28 Luglio 2014
Ci siamo. Un'altra AVM
comincia. Siamo alla terza. Quest'anno, per la prima volta, e visto l'impegno
richiesto, non da solo, ma con Lorenzo, amico di escursioni e collega di
lavoro. L'impegno, dicevo. Ogni anno mi piace cercare un nuovo stimolo, che non
deve diventare necessariamente e a tutti i costi un traguardo. Quest'anno,
nuovi e appaganti stimoli muovono il Mago per le montagne. Innanzi tutto si
cambia versante dell'arco alpino; dall'est dolomitico si passa all'ovest delle
grandi vette alpine e degli immensi ghiacciai. Aumentano i giorni di cammino,
ben 8 o 9, a seconda delle varianti. Aumenta anche l'asticella dell'altitudine,
innalzandosi ai 4165mt del Breithorn Occidentale, il più facile fra i 4000 e da
sempre considerato il "primo quattromila" per antonomasia. Tirando le
somme, l'AVM2014 consiste nel Tour del Cervino, definito spesso il più bel trekking dell'arco alpino, più, appunto, la salita al Breithorn Occidentale.
I preparativi vanno
avanti per ben otto mesi, durante i quali viene pianificato all'inverosimile
ogni dettaglio, ogni prenotazione, ogni orario, ogni eventuale attrezzatura
mancante, sempre nella vana speranza di aver contemplato ogni possibile
evenienza. Passando poi la maggior parte dei giorni in Svizzera, questa sensazione
è ancora piu acuita. Vengono coinvolte anche altre
persone: ecco che si rende necessaria la conoscenza della lingua tedesca di
Tiziana, moglie del Piusti, per prenotare telefonicamente alla berggasthaus di
Jungu. Ecco che Andrea si prodiga nella stampa delle mappe necessarie. Ecco che
l'amico Lele ci risolve il problema del primo pernottamento consigliandoci lo
spettacolare e suggestivo Hospice du Simplon. Insomma, chi piu chi meno, e chi
puo, da il suo contributo. Soprattutto a lavoro la cosa è vista come un piccolo evento, tutto deve andare
per il meglio.
L'unico fattore che
potrebbe compromettere il nostro progetto, l'andamento del meteo. E
sfortunatamente, becchiamo un'insolita estate molto piovosa, soprattutto in
Svizzera, talmente colpita dalle precipitazioni da avere molte zone della sua
piccola estensione geografica, in ginocchio per le alluvioni. Difficile credere
che un paese alluvionato possa presentarsi nelle condizioni piu indicate per
trascorrere dei giorni in montagna. Comunque, il 28 mattina partiamo da
Follonica sotto il sole, alle 9.00.
In viaggio! |
Il suggestivo Hospice du Simplon |
Si arriva finalmente
all'Hospice, una grandiosa costruzione che a malapena riusciamo a scorgere in
mezzo alla nebbia. Lì per lì, austero per quanto imponente, ci sembra anche
chiuso. Possibile? Ma no, è solo la
nostra sensazione per il trovarsi lontani da casa, in una stagione che sembra
invernale, con una grande aquila di pietra appollaiata su un colle che ci
osserva severa. Una sorta di varco del quale non abbiamo certezze,
oltrepassatolo, ma solo un sacco di dubbi.
La pacifica e solenne
aria che si respira all'interno dell'Hospice, tuttavia, ci rinfranca. Dopo
un'accurata visita alla struttura, proviamo ad uscire per delle foto, ma inizia
nuovamente a piovere, come a ribadire che fuori dall'Hospice si perde la
speranza. Meglio tornare dentro. La struttura è grandiosa oltremisura ma non fredda, le stanze abbondano di spazi ma ci si
sente raccolti in un ambiente familiare.
La nostra grande camerata |
Veduta dalla finestra della camerata |
La cena, condivisa con i pochi ospiti
dell'hospice, è un momento di contenuto
sodalizio fra tutti quanti. Nel nostro tavolo ci troviamo con due giovani
ragazzi italiani alle prese con un lungo trekking per le Alpi del Sempione, e
con una famiglia di francesi. Le portate sono tutte ottime e abbondanti, a
dispetto della spesa qui richiesta per una mezza pensione.
La sera, in camerata,
siamo solo io e Lorenzo. Ripassiamo la tappa dell'indomani, che non promette tregua,
una delle piu dure dell'intero tour. Si legge la descrizione dell'itinerario,
si ricontrolla il meteo dell'indomani, si guarda fuori della grande finestra:
ma dove stiamo andando per davvero? Come già successo a me in passato, spero
siano i soliti assilli iniziali, che normalmente vengono smaltiti nel giro di
una notte. Tiriamo la grande e pesante tenda rossa, e spegniamo la luce.
- MagoZichele -
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