Lunghezza = 11 Km
Durata = 4 h
Difficoltà = difficile
Dislivello+ = 770 mt.
Altezza max. = 3121 mt.
La quarta tappa dell'Alta Via del Mago, pur non raggiungendo delle elevate cime, rappresenta comunque un'esperienza escursionistica e semialpinistica importante, come l'attraversamento di un ghiacciaio. C'è da dire che della Vedretta del Careser, questo il nome del ghiacciaio che dovremo superare, è rimasto ben poco, al punto che recentemente, nel 2011, si è reso necessaria la creazione di un nuovo sentiero alternativo all'originale, in quanto, proprio il vistoso ritiro dei ghiacci, ha formato numerosi crepacci. Il nuovo sentiero risale il ghiacciaio dalla base, dal Lago Careser, e arriva al suo apice, la Bocca di Saent sud, a quota 3121 mt. da dove si domina la sottostante Val di Saent. Da qui la nostra discesa fino al Rifugio Dorigoni, dove pernotteremo per questa quinta notte.
Per l'attraversamento del ghiacciaio, non sono necessarie particolari attrezzature alpinistiche, ma in ogni caso i ramponi sono pur sempre consigliati in caso di tratti leggermente più ghiacciati. Per il resto, i classici bastoncini da escursionismo svolgeranno egregiamente il loro lavoro. Riporto di seguito la descrizione che mi è stata fatta dai gestori del Rifugio Dorigoni:
"Il nuovo percorso propone un’attraversata semplice su un breve tratto di facile ghiacciaio che, in buone condizioni, non necessita di particolare attrezzatura alpinistica. Ovviamente, è sempre buona norma (o meglio dovrebbe essere un automatismo!) quando si parla di ghiacciaio, portare con se uno spezzone di corda ed un paio di ramponi. La maggior parte delle giornate la parte di Careser che deve essere attraversata può essere tranquillamente percorsa con bastoncini da trekking mentre i ramponi restano tranquillamente nello zaino."
Si riparte dunque dal Rifugio Cevedale, riprendendo il sentiero n.104 fatto all'andata, salendo poco più di un centinaio di metri, andando poi in direzione della diga Careser prendendo il sentiero n.123 che ci introduce nella Valle Lago Lungo, percorsa già due giorni prima. Superato il piccolo Lago Nero, arriviamo in prossimità del Lago Careser. Qui deviamo a destra e a questo punto (fonte: Rifugio Dorigoni) parte il percorso su tracce di sentiero indicato con bolli gialli che in circa 1 ora porta all’estremità sx (orografica) della Diga del Careser (quota 2603).
Arrivati ad una pianura di ghiaia spesso alluvionata, si attraversa il torrente con un ponte posto alla fine del pianoro dove il corso d’acqua di restringe. Si sale per circa 500 m sulla morena. In corrispondenza di una soglia di rocce levigate, dove il ghiacciaio comincia, si attraversa la Vedretta in direzione nord-ovest mantenendosi a circa 300 mt a sx (orografica) dalla cresta che collega Cima Careser a Cima Campisol., fino ad arrivare allaBocca di Saent (quota 3123), situata tra la Cima Mezzena e la Cima
Careser.
Si discende quindi le falde detritiche e poi le pendici erbose per
giungere in Val Saent ed attraversare il torrente Rabbies (m.2500). Qui si incrocia il sentiero n.101 che in pochi minuti porta al Rifugio Dorigoni. (fonte: SAT Peio)
CURVA ALTIMETRICA |
*fonte: Mappa Tabacco 048 - Val di Peio e Val di Rabbi
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