O come mai questo blog??

Dal 2011 mi sono dato all'escursionismo, un modo alla fin fine più semplice e diretto per stare a contatto con la natura. Del resto, come potete vedere qui a fianco, già da piccolo ero un in-tenditore in materia..eheh. Certo, c'è (o c'era, visto che ormai da più di un anno non la pratico più..) anche la pesca, come per qualcun altro può esserci la caccia, o la raccolta funghi ecc., ma quasi tutte in comune hanno secondo me un grosso limite: il fatto di considerare la natura come un "veicolo" per il raggiungimento di un certo grado di soddisfazione, e non essa stessa il fine. In un certo senso, è come se debba esserci sempre un profitto finale. Le escursioni invece non sono nient'altro che il sano desiderio di passare un po' di tempo immersi nella nostra natura, osservarla, e basta.

giovedì 16 maggio 2013

INTRO - Argentario e Isola del Giglio



L’isola del Giglio è un mio antico sogno. Visitata in passato due-tre volte come semplice turista di giornata, mi ha sempre affascinato la sua scoperta per via sentieristica, alla scoperta di angoli remoti. Naturale dunque l’accoppiamento con la traversata del Monte Argentario, che ben si presta con le sue lussureggianti leccete come naturale complemento. In quattro giorni si può quindi visitare queste due bellissime destinazioni nella zona più a sud della Toscana, amalgamando il tutto con la traversata via traghetto.




Naturale quindi un minimo di organizzazione se vogliamo rendere più efficace il nostro tour. Nell’immagine si può notare il percorso completo. Sono circa 50 km in tutto, suddivisi in maniera abbastanza omogenea nei primi tre giorni e nettamente più breve al quarto giorno, dove avremo la possibilità di poter perdere più tempo nei vicoletti di Giglio Castello o di Giglio Porto, prima del rientro sulla terraferma.


La Torre Argentiera sovrasta Porto Santo Stefano


Il dislivello positivo totale è di poco superiore ai 2000mt, così come quello negativo. Alcuni repentini saliscendi metteranno alla prova anche la nostra forma fisica. Saremo ripagati comunque dalla possibilità di poter pernottare in tenda in posti davvero favolosi. La presenza numerosa, al Giglio, di sentieri segnati, ci darà comunque anche la possibilità di poter modificare e adattare il tragitto secondo le nostre necessità. Ogni giorno è comunque previsto il passaggio in un centro abitato dove potremo fare tutti i rifornimenti del caso.



Come periodo dell’anno è consigliabile non più tardi di maggio, o dalla metà di settembre in poi, altrimenti durante l’estate il caldo e i numerosi sentieri assolati potrebbero metterci in difficoltà oltremodo, vista anche la presenza nulla di sorgenti lungo il percorso.


Il faro alla Punta di Capel Rosso, Isola del Giglio


E’ consigliabile anche, per chi si reca in comitiva, lasciare un’auto a Porto Santo Stefano e una a Porto Ercole, sede della partenza della prima tappa. In questo modo quando al quarto giorno rientreremo dal Giglio, avremo già un’auto per ritornare comodamente a Porto Ercole. Altrimenti ci dovremo attrezzare con il bus.


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