O come mai questo blog??

Dal 2011 mi sono dato all'escursionismo, un modo alla fin fine più semplice e diretto per stare a contatto con la natura. Del resto, come potete vedere qui a fianco, già da piccolo ero un in-tenditore in materia..eheh. Certo, c'è (o c'era, visto che ormai da più di un anno non la pratico più..) anche la pesca, come per qualcun altro può esserci la caccia, o la raccolta funghi ecc., ma quasi tutte in comune hanno secondo me un grosso limite: il fatto di considerare la natura come un "veicolo" per il raggiungimento di un certo grado di soddisfazione, e non essa stessa il fine. In un certo senso, è come se debba esserci sempre un profitto finale. Le escursioni invece non sono nient'altro che il sano desiderio di passare un po' di tempo immersi nella nostra natura, osservarla, e basta.

venerdì 29 agosto 2014

AVM2014 - 5o Giorno

ZINAL - AROLLA

01 Agosto 2014

Km percorsi = 14.5
Dislivello + = 700 mt
Dislivello - = 1480 mt

La strada fatta
Il primo di Agosto si capisce di buon mattino che sarà una strana giornata movimentata. Già durante una colazione molto rustica e artigianale, all’Auberge Alpina, si sentono i tuoni in arrivo di un temporale. Detto fatto, quando siamo pronti per la partenza, già le prime gocce cominciano ad arrivare da sud, dal ghiacciaio di Zinal. Nemmeno il tempo di imprecare che un bel gatto nero ci attraversa la strada. Non per essere superstiziosi, ma certo che le coincidenze a volte...

In realtà dobbiamo ancora decidere con precisione l'itinerario che seguiremo. Non sappiamo se prendere la prima corsa delle 8.00 della funivia per Sorebois, o il bus delle 7.38 per la diga di Moiry (che taglierebbe un tratto di percorso). Nella piccola piazzetta del paese ci sono un sacco di tavoli e panche che ieri non c'erano..sarà una festa paesana..Arrivati alla partenza della funivia, la pioggia si fa più insistente, se comincia così di mattinata, stiamo freschi..e pensare che il tizio dell'auberge ci aveva detto che quando si vede del sereno a nord, poi viene bel tempo...
E va bene, saliamo sul bus almeno eviteremo di prendere un po' d'acqua. Saliamo dunque sul bus ma l'autista, sbagliando, ci consiglia di aspettare le 8.30 e prendere la navetta successiva. Nel momento in cui lui partirà, ricontrollando il piano delle corse, scopro che invece avevamo ragione noi..grr...anche l'autista incompetente ci doveva capitare..A questo punto ci tocca aspettare quasi un'altra ora prima di prendere il bus successivo, che comunque in circa 40 minuti ci porta nel grande bacino di Moiry dove una possente diga forma un lago dalle acque turchesi che riempe un grande invaso a sud di Grimentz. E quando scendiamo dal bus, incredibile...sole! Ma come, di la il cielo sembrava tutto chiuso a notte ... Ok, pazienza mettiamoci in cammino.
Il Lago di Moiry alla partenza

Il tratto iniziale è sì in salita ma su comoda strada sterrata, ed abbiamo cosi modo di apprezzare dall'alto il colore delle acque del lago che si perde verso sud nel bianco del ghiacciaio di Moiry, anfiteatro naturale all'ombra del Grand Cornier.
Il ghiacciaio di Moiry con al centro la punta del Grand Cornier
Salendo verso gli alpeggi del Col Torrent
Arrivati a un maso si prende un bel sentierino che sale fra le nebbie. Stamani sento di avere un buon passo e mi accorgo dopo un po’ di aver staccato Lorenzo. Probabilmente stamani col pensiero di beccare l'acqua anch’io procedo più speditamente, e queste nebbie che mi separano dal passo non mi fanno sperare bene. Improvvisamente, però, ai 2600mt la visuale si apre, e mi trovo alla base di un grande altipiano da dove si vede, sullo sfondo, il Col Torrent.
Altre persone sono avanti a me già in cammino, e mano a mano li raggiungo e supero. Comincio davvero a rallentare un po’ il passo quando esce nuovamente il sole, dapprima timidamente, quindi con prepotenza...ma allora era vero quello che dicevano stamani all'auberge!
Mi fermo per due foto intorno ai 2750mt; sarà solo una sensazione, ma dopo le fatiche iniziali dei primi giorni, adesso le gambe vanno più spedite. L'ultimo tratto lo percorro comunque con più calma, anche per fissare qualche istantanea del verde altipiano risalito che risplende nelle acque del laghetto di Autannes.


Le nuvole si specchiano nel Lac des Autannes. Giù a valle ancora si vede il Lago di Moiry
Arriviamo quindi al passo del Col Torrent, e anche se tira uno spiffero d'aria freddina (siamo pur sempre sopra 2900mt), non possiamo fare a meno di osservare un altro grandioso panorama. 
Arrivo al Col Torrent!!

Vero sì che ci sono comunque nuvole che vanno e vengono, ma leggendo nella guida sembra che guardando verso sudovest dovremmo intravedere il Monte Bianco. Ora, devo ammettere che finora non ci siamo ben destreggiati nel riconoscere le varie cime avvistate dai passi, anche perché oggettivamente mai troppo aiutati dai continui corpi nuvolosi, ma certo il Monte Bianco è il Monte Bianco, e guardando appunto verso sudovest di grossi panettoni bianchi ne vediamo solamente uno. Non può essere che lui! E invece no! Scoprirò solo successivamente che quel coso bianco a destra della Pigne d'Arolla, era solo La Serpentine
La Val d'Arolla si insedia fra il Dent de Veisivi (sx 3418mt) e la Pigne d'Arolla (dx 3790mt)
La Serpentine (3789mt)
Sia il Monte Bianco che il Grand Combin rimangono invece perennemente dietro le nuvole. Soddisfatti di questa visione, e forse anche un po’ timorosi per l'orario dell'appuntamento col bus giù a valle, lanciamo rapidi sguardi verso le due valli, e iniziamo a scendere alle 11.10.
A sx del Dent de Veisivi, sullo sfondo, la piramide del Dent des Bouquetins (3836mt)
La lunga discesa attraversa rigogliosi pascoli fioriti in mezzo a dei grandi massi, e superando un bel laghetto dove nei pressi pascola una grande mandria di mucche d'Hérens, dalla poderosa e massiccia livrea scura. Incontriamo tantissime persone in senso opposto al nostro. Ancora, si trovano spesso bandiere della Svizzera ondeggiare nella brezza valliva; anche un bambino ostenta la propria t-shirt rosso fuoco e bianco crociata. Però..che patriottismo..
Mucche d'Herens al pascolo
Bandiere svizzere da tutte le parti oggi...ma chissà perché??...
Finalmente la Val d'Hérens si mostra ai nostri occhi ed è l'ennesimo spettacolo. Dai soli 1450mt di Les Hauderes, si arriva con lo sguardo, seguendo tutte le sfumature cromatiche, fino ai quasi 3800 della Pigne d'Arolla. Il Dent de Veisivi sovrasta Les Hauderes spaccando in due la valle: a sudovest prosegue per Arolla, a sudest per Ferpecle. Assolutamente sublime: e ti credo che sopra le nostre teste sfreccino le "vele" dei parapendii..come dargli torto?
Spettacolare vista sulla Val d'Herens!
La giornata adesso si è davvero messa per il meglio, un caldo sole ci accompagna mentre discendiamo gli ultimi sentieri erbosi fino a Villa, che raggiungiamo alle 12.40. La tappa finirebbe qui, ma siccome siamo abbastanza in anticipo, scendiamo fino a La Sage. Con ancora gli occhi pienamente soddisfatti per quanto visto da stamani, mi piazzo all'ombra mangiando qualcosa pescando a casaccio dallo zaino. Lorenzo invece m’informa che il bus delle 13.20 difficilmente passerà, giacché è riservato solo agli studenti. L'idea di aspettare le 17.40 per il bus successivo non ci va, quindi decidiamo di scendere ulteriormente a fondo valle, sperando di poter prendere a Les Hauderes un altro bus per Arolla.
Alle porte di Villa
La Sage
In pausa a La Sage aspettando un pullman che non c'è...
E quindi ci concediamo altri 2 km circa e altri 200mt di dislivello negativo. Alla fermata delle poste, effettivamente i piedi ci fumano un po’. Abbiamo comunque il tempo di fare il nostro pranzetto a base di formaggini e pan carré, visto che dovremo aspettare le 15.30. Adesso siamo molto rilassati, sappiamo che domani sarà una giornata transitoria di trasferimento a Cervinia. Un po’ mi dispiacerà poter solo guardare da lontano i ghiacciai di Arolla, senza poterli attraversare, ma d'altra parte, per contro, adesso saremmo potuti non essere qui.
Lungo la discesa fino a Les Hauderes
Finalmente la pausa pranzo aspettando il bus delle 15.30
Il Petit Dente de Veisivi visto da Les Hauderes
Arrivano le 15.30, e puntuali i bus, ma del nostro non v'è traccia. Chiediamo all'autista che gentilmente ci informa che oggi è il primo di Agosto. Ok, grazie, lo sappiamo. E allora? (Che figura...) Allora il primo di agosto è festa nazionale in Svizzera, è un giorno festivo, non dovete guardare gli orari dei giorni feriali! (Che figura...).
La nostra permanenza a Les Hauderes si dilata ulteriormente di un'altra ora e mezzo, fino al fatidico bus delle 17. Abbiamo quindi tutto il tempo di riflettere e, intanto, capire il perché di tutte quelle bandiere svizzere che già da ieri occultamente ci passavano di continuo davanti agli occhi.
Buttiamoci sul bere, aspettando le 17.00...
Ma soprattutto, da stamani, dopo temporali, gatti neri, bus persi, quasi 1900mt di discese, alla fine abbiamo avuto una bella dose di quella cosa comunemente chiamata CULO, visto che se avessimo deciso placidamente di aspettare a Villa oppure La Sage, le 17.40, a quest'ora saremmo sempre lì a domandarci dove fosse il nostro bus!! D'altra parte, in una lunga giornata di montagna, qualcosa dovrà pur girare per il verso giusto, no?
Nel nostro bel pullman, dove addirittura abbiamo la connessione wifi gratis (!!!! Anni luce rispetto alle mie zone !!!) adesso tutto volge per il meglio, e in circa 25 minuti siamo ad Arolla, a 2000mt. Appena scendiamo, la vista è subito magnetizzata dal Mont Collon e la sua grande e pianeggiante fetta glaciale appollaiata in vetta.
Il Mont Collon (3837mt) e, sotto, particolare della sommitale calotta glaciale

L'hotel du Glacier è molto carino, un'altra ottima scelta modestie a parte, e ci offre un alloggio in camerata indipendente proprio di fronte all'albergo. Ci saremo solo noi per fortuna, quindi niente trambusti notturni. La cena, una delle migliori dell'intera AVM.
L'Hotel du Glacier
Un Mago piuttosto soddisfatto sotto all'hotel
Facciamo anche la conoscenza di un tizio inglese, anche lui impegnato nella Chamonix-Zermatt, che inizialmente si dimostra molto socievole e simpatico. Quando passiamo a spiegargli di come si sia svolto il nostro tour finora, non fa mistero del suo scetticismo sui nostri km e dislivelli percorsi. Riassumendolo, il prototipo d’inglese forte della sua presunta superiorità, ma che finisce sempre per fare delle belle figure di merda. Peccato.
La sera, la panca in legno di fronte al nostro alloggio è l'ideale per un ultimo sguardo al Mont Collon, e, per un attimo, anche alla Pigne d'Arolla che si lascia intravedere fra le nuvole.
Panorama serale: il Mont Collon a sx, e a dx la possente Pigne d'Arolla
Nella chat su whatsapp gli amici e colleghi continuano a tartassare il povero Lorenzo che notoriamente comunque sa ribattere eccome colpo su colpo. Ben pochi di loro, penso, si possano però realmente rendere conto di cosa significhi, ogni giorno, guadagnarsi faticosamente e con lunghe salite alcuni fra i più bei terrazzi panoramici delle Alpi, per poi ridiscendere con altrettante interminabili discese (per la gioia delle ginocchia) sapendo che l'indomani ci sarà da salire di nuovo.
Con gli amici Lele & Enea, visti gli sviluppi meteo dei prossimi giorni, si profila anche la possibilità di un insperato incontro a tre lungo il sentiero del Monte Zerbion, fra cinque giorni, quando spero di potergli raccontare di un'ascensione al Breithorn Occidentale conclusa con successo. Un'AVM che, uscita indenne dai problematici inizi, adesso potrebbe anche terminare in un modo anche migliore. Lo spero davvero, in fondo al Mago basta sognare...
- MagoZichele -


Nessun commento:

Posta un commento