutte
le prime notti che si rispettino, ovvero praticamente da insonni. Almeno per me
è sempre stato così, figurarsi se poi non sono da solo. Tutto sommato stavolta
Luca si comporta abbastanza egregiamente, a dispetto di altre
avventure passate, ma in ogni caso sono frequenti i risvegli da uno stato
di semi torpore per osservare ossessivamente l’orologio. Anche dall’altra tenda
i segnali che arrivano sembrano identici, e Andrea si distingue per la
particolare sonorità simile al capriolo in amore :-), mentre Emiliano ogni tanto
mugugna frasi in un linguaggio a noi incomprensibile. La sveglia delle 5.00
arriva, per me, come una liberazione. Ci alziamo così presto considerato che il
traghetto parte alle 9.30 a vogliamo anche rifornirci prima della partenza. Naturale
lo scongiuro di eventuali intoppi…E’ una bellissima giornata di sole, il cielo
completamente sgombro da nuvole.
Quasi pronti..presto, presto!! |
Emiliano pronto alla partenza, in versione mulo da soma.. |
Riuniti davanti al nostro tavolo,
vedo Andrea particolarmente sconvolto, una situazione alla quale, per il
momento, nessuno dà troppo peso; in fondo, chi di noi ha dormito veramente
bene? Dopo qualche altro imprevisto mattutino, visto che il nostro tavolo
approntato mi tradisce facendo rovesciare il the bollente di Luca, partiamo in
ritardo sul previsto, alle 7.00. Subito una bella vista sul Giglio e sulla
sagoma della balena bianca Concordia arenata di fronte al porto. Poi entriamo
nella strada asfaltata che percorriamo di buon passo, controllando via via i
tempi di marcia sui nostri gps. Stiamo proseguendo bene e, dopo che ci
immettiamo nel sentiero sterrato, almeno io che sto davanti a tutti, tengo una
buona lena limitando le soste, proprio per non perdere nemmeno un secondo di
tempo. La zona ci ripaga di qualche bella veduta su Porto Santo Stefano che si
avvicina e soprattutto sull’irta Costa dei Ronconali che ci sovrasta alla
nostra sinistra.
Il profilo del Giglio e Torre Capo d'Uomo in primo piano a sinistra |
La Costa Concordia |
Quando arriviamo in vista di
Poggio Spadino sappiamo che manca veramente poco al termine, il paese ora si
vede bene, quando entriamo nel nuovo sentierino in ripida discesa ma bello
pieno di piante e arbusti, che con l’umidità mattutina rilasciano belle nuvole
di pollini ad ogni nostro passaggio. Perché mi soffermo sul polline? Perché come
detto gli intoppi non erano auspicabili, ma puntualmente sene verifica uno e,
sul momento, anche serio. Emiliano, che in questo sentierino ci precede,
beccandosi tutte le bombe di polline, a un certo punto si ferma e getta lo
zaino a terra, si volta e i suoi occhi sembrano truccati come una controfigura
de L’Esorcista. Rossi e gonfi all’inverosimile che sembrano uscirgli fuori
dalle orbite. La sua allergia alle graminacee stavolta lo ha colto per vie
oculari, e adesso non riesce proprio a proseguire.
Bel sentiero sotto la Costa dei Ronconali |
Attimi di sconcerto, aspettiamo
un po’ per vedere se la situazione si calma ma finche non usciremo da questo
inferno verde sarà dura..Il suo collirio sembra non aver sortito il minimo
effetto, allora dopo circa un quarto d’ora di sosta decidiamo di ripartire
cercando di aiutarlo, anche se inizialmente questo zuccone non ne vuole sapere
col risultato di sbandare paurosamente a destra e sinistra o inciampando sui
sassi. Allora dico basta, lo prendo a braccetto e lo guido tirandolo, basta che
lui tenga il passo, poi gli occhi può anche chiuderli fino al paese. Trainato
dal Mago, Emiliano riacquista anche un po’ di morale, benché gli occhi siano
ancora impresentabili, cosa che ci fa già prevedere l’immediata ricerca di una
farmacia alla ricerca di un antistaminico. Si arriva così all’ingresso del
paese dove Luca si ferma subito per prendere delle sigarette. Emiliano mi
incalza ancora sulla necessità di una farmacia, e mentre per un attimo mi viene
il pensiero che voglia abbandonarci qui, succede l’impensabile. “Ragazzi, è da un po’ che sto pensando
seriamente se proseguire o se ritirarmi prima di attraversare inutilmente fino
al Giglio…” Non è Emiliano, è la voce di Andrea. Continua: “stanotte non ho chiuso occhio e mi sento
davvero frastornato, svuotato, e il pensiero di poter passare un’altra notte
così mi sconvolge…”
Emiliano mi segue, per ora ignaro al suo imminente imprevisto.. |
Lì per lì lo prendiamo come un
semplice sfogo, una cosa buttata là, e proseguiamo finche non troviamo
finalmente una via in cui contemporaneamente ci sono una farmacia, un panificio
e un negozio di alimentari. Il tempo stringe, dobbiamo correre, Luca si
precipita nel negozio e rimango con Andrea che mi conferma la quasi convinzione
sulla sua rinuncia, e Emiliano che comincia a doparsi con l’antistaminico. In
questo momento, quando stavo pensando che forse Emiliano volesse ancora rinunciare,
stavo già facendo i conti con ben due defezioni. Accidenti, dopo solo un giorno..che
casino..è brutto dirlo ma mentre già iniziavo a convincere Andrea che
sicuramente si stava sbagliando, contemporaneamente guardavo le reazioni di Emiliano
e pensavo che se fossimo rimasti solo io e Luca non avremmo avuto nessuna auto
per tornare a casa. E’ brutto, forse egoistico, ma in quei momenti oltre alle
motivazioni altrui stavo pensando anche alle nostre, a come avremmo potuto
sbrigarcela. E’ un meccanismo automatico, quando una cosa è stata a lungo tempo
pianificata e organizzata, ai cambi di programma devono per forza succedere
delle valutazioni su qualunque cosa ne consegua, e relativa risoluzione.
In vista di Porto Santo Stefano |
Insisto ancora con Andrea,
possibile che una sola notte insonne possa essere così determinante? Niente, la
sua convinzione è più che totale, benché amara. Incalzo allora Emiliano, che mi
assicura il suo prosieguo, augurandosi di non dover più attraversare sentieri
come quello. Purtroppo lo demoralizzo subito: nessuno di noi sa in che stato
saranno i sentieri che dovremo attraversare. Comunque, visto che lui è più che
mai deciso, mi fiondo rapido per due veloci raid al panificio e al negozio di
alimentari, sono già le 9.15, proseguiamo spediti fino al molo dove la Giuseppe
Rum della Toremar ci sta aspettando. L’imbarco, per merito della prenotazione
fatta online, è istantaneo, e quindi arriva purtroppo il momento di un rapido
commiato da Andrea, che ci incoraggia comunque per il prosieguo. Mi dispiace
molto, con lui avevo condiviso per lungo tempo tutta la fase preparatoria, lo studio
dei sentieri, la scelta delle attrezzature (che per l’occasione aveva deciso di
acquistare); insomma, ci credeva tanto a questa cosa. Il suo comunque non è un
addio, ci ritroveremo presto per altre avventure. Mentre saliamo le scalette interne del traghetto, lo vedo
allontanarsi dal molo..peccato, mentre la Giuseppe Rum si porta al largo
portandoci verso il Giglio, rimugino su questa Compagnia del Mago che ha già
perso un pezzo..
MagoZichele
il giorno piu' oscuro per la perdita di andrea, ma la compagnia del mago deve andare avanti........
RispondiElimina..sì, un vero peccato, ma visto che la compagnia deve andare avanti, vuol dire che ci riproveremo in futuro!!
EliminaBeh, ho da rifarmi... con il giro allo Scaffaiolo a Settembre!
RispondiElimina