O come mai questo blog??

Dal 2011 mi sono dato all'escursionismo, un modo alla fin fine più semplice e diretto per stare a contatto con la natura. Del resto, come potete vedere qui a fianco, già da piccolo ero un in-tenditore in materia..eheh. Certo, c'è (o c'era, visto che ormai da più di un anno non la pratico più..) anche la pesca, come per qualcun altro può esserci la caccia, o la raccolta funghi ecc., ma quasi tutte in comune hanno secondo me un grosso limite: il fatto di considerare la natura come un "veicolo" per il raggiungimento di un certo grado di soddisfazione, e non essa stessa il fine. In un certo senso, è come se debba esserci sempre un profitto finale. Le escursioni invece non sono nient'altro che il sano desiderio di passare un po' di tempo immersi nella nostra natura, osservarla, e basta.

sabato 30 agosto 2014

AVM2014 - 7o Giorno


CERVINIA - LAGHI CIME BIANCHE - TESTA GRIGIA

03 Agosto 2014

Km percorsi = 8,5
Dislivello + = 975 mt
Dislivello - = 260 mt

La strada fatta
La colazione ci viene servita dalle 7.00, e siamo addirittura in anticipo sul cameriere che il mattino ci da buca con l’orario, e meno male che provvede la signora delle pulizie. In ogni caso, non c’è molta fretta di partire: fuori una pioggia insistente, così com’era stata prevista, non da tregua. Lorenzo mi propone di salire in funivia fino al Testa Grigia, ma per me non se ne parla; fare due giorni di fila senza camminare sarebbe troppo denigrante, preferisco salire anche con la pioggia, poi metteremo tutto ad asciugare. In ogni caso la pioggia sembra prevista più a valle e meno sulle alture.

E così alle 9.00, fatti tutti i preparativi, ci incamminiamo sotto la pioggia. Subito dobbiamo ripiegare dal sentiero che avevamo preso, perché un torrente è inguadabile, se non con il ponticello di legno che si trova già 100mt sotto di noi. Il passaggio nel pendio erboso fradicio già mette in crisi i miei scarponi…s’andà benino…
Piove...
Inizia dunque la salita per comodo sentierino ma abbastanza ripido, poi quando si cammina sotto la pioggia tutti bardati, sembra sempre più faticoso. Comincio a pensare ad altro, a quanti famosi alpinisti hanno solcato questi sentieri, magari per imprese ben più gloriose della nostra, magari però con gli stessi dubbi, le stesse paure; andiamo incontro a qualcosa per noi ignoto, mai affrontato sinora, altitudini finora solo immaginate. Le impressioni che si ricavano dai racconti di terzi, sembrano definire un quadro non troppo preoccupante, tuttavia nessuno di noi due sa cosa vuol dire camminare a 4000mt di altezza.
Cervinia vista da Plan Maison

Arriviamo ai piedi di Plan Maison che siamo letteralmente fradici di sudore, e il gelido vento che spira amplifica la sensazione di solitudine e inospitalità. Tutto è deserto, nessuno con questa giornata viene certo a salire quassù. I bar sono aperti ma solo perche si sente della musica, si direbbe siano stati evacuati d’emergenza. Il Cervino, manco a dirlo, se uno non sapesse che ci fosse, non si renderebbe conto di nulla. Almeno la pioggia però sembra dare un po’ di tregua, come promesso dalle previsioni.
Dal basso, il Testa Grigia sembra un avamposto abbandonato
Timidamente, il Cervino prova a mostrarsi
Faccio delle foto e Lorenzo mi incalza, non vuole stare a prendere freddo. Io non è che sia così entusiasta di patire freddo o prendere acqua, ma penso che convenga fare tutto con calma come se nulla fosse, prendere e portare comunque nello zaino quello che la montagna oggi ci ha riservato. E infatti, arriva anche qualche soddisfazione: la vista sul Lago Goillet è magnifica.
Il Lago Goillet

Risiamo ai soliti confronti con ambienti dolomitici: dalla foto panoramica, dovrei tagliare via il pezzo più alto, quello “bianco”…va beh, sto accontentando troppo l’amico Lele
Il giro intorno al versante est del lago sembra non finire mai, con continui saliscendi e passaggi in mezzo ad acquitrini. Nel versante opposto su un campo aperto, vediamo delle tende: mi sembrava strano che non ci fossero anche più matti di noi due…
Si costeggia il versante est del lago

Alle mie spalle un paesaggio dai bellissimi colori
Entriamo nel largo stradone sterrato che affrontiamo molto faticosamente, ma con la consapevolezza che anche per oggi siamo a posto. Dopo 3 ore di cammino, alle 12.10 siamo alla partenza degli impianti. Il tempo di cambiarsi una maglietta e arriva una masnada di croati in funivia da Plan Maison, anche loro diretti su al Testa Grigia. Molto affascinante questo breve viaggio fino ai 3450mt. Inizialmente si vedono le glaciali e turchesi acque dei Laghi Cime Bianche incastonate nel grigio della roccia, poi pian piano si entra nelle nuvole e diventa tutto grigio.
Il turchese Lago Cime Bianche dalla funivia
E questa è la visuale pochi minuti dopo!
Quando si scende, si sente che qualcosa è cambiato, l’aria è diversa. Ma la cosa più suggestiva è quando ci affacciamo sul Plateau Rosà: praticamente rimaniamo entrambi a bocca aperta. Siamo sì in mezzo alle nuvole ma perché sono basse (va beh “basse” è relativo, vista l’altezza dove ci troviamo). Sopra s’intravede a fatica la posizione del sole, ma la si sente eccome, e fra il bianco della neve, e quello delle foschie, non riesco minimamente a tenere gli occhi aperti.
Arrivo al Testa Grigia fra le nuvole
Eppure mi sembrava di avere gli occhi aperti...
Il Rifugio Guide del Cervino
Entriamo nel rifugio, che mai come in questo caso può fregiarsene il nome, e come previsto c’è un bel trambusto: qualcuno è di passaggio e riparte, poi ci sono i croati che sono saliti con noi, ma ce ne sono anche altri arrivati comunque non da molto che stanno cercandosi una sistemazione. Il gestore, Erik, un tipo veramente stravagante che ai modi di fare mi ricorda molto il Tavella, un amico torinese, molto gentilmente ci trova una sistemazione in una camerata da cinque posti (che divideremo con altri tre spagnoli). Inizialmente avremmo anche potuto dormire per terra nel locale ristorante visto l’affollamento, quindi alla fine così è andata benone. Ci da anche qualche segreta dritta per mettere ad asciugare i nostri poveri scarponi zuppi d’acqua. Di sopra, il rifugio è veramente un buco, le camerate sono piccole, il bagno uno solo senza doccia…sì, ma siamo a 3450mt!!! Per me è ok, Lorenzo deve ovviamente farci un po’ d’abitudine iniziale, praticamente per lui è la prima volta in un vero rifugio. Dopo uno spettacolare piatto di pasta mi sento veramente rimesso al mondo, la gente continua ad arrivare e a riempire sempre di più il rifugio. Nel tardo pomeriggio siamo al limite dello scoppiare, ogni tavolo è pieno di persone, c’è mezza Europa: gli spagnoli, i croati, i greci, italiani ovviamente, tedeschi, svizzeri..noi siamo in un tavolo insieme a un tedesco che legge e rilegge un libretto con tutti i nodi da alpinismo. Io mi metto a scrivere un po’ di memorie nel taccuino, Lorenzo, dopo un po', non sa come ingannare il tempo. Proviamo a giocare po’ a carte però, madonna, che culo che ha!! Tra una cazzata e l’altra di Erik, che in realtà ha il suo bel daffare, si arriva all’ora di cena. Poiché quasi tutti i tavoli sono ben occupati, inutile disporsi secondo quanto da lui previsto, quindi noi rimaniamo col tedesco e questo punto ne facciamo la conoscenza. Si chiama Urs e parla inaspettatamente bene l’italiano. Tedesco di Renania, ma attualmente abitante in Valpolicella. Molto socievole e anche gentile, ordina da bere mezzo litro di vino rosso da dividere con noi.
Questa è la miglior foto che Erik è riuscito a fare a noi con Urs..ah ah..
Le ottime portate della cena sono quindi accompagnate da un piacevole colloquio con questo ragazzo, lui ci racconta le sue cose, e noi ovviamente le nostre. Lui mi fa vedere le foto delle sue zone, io ovviamente mostro orgoglioso il panorama di Prata dal Poggio della Croce. Quando si entra nell’ambito lavorativo, è più facile per lui spiegare il suo: pastore. Noi dobbiamo invece per forza spiegare cos’è il biossido di titanio, non basta dire che lavoriamo in uno stabilimento chimico. Prima però che si abbia il tempo di fare una pessima figura, facendogli domande più specifiche sulla pastorizia, aggiunge che è un pastore sì, ma della Chiesa Evangelista! Ah ah ah…fiuuuu, che figuretta stavamo per fare. Beh se non altro abbiamo il tempo di correggere il tiro delle domande, e Lorenzo, forse per poter andare a ridere in altro luogo, approfitta del fatto che le nuvole di colpo se ne siano andate regalandoci uno spettacolare tramonto, con un Cervino da brivido che finalmente si mostra silenzioso e possente.
Il Cervino, seminascosto, ma impressionante al tramonto
Esco fuori anch’io ma solo per poco, in tempo per fotografare il Weisshorn e un appuntito Zinalrothorn, poi, in pantaloni corti, è meglio rientrare…
Zinalrothorn (sx) e Weisshorn (dx) anch'essi di una bellezza cristallina
Nei Laghi Goillet e Cime Bianche si rispecchiano ora le nuvole, mentre Cervinia è già in penombra
Dopo un bel brindisi a base di Genepy con Erik, Urs e il ragazzo del bar, saliamo in camerata (alcuni spagnoli già coricati) cercando di ottimizzare i tempi e barcamenarci il meno possibile nell’affollamento generale. Domattina a quello che abbiamo appreso, praticamente tutto il rifugio si alzerà alle 5.00, quindi inutile impostare la sveglia. Mi sento molto calmo e tranquillo; lo stare a lungo in altitudine non mi ha dato nessun fastidio, e questo mi rinfranca e mi fa sentire buoni presentimenti per domani, giacché il meteo ha confermato una splendida giornata. Adesso si spera solo di poter riposare e passare bene questa notte, poi finalmente il sogno 2014 del Mago sarà alla prova finale!

- MagoZichele -




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