Lele Mora
"...La gente che ci va, in montagna intendo, mica ha il cartellino da timbrare. A me capita spesso di farci anche molti straordinari (gli unici che faccio con piacere, tra l'altro)..."
Con Lele ci siamo
conosciuti tramite il mio blog, dove lui capitò per caso leggendo la mia
recensione sul GPS Quechua Keymaze 500 con il quale tuttora mi trovo a
meraviglia. La sua prima e-mail fu una folgorazione: troppo simpatica per non
diventarci amico. E cosi, al di là di una semplice e-mail, ebbi modo di
conoscere questo signore di Galliate (NO), amante e profondo conoscitore della
montagna, anche su aspetti e aneddoti storici e culturali, troppo spesso
ignorati o dimenticati in fretta, ma che costituiscono un bagaglio importante
che ti rende maggiormente consapevole e rispettoso dei luoghi frequentati,
delle montagne conquistate. Con Lele la corrispondenza per e-mail in primis, e in
seguito con l'avvento degli smartphone, tramite messaggistica, è molto fitta.
Le battute, le cavolate, abbondano, avendo anche lui un discreto
"repertorio" (che credevate, mica è facile raccontare le strullate..) E a chi meglio di lui posso raccontare
le mie avventure, le mie scoperte, le mie impressioni, quaggiù nelle colline
metallifere? Dove, appunto, oltre alle battute, si ragiona anche di km,
paesaggi, dislivelli, storia, ambiente?
Lele contempla il Monte Rosa |
Dopo poco che ci siamo conosciuti,
anche Lele mise su un sito internet tutto suo, dal nome Io Sentieri, Io Montagne. Una sorta di contenitore di storie di montagna, di trekking, fatto da
persone vere che hanno una loro storia vissuta da raccontare; che sia semplice
o che abbia dell'incredibile, sul sito di Lele hanno la possibilità di essere
condivise sulla rete e cosi di essere conosciute, apprezzate, ricordate. Non è un caso che anche MagoZichele sia presente su Io
Sentieri, dove ho scritto il breve racconto sul concetto di Nowhere, e dove il
buon Lele mi ha dedicato più volte spazio
citando le fatiche fatte annualmente nelle Alte Vie del Mago, spesso, lo dico
senza vergogna, emozionandomi. Sa anche sorprendere, il nostro Lele: nell'estate
2013 si presentò alla chetichella quaggiù dalle mie parti, mandandomi una foto
di Cinzia, sua moglie e fedelissima compagna di scarpinate in montagna,
immortalata sotto l'arco senese di Massa Marittima, a soli 10 km da casa mia!
Ovvio che la sorpresa non potesse finire li, e nel giro di pochi giorni ci
trovammo tutti insieme a cena poco lontano da Suvereto. Fu la prima volta che
ci incontrammo, ma lo abbracciai come un amico che non vedevo da tempo. Insieme
all'altra conoscenza senese di montagna, Enea, scoprimmo di essere
reciprocamente in contatto tutti e tre senza saperlo (potenza del web!), e
progettavamo da tempo di incontrarci nel nostro ambiente preferito e salire
insieme su qualche vetta.
Lele, qui insieme ad Enea; oh, gente! questi due delle loro montagne ne avrebbero da parlare per giorni interi!... |
Il Monte Emilius era da sempre il più desiderato ma per un motivo o l'altro inarrivabile (per ora...). Nell'AVM2014, le condizioni c'erano tutte: inizialmente il Monte Pancherot sembrò
la montagna predestinata, ma alla fine toccò all'outsider Monte Zerbion far da
cornice al mitico incontro, sfruttando la contemporanea presenza in Val d'Aosta
mia e di Enea. A dirla tutta, secondo me anche un piccolo poggetto
insignificante, a quel punto, sarebbe potuto balzare agli onori...
Memorabile incontro sullo Zerbion |
Con lui va avanti da
molto tempo un'amichevole diatriba su quale debba essere considerata la
"vera" montagna, se quella alpina o dolomitica, se l'ovest o l'est
delle Alpi (e non è difficile indovinare da che parte stia lui..): io in realtà,
non gli do mai una vera risposta esaustiva, definitiva, in modo che la querelle
possa continuare per sempre, e magari, poter continuare a discuterne su
altri nostri sentieri, altre nostre montagne...
Viva le montagne della Val d'Aosta! Abbasso le Dolomiti! Che sono già più basse di suo...
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