O come mai questo blog??

Dal 2011 mi sono dato all'escursionismo, un modo alla fin fine più semplice e diretto per stare a contatto con la natura. Del resto, come potete vedere qui a fianco, già da piccolo ero un in-tenditore in materia..eheh. Certo, c'è (o c'era, visto che ormai da più di un anno non la pratico più..) anche la pesca, come per qualcun altro può esserci la caccia, o la raccolta funghi ecc., ma quasi tutte in comune hanno secondo me un grosso limite: il fatto di considerare la natura come un "veicolo" per il raggiungimento di un certo grado di soddisfazione, e non essa stessa il fine. In un certo senso, è come se debba esserci sempre un profitto finale. Le escursioni invece non sono nient'altro che il sano desiderio di passare un po' di tempo immersi nella nostra natura, osservarla, e basta.

martedì 26 agosto 2014

AVM2014 - 4o Giorno

GRUBEN - ZINAL

31 Luglio 2014

Km percorsi = 23
Dislivello + = 1350 mt
Dislivello - = 1500 mt

La strada fatta
L'Hotel Schwarzhorn è ancora avvolto nel sonno quando ci alziamo e preparandoci velocemente usciamo dalla camerata cercando di non disturbare il sonno dell'inglese. Con solo due bagni al piano delle camerate, conviene sbrigarsi. Al piano terra è già tutto pronto per la colazione, e ci hanno anche già preparato i panini come richiesto. La giornata finalmente si preannuncia bella, il cielo è completamente sereno. Alle 6.40, riempite le borracce, partiamo. Il Meidhorn irradiato dal sole è uno spettacolo della natura.

Le borracce sono piene, si parte!
Il Meidhorn infuocato dalla prima luce del mattino
Si parte con un passo molto lento, risalendo il bosco di abeti e larici, per rompere il fiato con calma. In men che non si dica siamo gia in vista del gruppo di casette Meiden-mittel, da dove, voltandoci, abbiamo finalmente la prima limpida panoramica montana: verso sudest si stagliano le possenti cime innevate del Barrhorn, del Bishorn e del Weisshorn. Impressionante quest'ultima, dalla punta acuminata. Poco piu in alto raggiungiamo le altre case di Meiden-ober, dove insolitamente risiede anche una tenda gioco sullo stile dei pellerossa.
In vista di Meiden-mittel
Meraviglia! In primo piano il Bishorn, subito dietro a destra la punta del Weisshorn
Anche il Barrhorn da sfoggio del suo versante nord


Grande Magoooooo!!!
Purtroppo comincia ad alzarsi un po di nuvolaglia dal basso, ma abbiamo visto che spesso è cosi e d'altronde è proprio delle grandi valli montane. Comiciamo ad addentrarci nella Meidentalli, e salutiamo quindi la verde Turtmanntal, chissà se anche all'Augstbordpass stamani splende il sole...
Si supera una radura leggermente alluvionata e si sale per raggiungere il lago Meidsee. Una gemma verde incastonata fra le rocce, un vero spettacolo naturale. Questo altopiano è davvero suggestivo da qualunque prospettiva lo si guardi. Ogni tanto il Meidhorn rispunta dalle basse foschie invitando ad un'ennesima foto.
Lorenzo, ancora alle prese con le bizze del suo cellulare, si affida misticamente ai simboli religiosi...
Le alture del Meidtalli
Il Meidhorn ogni tanto fa capolino

Il Meidsee
Dal lago, si intravede il Meidpass, a 2790mt, dove scollineremo per la Valle di Zinal. Fermi per una pausa, ci raggiunge e ci supera Sandro, che sta salendo al passo trascinando letteralmente la sua MTB. Sembra incredibile vederlo passare in bilico sulle due ruote in questi stretti e rocciosi budelli. Dal lago il cartello indica altri 25min per il Meidpass: Lorenzo sembra piuttosto scettico in merito, ma saranno i minuti che invece alla fine impiegherà. Senza soste, sia ben inteso. Come già detto, i tempi di percorrenza indicati, qui in Svizzera, sono molto stretti. Forse una differenza non di poco conto rispetto a quanto visto nel piu turistico Trentino-Alto Adige. L'amico Lele chioserà a questa mia affermazione...
In vista del Meidpass. In basso a destra si intravede Sandro
Superiamo il breve e assolato tratto pietroso e arriviamo al Meidpass insieme a Sandro. La sua bici prende posto a cavallo del palo, mentre ci scattiamo reciprocamente delle foto. La visuale è da sogno: alla nostra destra a nord, il Meidspitz, sotto, verdi pascoli ora solcati a tutta velocità da Sandro, vanno a perdersi in tanti laghetti. In lontananza, si intravede la piccola e bianca sagoma dell'hotel Weisshorn, arroccata sul precipizio della valle di Zinal. Alle sue spalle, si erge la rocciosa Becca di Bosson. Ancora più lontane, alcune delle cime della grande Corona Imperiale, un concatenamento di grandi e acuminate vette che qui in Svizzera, nel sud delle Alpi, danno proprio l'idea della regale investitura.
Foto ricordo sul passo, per noi e per Sandro

Panoramiche destra e sinistra dal passo

Puntiamo quindi sull'hotel Weisshorn, che sembra più vicino della realtà. I grandi pascoli sembrano non finire mai, le discese sembrano sempre piu lunghe delle salite. Arrivati a Le Chiesso, superiamo un tumultuoso torrente (stavolta con un comodo ponte..) e risaliamo il pendio per circa 200mt, fino a trovarci improvvisamente di fronte all'hotel.
Durante la lunga discesa del Plan de Roua, in direzione dell'hotel Weisshorn
Boh...che dire??...I colori parlano da se...
Il maestoso Hotel Weisshorn si erge sopra le nuvole della Valle di Zinal
Siamo accolti gentilmente in questa struttura e la meritata birra weize ci permette di usufruire anche del wifi. Possiamo quindi avvisare tutti a casa e soprattutto controllare le email per vedere se i nostri anticipi e posticipi di prenotazioni vadino in porto regolarmente. Si sta molto bene qui all'assolato hotel, che nel frattempo si sta sempre più popolando per il pranzo. Molto singolare il fatto che la lingua che più sentiamo parlare adesso è il francese, e che dagli abituali "hallo" e "morgen", adesso tocchi al "bonjour". Siamo passati nel cantone francese, ma è una cosa che male assimilerò nei giorni successivi: di fatto, solo facendo mente locale mi ricordero che siamo sempre in Svizzera e non in Francia.
Evviva! Il cellulare resuscita e per Lorenzo finisce il calvario eh eh...
La lunga sosta all'hotel Weisshorn era sì meritata, ma dobbiamo rimetterci in cammino perché abbiamo ancora molte ore davanti a noi. Sotto un bel sole che illumina tutta la valle di Zinal, percorriamo il lungo (10km circa!) e pressoche pianeggiante tratturo a mezzacosta, passando proprio sotto le Pointes de Nava. All'orizzonte prendono via via sempre più forma i ghiacciai che salgono verso l'aguzzo La Pointe duZinal, che per il momento cattura la scena ma solo perché un colosso bianco ancora si nasconde fra le nuvole. Ma basta aspettare, e finalmente eccolo, il Dente Blanche, un massiccio di ben 4358mt!
Si riparte salutando l'hotel Weisshorn
La perte alta della Valle di Zinal. A centro foto il piramidale Pointe du Zinal..
..e solo per poco, alla sua destra, si intravede la vetta del poderoso Dente Blanche!
Queste vallate sono favolose, questo trekking davvero regala scorci panoramici da sogno. Immagino di catapultarmi in un ambiente dolomitico: ricco di fascino, storia, aspro...ma della vista che ora ho davanti agli occhi, dovrei tagliarne via almeno un terzo, partendo dall'alto. Sono pur sempre tutte montagne, non mi sento di scaricare così velocemente quei versanti che per ben due anni mi hanno ospitato regalandomi emozioni indimenticabili. Ma devo riconoscere i meriti per ciò che la natura ha qui creato nel corso di millenni. La nostra lunga traversata in quota procede speditamente ed in nutrita compagnia. Sono tantissime le persone che incontriamo qui. Chi la fa di corsa, chi a passo svelto, chi la prende comoda. Come dargli torto di fronte a tanta bellezza? I km volano così come il tempo, e giustamente Lorenzo reclama una pausa pranzo, che facciamo in corrispondenza di un ponticino in legno su un bel torrente dove ne approfitto anche per dare una sciacquata ad una maglietta.
Ampi scorci della lunga traversata in quota

MagoZichele tende il bucato dopo la pausa pranzo
Il finale di tappa si svolge su una piccola pietraia alla quale fa seguito una ripida discesa su stradone sterrato che ci fa scendere di 400mt fino ai circa 1600 di Zinal. La fatica ora si fa ben sentire soprattutto in discesa e sulle ginocchia. Lorenzo la esterna mischiando il nome Cervinia con Taormina! Ed io che lo ascoltavo assorto pensando ad un suo racconto di mare...
Sentiero pietroso prima della discesa finale a Zinal
Arriviamo al festoso paese, più grande di Gruben, ma per arrivare all'Auberge Alpina dobbiamo percorrere ancora 1 km. La via pedonale è molto carina, tutta tappezzata di bandierine svizzere che corrono fra i vivaci colori delle fioriere delle caratteristiche casette di legno. Il nostro albergo, l'Auberge Alpina, è molto piccolo ma inversamente proporzionale all'accoglienza solare della ragazza che lo gestisce. La ripida scaletta che sale nella mansarda con il dormitorio, fa sembrare il tutto molto simile alla casetta dei sette nani. Nel salone d'ingresso, che contemporaneamente è anche sala da pranzo, giganteggiano quadri, poster di icone dello spettacolo e della musica, oggettistica di ogni tipo, per creare un ambiente informale. Anche il nome dell'hotspot WiFi (Bar Fonzie) è da mito!
Il caratteristico Auberge Alpina
Prima della cena facciamo anche in tempo (o abbiamo il coraggio) di farci un giro per il paese, visitare il supermarket, controllare gli orari della funivia per Sorebois per l'indomani. Il meteo non promette molto buono, già la sera a cena molte nuvole si addensano sulla vicina e rocciosa punta del Besso.
Immagini dalla via pedonale di Zinal

In compenso la pasta che ci viene servita (sì! proprio la pasta) è veramente squisita. La stanchezza si fa sentire presto dopo la lunga tappa odierna, e anche se il dormitorio è quasi pieno, si va a nanna senza troppi problemi sognando ancora i paesaggi odierni.
- MagoZichele -



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