O come mai questo blog??

Dal 2011 mi sono dato all'escursionismo, un modo alla fin fine più semplice e diretto per stare a contatto con la natura. Del resto, come potete vedere qui a fianco, già da piccolo ero un in-tenditore in materia..eheh. Certo, c'è (o c'era, visto che ormai da più di un anno non la pratico più..) anche la pesca, come per qualcun altro può esserci la caccia, o la raccolta funghi ecc., ma quasi tutte in comune hanno secondo me un grosso limite: il fatto di considerare la natura come un "veicolo" per il raggiungimento di un certo grado di soddisfazione, e non essa stessa il fine. In un certo senso, è come se debba esserci sempre un profitto finale. Le escursioni invece non sono nient'altro che il sano desiderio di passare un po' di tempo immersi nella nostra natura, osservarla, e basta.

domenica 15 luglio 2012

A.V.M. - 3a Tappa

Rif. Cevedale - Cima Cevedale (Zufallspitzen)

Categoria = Alta Via del Mago
Lunghezza = 10,3 km
Durata = 6 h
Difficoltà = molto difficile
Dislivello+ = 1190 mt.
Altezza max. = 3757 mt.



Siamo alla terza tappa, impegnativa ma affascinante, dell'Alta Via del Mago. Dopo il pernottamento al Rifugio Cevedale, ci incammineremo in direzione del Passo della Forcola, a poco più di 3000 mt., dal quale potremo dominare con la vista la sottostante Val Martello. Successivamente, seguendo delle impegnative tracce di sentiero in cresta, e probabilmente anche affannati per effetto dell'aria rarefatta d'alta quota, andremo alla nostra conquista della Cima Cevedale, chiamata anche II Cima Cevedale, o Cima Nord Cevedale, o ZufallSpitzen. In ognuno di questi casi, la ragguardevole altitudine raggiunta sarà di ben 3757 mt.!! E se avremo un po' di fortuna con il cielo, la panoramica sarà impareggiabile a 360°, con le visuali sul gemello Monte Cevedale, e poi Punta S.Matteo, Palon de la Mare, Mt. Vioz, Cima Venezia, Cima Sternai, e dietro di noi, ad ovest, il Gran Zebrù, l'Ortles, e più in lontananza a nord tutta la cresta di confine.
Particolare attenzione nella seconda parte del tracciato, dopo il Passo della Forcola, va prestata soprattutto per le condizioni del sentiero, che in alcuni tratti può essere ghiacciato e tale da obbligare all'uso di appositi ramponi. Come per il Vioz, ovviamente, meglio partire con indumenti idonei ad affrontare temperature più basse o comunque repentini cambiamenti meteo.
Il rientro è previsto al rifugio Cevedale, per lo stesso sentiero dell'andata, dove faremo un nuovo pernottamento.

Clicca per ingrandire e scaricare la mappa [in viola il percorso]*
Partiamo dunque dal Rifugio Cevedale; il nostro sentiero, il n.103, sebbene come numerazione sia diverso, si tratta della naturale prosecuzione del sentiero 102 che giunge da Malga Mare. Dal rifugio il tracciato si abbassa leggermente fino al bivio a sx (indicato da una tabella ma non numerato) per il ghiacciaio del Rosole e l'omonimo bivacco. Da qui riprende subito a inerpicarsi sulla testata della valle e raggiunge tra massi e sfasciumi di rocce, l'intaglio del Passo della Forcola (m.3032) in circa 1 ora e 20 minuti dal rifugio, al confine fra le province di Trento e Bolzano. A sinistra, il sentiero prosegue verso la salita alla Cima Cevedale e, volendo, fino al M.te Cevedale. (fonte: SAT Peio)
Facciamo rientro al Rifugio Cevedale, dove pernotteremo per la notte, ripercorrendo il sentiero fatto all'andata.

CURVA ALTIMETRICA

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