O come mai questo blog??

Dal 2011 mi sono dato all'escursionismo, un modo alla fin fine più semplice e diretto per stare a contatto con la natura. Del resto, come potete vedere qui a fianco, già da piccolo ero un in-tenditore in materia..eheh. Certo, c'è (o c'era, visto che ormai da più di un anno non la pratico più..) anche la pesca, come per qualcun altro può esserci la caccia, o la raccolta funghi ecc., ma quasi tutte in comune hanno secondo me un grosso limite: il fatto di considerare la natura come un "veicolo" per il raggiungimento di un certo grado di soddisfazione, e non essa stessa il fine. In un certo senso, è come se debba esserci sempre un profitto finale. Le escursioni invece non sono nient'altro che il sano desiderio di passare un po' di tempo immersi nella nostra natura, osservarla, e basta.

venerdì 17 maggio 2013

Giglio - 1a Tappa



Il Percorso

Dopo la traversata in traghetto sbarchiamo sull’isola per la prima delle tre tappe del Giglio. Ovviamente già durante l’entrata nel piccolo paese Giglio Porto, la nostra vista probabilmente sarà catturata dalla sagoma della Costa Concordia (almeno finche non la toglieranno, e speriamo quanto prima..), spanciata come una gigantesca Moby Dick di ferro, e dalle imponenti gru e strutture installate tutte intorno per i lavori di messa in sicurezza e rimozione. Non dimentichiamoci, prima di iniziare il cammino, che al piccolo paese avremo anche la possibilità di fare rifornimenti extra, visto che fino all’indomani mattina non sarà previsto il passaggio in nessun altro centro abitato, soprattutto per quanto riguarda l’acqua. Questa prima tappa gigliese non è molto lunga (7,4Km circa) per il semplice fatto che altrettanti Km li abbiamo già percorsi lo stesso giorno per discendere a Porto Santo Stefano. Il dislivello+ è abbastanza modesto, sui 420mt, tuttavia qualche passaggio in ripida pendenza, in relazione con il carico sulle nostre spalle, ci metterà alla prova.

CLICCA QUI per scaricare la mappa dell'isola del Giglio

Lunghezza = 7,4Km
Dislivello+ = 420mt


Ci incamminiamo subito in decisa salita ed usciamo dal paese guadagnando subito una bella posizione panoramica da dove si domina sia Giglio Porto, sia la Costa Concordia, e da dove si può meglio notare il profilo molto ripido del versante est dell’isola, compresa la vista sull’arroccato Giglio Castello. Si percorre ora in progressiva discesa la strada asfaltata dell’Arenella, che conduce all’omonimo gruppo di case, fino a deviare sul sentiero n.3 che, in circa due km di salita anche dura in alcuni passaggi, risale la Valle del Pentovaldo, un giardino a cielo aperto di notevole bellezza, fino a rientrare nella strada comunale, in posizione rialzata a 220mt di altezza, il punto ideale per una sosta vista la presenza di tavoli e panche. Proseguiamo per pochi metri in direzione Castello fino a deviare su sentiero sterrato che risale in breve il poggio immerso in una pineta da dove svetta l’Antico Faro (270mt). 


Da qui comincia la lunga e progressiva discesa che ci porta in direzione della punta nord dell’isola, Punta del Fenaio. Inizialmente sempre nella pineta, poi, dopo la larga sella fra l’Antico Faro e Poggio delle Serre, su bel sentierino che percorre a mezzacosta quest’ultimo. Arriviamo al bivio con il sentiero che scende fino al faro della punta, possiamo scegliere se proseguire o fare la visita fino al faro, in questo caso saranno altri 100mt di dislivello in aggiunta e circa 500mt fra andata e ritorno. Continuiamo sul sentiero e completiamo il giro intorno a Poggio delle Serre, dando intanto uno sguardo anche alla baia di Giglio Campese, fino a ritornare nella precedente sella. Poco più a nord dei due tavoli in legno, addentrandoci un poco sul crinale del poggio, protetti da massi giganti di granito gigliese, troveremo un comodo spiazzo per le nostre tende.


La baia di Giglio Campese


Il Racconto [03-05-2013]



Arriviamo al Giglio in perfetto orario. Durante la traversata Emiliano, complice anche un breve sonnellino e l’effetto dell’antistaminico, riacquista decisamente tono. All’ingresso nel porto davanti a noi si radunano un sacco di persone, solamente per il fatto che siamo seduti dal lato della costa Concordia. Desolante sentire i vari commenti di più o meno improvvisati esperti della tragedia nella quale, lo ricordo, hanno perso la vita ben 30 persone. Mi da quindi particolarmente fastidio sentir dire “vedi, quello è il ponte dove quelli lì sono rimasti in trappola ecc..ecc..” come se si parlasse di un gelato al bar. Vabbè, considerazioni mie..


La Costa Concordia al nostro arrivo

Qualche maligno dice che questi rilievi sulla strada siano di Andrea.. :-)
C’è uno strano caos generale, alla prima sensazione, appena tocco piede sull’isola. Penso dipenda dal gran numero di persone che qui sono impegnate per lavoro sulla Concordia, in realtà poco dopo un signore mi informa che la gran presenza anche di forze dell’ordine è dovuta alla visita odierna del neo Ministro dell’Ambiente, che sicuramente abbiamo ignorato.. Dopo la prevista visita agli uffici turistici della pro loco locale, e qualche acquisto dell’ultimo momento, percorriamo il lungomare e iniziamo questa prima tappa gigliese alle 11.10 sotto un sole che picchia volenteroso.

Si parte subito con una bella salita al 30%..

Giglio Castello
Subito affrontiamo uno strappo in salita al 30% che ci fa guadagnare in breve un centinaio di metri di dislivello, da dove possiamo avere una bella panoramica sul paese ma soprattutto sui massicci rocciosi del versante est di Poggio della Chiusa e su Giglio Castello. Poco dopo, quando iniziamo la discesa e veniamo affiancati da una schiera di auto che scortano il ministro nella sua visita in elicottero che più tardi vediamo decollare, è la volta di una bella, se così la si può definire, panoramica generale sulla Concordia e su tutto l’arsenale di gru e piattaforme che gli gira attualmente intorno.


Altra veduta della nave, sullo sfondo l'Argentario
L'inizio del sentiero n.2, preso erroneamente

Arriviamo così al sentiero n.3 (qui al Giglio sono numerosi i sentieri riportati nella cartina della Pro Loco) dopo aver erroneamente imboccato il n.2. Siamo scesi a quota 36mt e dovremo risalire fino a circa 220mt, in questi 2km di sentiero che risale la Valle del Pentovaldo. Inizialmente molto bello e colorato per la gran quantità di fiori e ginestre che creano una cornice deliziosa, ben presto, questo sentiero, complice il caldo, qualche passaggio a pendenza maggiore e soprattutto la gran quantità di alta vegetazione che copre completamente il percorso, comincia a rivelarsi un vero inferno, soprattutto per Emiliano che comunque non ha ancora smaltito bene il “fuorionda” di stamani.


L'antico faro, nostro prossimo obbiettivo
Il sentiero n.3, bello e impegnativo

Personalmente trovo invece il sentiero molto bello, sì è vero che con le erbe così alte è meno fruibile (magari con qualche macchina in meno al seguito del ministro c’erano due soldi per tenere puliti i sentieri, anche se a inizio Maggio è oggettivamente inutile tagliarle, perché ancora troppo presto), ma per me è bellissimo comunque. Purtroppo non conosco bene i nomi delle piante e dei fiori, ma apprezzo ugualmente gli spettacoli della natura, specie in questo caso dove, nel verde generale che fa da sfondo, si alternano di continuo il fucsia, il giallo ginestra (almeno una la conosco!), il viola, l’arancione e soprattutto il giallo e marrone venati di rosso di questo granito gigliese davvero duro e grezzo.

Durante una sosta, la Concordia sullo sfondo
Attraversiamo anche antiche e ormai abbandonate coltivazioni di oliveti, che ho il tempo di apprezzare viste le frequenti e giuste pause richieste da Emiliano che vedo sempre più in crisi. Più volte sento i suoi lamenti di sconforto sul caldo, sull’inopportunità di affrontare sentieri in questo stato (lo capisco, visto che solo poche ore prima, prima dell’imbarco, si augurava proprio di non ritrovarseli più davanti), ma di volta in volta non posso fare altro che minimizzare, d’altronde i sentieri in salita sono notoriamente più duri di quelli in discesa.. :-)

Ancora un bel passaggio su questo lussureggiante sentiero
Anche Luca comunque sembra accusare un po’ la fatica, ma l’importante è non farsi prendere dalla fretta e progredire lentamente ma con continuità, prendendosi anche le giuste pause. Confesso che comunque la mia preoccupazione maggiore era quella che venisse una nuova crisi allergica a Emiliano, e che ci abbandonasse definitivamente. Così pian piano risaliamo tutto questo sentiero e, come premio finale, troviamo ad attenderci un bel tavolo e delle panchine incredibilmente all’ombra! Sono le 13.15 il momento ideale per una pausa pranzo.

Emiliano "avvistato" fra la vegetazione, quando io sono quasi al termine del sentiero
A dire la verità gli ultimi metri mi ero un po’ avvantaggiato, così da poter filmare in diretta la fine di questo mini calvario. Osservate bene nel filmato sottostante le rispettive reazioni di Emiliano e Luca e i loro imminenti pensieri eh eh eh..




La pausa pranzo si prolunga per un bel po’, e personalmente trovo azzeccata in pieno la scelta dei pomodori ciliegini, che così freschi vanno giù uno dopo l’altro. Dopo pranzo scatto un po’ di foto su tutta la bellissima area appena attraversata, e mi dedico alle “faccende” routinarie come provvedere alla ricarica dei vari ammennicoli sfruttando il pannello solare, informare parenti e conoscenti sul nostro prosieguo, fra i quali, doverosamente, Andrea che nel frattempo è giunto a casa (solo a distanza di giorni scopriremo il perche della sua stanchezza anomala che lo ha fatto desistere: una maledetta polmonite). Emiliano e Luca invece optano per un più rilassante sonnellino..li ho davvero così malmessi?? Ma sì, non può che fargli bene..


Durante la pausa pranzo
Panorama sulla Valle del Pentovaldo

Alle 15.45 siamo di nuovo pronti e ci mettiamo in cammino, mancano 4km al termine della tappa, sembra strano che in così poco spazio e tempo si sia attraversata metà isola. Saliamo decisi fino ad entrare nel sentiero in ombra che ci porta al cospetto di una bellissima pineta ammantata a terra di belle piantine dalle larghe foglie, e soprattutto davanti alle mura dell’imponente Antico Faro, seminascosto fra i pini ma ben visibile se si oltrepassa le recinzioni calpestate.


La bella pineta sul sentiero per l'Antico Faro

Continuiamo su questo bel sentiero nella pineta che progressivamente perde quota, fino a scoprirsi nel punto dove forma una grande sella. Lasciamo alle nostre spalle il poggio dell’Antico Faro e ci approntiamo a discendere fino a Punta del Fenaio costeggiando il Poggio delle Serre, il rilievo più a nord dell’isola. Dei bei tavoli in legno ci fanno già presagire il luogo della nostra prima sosta notturna nell’isola.


Inizia il sentiero in discesa verso Punta del Fenaio

Il sentiero che adesso percorriamo è davvero molto bello, piano piano si restringe e diventa un caratteristico sentierino escursionistico che in continui saliscendi alterna paesaggi spettacolari. Quest’isola sta cominciando a mostrare i suoi lati più intimi e belli. Arrivati in corrispondenza del bivio per scendere fino alla punta, decidiamo di proseguire sulla nostra strada ignorando la discesa fino al faro, comunque da quassù ben visibile. Luca non se la sente, forse un po’ di stanchezza comincia ad affiorare, ma per il momento è il paesaggio che ancora la fa da padrone o quantomeno cattura i miei pensieri.

Foto di gruppo nei pressi della punta nord del Giglio
La bellissima varietà multicolore della flora gigliese
Le lunghe distese di arbusti floreali che si protendono verso il blu del mare sembrano magnetizzare lo sguardo, tanto sono belle. Dietro di noi, un’escalation di verde sale fin su la cima del Poggio delle Serre. Le foto si sprecano.


Discesa verso il Faro, visibile sulla sinistra

..un’escalation di verde sale fin su la cima del Poggio delle Serre..

Il Faro di P.ta Fenaio
Riprendiamo il cammino per fare rientro alla sella fra i due poggi, completando contemporaneamente il giro a mezza costa del Poggio delle Serre. Da subito ci appare chiaro come questo versante del sentiero sia meno trafficato, visto che anche qui ci ritroviamo immersi in più di una volta in passaggi resi critici dalla presenza delle erbe e delle piante già rigogliose. Contemporaneamente, con l’iniziare della salita, riprende lo sconforto di Emiliano, dovuto alla stanchezza. Purtroppo per lui oggi è stata una dura giornata, in più aveva da portare anche la tenda di Andrea (che ovviamente ci aveva ceduto) a gravare ulteriormente sul peso complessivo dello zaino.


Luca lungo il sentiero ovest che costeggia il Poggio delle Serre

Peccato, perche al di là delle situazioni “affogliate”, anche questo sentiero è di notevole bellezza. Attraversiamo anche vecchi ruderi usati un tempo da pastori, con una vasca scavata nella dura roccia a raccogliere l’acqua di un’antica sorgente ora in secca, e bellissimi punti panoramici verso Giglio Castello e Campese. Alla vista, in taluni casi, le piante grasse si fondono con la pineta che ci sormonta dal poggio, creando un piacevole effetto ornamentale al cammino.


Abbeveratoio scavato nella dura roccia

Piante grasse, pinete e massi granitici
Lungo il sentiero, in alto Giglio Castello

Luca prosegue di buon passo e ci distacca per un po’, poi lo raggiungo giacché Emiliano si ferma per una pausa più lunga. Siamo ormai in prossimità della sella, siamo al termine della nostra prima tappa gigliese. I tavoli in legno già adocchiati offrono il meritato riposo, mentre vado in esplorazione sulle pendici del poggio alla ricerca di una piazzola più appartata per le nostre tende. Risalgo il manto affogliato e supero una cornice di gigantesche rocce dalla forma tondeggiante, fino a..bingo!! Un posto spettacolare, una spianata proprio in cima a questo cocuzzolo sui 200mt, una sorta di anticima del Poggio delle Serre.


Ancora un bel gioco di colori

Ritorno giù dai ragazzi correndo per il pendio come un’amazzone deficiente, comunicando loro la mia scoperta, quindi prendiamo di nuovo gli zaini e ci spostiamo in alto per montare subito le tende. Mentre comincio a tirare fuori la roba dallo zaino, faccio per prendere in tasca il cellulare, senza successo. La zip della tasca è aperta..la corsa in discesa sul pendio!!! Maledizione ho perso il cellulare!

Bestemmiando poco allegramente mi metto subito a percorrere passo passo, a ritroso, il mio tragitto esplorativo. Con le speranze ridotte al lumicino arrivo nel punto dove avevo cominciato la stupida corsa e, dopo pochi metri, eccolo lì per terra! Che botta di culo! Vabbè sarò pure Mago ma questo chiamatelo pure col suo nome..


Ritorno festante dal resto della Compagnia e, preparato il campo (stanotte dormirà con me Emiliano e Luca terrà a bada tutti gli zaini nella tenda di Andrea), ci dedichiamo alla cena e ai nostri succulenti (!) pasti disidratati. Dopo cena chiamo al telefono Riccardo, il fidanzato della mia cugina Valentina, torinese, ma trapiantata a Orbetello. Con loro ci eravamo già messi d’accordo sulla possibilità di incontrarsi per la tappa di Sabato, cioè quella di domani 4 Maggio, quindi prendiamo degli accordi di massima e a risentirci telefonicamente all’indomani.

Il nostro primo spettacolare campo gigliese!
Quelli che seguono, dopo questa telefonata, sono lunghi studi sulla tappa successiva e sulla praticabilità o meno del percorso previsto. Da una parte non mi sento di voler forzare troppo addentrandoci in sentieri poco transitati e quindi molto ignoti, vista anche una certa stanchezza che in più di un’occasione affiora nella Compagnia. D’altra parte, conoscendomi, non è che voglia rinunciare a molti degli obbiettivi di questa esplorazione escursionistica dell’Isola del Giglio.



Alla fine, supportati anche da Andrea che da casa ci da un apporto logistico su pendenze e lunghezze varie di tutte le varianti prese in esame, decidiamo che, se le condizioni ce lo permetteranno, dopo aver raggiunto la Punta di Capel Rosso all’estremo sud dell’isola, proveremo a risalire sul sentiero n.28 che passando sotto Poggio Terneti ci riporterà a una sella a 390mt, sul crinale dei più alti poggi dell’isola. Ma forse è più chiaro se dico che per ben due volte scenderemo fino al mare e risaliremo fin quasi 400mt..domani potrebbe essere davvero un’impresa per la Compagnia del Mago..


Il Mago và!!!

3 commenti:

  1. Bella la natura,bello il mare, bello il tempo, bello tutto qui al giglio , ma sti sentieri sono stati davvero tosti, magari una tagliatina d'erba per quel periodo non sarebbe stata mal accettata.....o sbaglio

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    1. No Luca non sbagli. Penso però che se la tagliassero ora, a fine Giugno risarebbero punto e a capo, e forse è già tanto se la tagliano una volta l'anno... magari visto che c'era il Ministro dell'Ambiente in visita, chissà se gli avranno posto il problema?? Seeee buonanotte...quello manco c'ha messo piede nell'isola che già era per aria sull'elicottero...

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