O come mai questo blog??

Dal 2011 mi sono dato all'escursionismo, un modo alla fin fine più semplice e diretto per stare a contatto con la natura. Del resto, come potete vedere qui a fianco, già da piccolo ero un in-tenditore in materia..eheh. Certo, c'è (o c'era, visto che ormai da più di un anno non la pratico più..) anche la pesca, come per qualcun altro può esserci la caccia, o la raccolta funghi ecc., ma quasi tutte in comune hanno secondo me un grosso limite: il fatto di considerare la natura come un "veicolo" per il raggiungimento di un certo grado di soddisfazione, e non essa stessa il fine. In un certo senso, è come se debba esserci sempre un profitto finale. Le escursioni invece non sono nient'altro che il sano desiderio di passare un po' di tempo immersi nella nostra natura, osservarla, e basta.

lunedì 9 luglio 2012

Intro - Alta Via del Mago

Sulla scia delle ben più famose e blasonate Alte Vie Dolomitiche, da tempo, da molto tempo, ho progettato questa mia personale escursione di 6-7 tappe, da svolgersi a ridosso del versante sudorientale del Gruppo dell'Ortles-Cevedale, precisamente fra le Val di Peio, Val di Saent e Val di Rabbi.
Si tratta di un'impegnativa traversata in anello, della lunghezza complessiva prossima agli 80km, e con un dislivello+ di quasi 7000 mt., che include passaggi prevalentemente in alte quote, pernottando nei rifugi previsti lungo il percorso. Lungo il percorso si alternano tappe con sentieri meno impegnativi, ma dalla lunghezza anche considerevole, ad altre non molto lunghe, ma decisamente più delicate per l'ambiente in cui ci troveremo. I "punti caldi" dell'intera escursione sono la salita al Mt. Vioz (3645 mt.), l'attraversamento della Vedretta del Careser (o di quello che ne resta...), e soprattutto la Cima Cevedale (o ZufallSpitze - 3757 mt.), da non confondersi con il vicino Mt. Cevedale, più alto di una decina di metri.

Questa lunga ed impegnativa escursione prende inevitabilmente il nome di Alta Via del Mago!!



10 anni fa, in vacanza in Val di Peio con la mia futura moglie, arrivammo all'imboccatura della Val Venezia, ed in lontananza, il Rifugio Larcher arroccato su un terrazzo naturale di pietra, mi sembrò proprio un avamposto sperduto. Quel giorno dovemmo ripiegare per il sopraggiungere di maltempo, ma l'immagine di quella vallata mi è da allora rimasta stampata nella mente, come una sorta di portale da cui accedere a un mondo sconosciuto, quello dell'alta montagna. Adesso, 10 anni dopo, questo progetto, abusando di un termine spesso usato in maniera solenne, "salda il conto con il passato".

La partenza è da Pejo Terme, e il primo giorno è di avvicinamento, una sorta di tappa "zero" (ma dal ragguardevole dislivello+ di 1100 mt...) per salire alle pendici del Monte Vioz, fino a 2300 mt. La seconda tappa, salita e discesa al Vioz, a 3645 mt., giusto per sondare i territori over 3000. La terza tappa, un nuovo avvicinamento, ci porta fino al Rifugio Larcher, a 2700mt., nostra base di partenza per il giorno successivo, con destinazione la Cima Cevedale!! La quinta tappa, dal Rifugio Larcher, ci porta all'attraversamento del Ghiacciaio del Careser, alla discesa fino al Rifugio Dorigoni in Val di Saent, e infine al Rifugio Stella Alpina (alta val di Rabbi, ai laghi Corvo) dopo il passaggio sul Gleck (questa tappa in realtà è più salutare dividerla in due con pernottamento al rifugio Dorigoni, qualora, comprensibilmente, saremo già abbastanza provati dai giorni precedenti). Infine, per concludere in bellezza, dal rifugio Stella Alpina, scenderemo in Val di Rabbi, e dopo la risalita al Passo Cercena, torneremo fino a Pejo in un'estenuante tappone di ben 25km!!


Come cartografia utilizzeremo l'ottima Tabacco 048 - Val di Peio & Val di Rabbi

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