L’isola del Giglio è un mio
antico sogno. Visitata in passato due-tre volte come semplice turista di
giornata, mi ha sempre affascinato la sua scoperta per via sentieristica, alla
scoperta di angoli remoti. Naturale dunque l’accoppiamento con la traversata
del Monte Argentario, che ben si presta con le sue lussureggianti leccete come
naturale complemento. In quattro giorni si può quindi visitare queste due
bellissime destinazioni nella zona più a sud della Toscana, amalgamando il
tutto con la traversata via traghetto.
Naturale quindi un minimo di
organizzazione se vogliamo rendere più efficace il nostro tour. Nell’immagine
si può notare il percorso completo. Sono circa 50 km in tutto, suddivisi in
maniera abbastanza omogenea nei primi tre giorni e nettamente più breve al
quarto giorno, dove avremo la possibilità di poter perdere più tempo nei
vicoletti di Giglio Castello o di Giglio Porto, prima del rientro sulla
terraferma.
La Torre Argentiera sovrasta Porto Santo Stefano |
Il dislivello positivo totale è
di poco superiore ai 2000mt, così come quello negativo. Alcuni repentini
saliscendi metteranno alla prova anche la nostra forma fisica. Saremo ripagati
comunque dalla possibilità di poter pernottare in tenda in posti davvero
favolosi. La presenza numerosa, al Giglio, di sentieri segnati, ci darà
comunque anche la possibilità di poter modificare e adattare il tragitto
secondo le nostre necessità. Ogni giorno è comunque previsto il passaggio in un
centro abitato dove potremo fare tutti i rifornimenti del caso.
Come periodo dell’anno è
consigliabile non più tardi di maggio, o dalla metà di settembre in poi,
altrimenti durante l’estate il caldo e i numerosi sentieri assolati potrebbero
metterci in difficoltà oltremodo, vista anche la presenza nulla di sorgenti
lungo il percorso.
Il faro alla Punta di Capel Rosso, Isola del Giglio |
E’ consigliabile anche, per chi
si reca in comitiva, lasciare un’auto a Porto Santo Stefano e una a Porto
Ercole, sede della partenza della prima tappa. In questo modo quando al quarto
giorno rientreremo dal Giglio, avremo già un’auto per ritornare comodamente a
Porto Ercole. Altrimenti ci dovremo attrezzare con il bus.
La cartografia utilizzata è la carta del Parco della Maremma e Monte Argentario, in scala 1:25000 edita dalla Multigraphic di Firenze
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