O come mai questo blog??

Dal 2011 mi sono dato all'escursionismo, un modo alla fin fine più semplice e diretto per stare a contatto con la natura. Del resto, come potete vedere qui a fianco, già da piccolo ero un in-tenditore in materia..eheh. Certo, c'è (o c'era, visto che ormai da più di un anno non la pratico più..) anche la pesca, come per qualcun altro può esserci la caccia, o la raccolta funghi ecc., ma quasi tutte in comune hanno secondo me un grosso limite: il fatto di considerare la natura come un "veicolo" per il raggiungimento di un certo grado di soddisfazione, e non essa stessa il fine. In un certo senso, è come se debba esserci sempre un profitto finale. Le escursioni invece non sono nient'altro che il sano desiderio di passare un po' di tempo immersi nella nostra natura, osservarla, e basta.

sabato 20 luglio 2013

AVM2013 - 2a Tappa

CRODA DI CENGLES (3375mt.)

Il Percorso

Lunghezza = 9,2 Km
Dislivello+ = 710 mt
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Nella seconda tappa si affronta il primo dei tremila metri dell'intera Alta Via. Si tratta di un percorso abbastanza impegnativo nella seconda metà del suo svolgimento. Inizialmente ci sposteremo in direzione nord-est verso l'alta Valle di Zay, seguendo dei segni gialli sulle pietre, e portandoci proprio ai piedi della Croda di Cengles, ma tutto sommato con soli 150mt. di dislivello guadagnato. Da questo punto in poi però la salita si fa decisamente più dura. Intorno ai 3000mt il sentiero si biforca: a destra proseguono i segni gialli, che portano però all'attacco della via ferrata; per la via normale si deve invece seguire a sinistra i segnavia rossi, che ci inoltrano in un canalone misto di rocce a tratti instabili, e facendoci compiere un veloce balzo di altezza, fino ai 3200mt.
Clicca QUI per scaricare la cartina del percorso [fonte: Carta Tabacco 08]
Sotto di noi la Valle di Zai appare ora in tutta la sua grandezza, racchiusa a est dall'Angelo Grande e dalla parete nord della Cima Vertana. In direzione sud ovest, saremo quasi in linea diretta con il Dosso Bello di Dentro, mentre verso ovest avremo campo libero sulla sottostante Valle di Zoi, sulla Pietrafitta, e in lontananza anche sulla tortuosa strada che sale verso il Passo dello Stelvio e, se le condizioni meteo lo permettono, anche sul Bernina.

Proseguiamo superando alcune rocce in facile arrampicata, quindi arriviamo al primo tratto attrezzato con fune, un piccolo solco sulla parete da risalire per circa 20mt. Ancora alcuni passaggi su pietre, una breve serie di staffe fisse a superare un grosso masso, infine la seconda e ultima fune che ci aiuta a compiere il balzo finale fino alla croce di vetta (con libro). Il panorama dalla Croda di Cengles (3375mt) è bellissimo: oltre alle già citate montagne, e ovviamente al superbo trittico che fa capo all'Ortles, Potremo osservare il Cevedale in direzione sud, e verso est-sudest, da destra a sinistra, la Cima Sternai, il Gioveretto e l'Orecchia di Lepre.

Ma è verso nord che il panorama ci riserva un vero spettacolo: la vista sulla sottostante Val Venosta che si prolunga fino al confine con l'Austria, al grande Lago di Resia, e al maestoso Palla Bianca (Weisskugel). Quando saremo appagati delle nostre fatiche, riprendiamo la discesa sulla stessa via di salita, tornando al Rifugio Serristori, e proseguendo fino a prendere il sentiero n.12, in direzione della stazione a monte della seggiovia Pulpito (2348mt). Prendiamo la seggiovia per tornare velocemente e comodamente nel punto dove abbiamo lasciato l'auto il giorno prima. (pernottamento previsto a Solda)

Il Racconto (14-07-2013)

L'Ortles saluta la partenza del Mago
La notte passa veloce e abbastanza bene, nononstante l'altezza, nessun disturbo. Mi preparo e quando scendo per la colazione, la maggior parte degli ospiti del rifugio sono già partiti per le rispettive destinazioni. Io mi ritrovo con Orlando e Sonia per la colazione e per i saluti finali, con, se possibile, un arrivederci. Alle ore 8.00, partenza. La giornata è bellissima, il sole splende e non una nuvola nel cielo perfettamente azzurro. La temperatura ovviamente frizzante. Mi lascio alle spalle il rifugio in leggera salita, salendo su uno sperone roccioso che da accesso a una piccola serie di nevai sparsi a macchia di leopardo, segno tangibile di quanta copiosa ne sia scesa questo inverno. La neve è ancora dura al mattino e la traccia ben battuta, quindi è impossibile sbagliare direzione.
Classica foto: il Rifugio Serristori e sullo sfondo l'Ortles

Il primo semplice nevaio. In alto a centro foto la Croda di Cengles
Intorno ai 2900mt sono alla base della Croda di Cengles, all'interno di una sorta di anfiteatro ammantato quà e là di neve e racchiuso dall'Angelo Piccolo, Grande e dalla Cima Vertana. Su per la ferrata, due uomini stanno già salendo da un po'. Osservo il canalone che devo affrontare, è davvero molto ripido, e in alto si vede un'evidente lingua di neve...dovrò già calzare i ramponi al primo giorno?? Ok, una cosa alla volta. Anche perche nel frattempo, salendo un po' a caso sulla neve, finisco per perdere leggermente la traccia, che ritrovo però dopo qualche minuto (anche grazie al fido gps..) mettendo a fuoco un nuovo segno giallo su un sasso.
Alla base della Croda, sulla sinistra comincia il ripido canalone da risalire

MagoZichele raggiunge i tremila metri per la prima volta nel 2013
Ecco che comincia la dura risalita del canalone, accipicchia è davvero dura, una vera salita da montagna di quella dura. Comunque non mi perdo certo d'animo e in poco tempo sono già ai 3100mt, dopo aver oltrepassato il bivio per la ferrata (da questo punto in poi i sengavia sono colorati di rosso). Dopo una breve pausa su uno sperone roccioso, da dove è bellissima la vista sul Cevedale, riprendo la mia salita mentre in direzione opposta, in discesa, sta scendendo un ragazzo. Mi fermo volentieri con lui a scambiare due parole, e mi tranquillizza da subito che il nevaio che si vede in cima al canalone, non lo dovrò nemmeno sfiorare. Inoltre mi tranquillizza (forse troppo..) anche per l'indomani, per la salita alla Vertana..
In sosta a 3100mt, vista sulla Valle di Zay. Di fronte, Angelo Bianco e Cima Vertana

In mezzo alla ripida salita sul canalone

Ecco sbucare all'orizzonte le maestose Cime Cevedale
Riprendo la salita, ora più che mai esposta al ripido pendio in parte già percorso. Quando lascio la parte detritica per immettermi su una stretta traccia a tornantini fra i massi, tiro quasi un sospiro di sollievo. Arrivo alla piccola parete di neve, che costeggio, e quando mi innalzo di qualche altro metro, già il panorama da questo piccolo passo è bellissimo. Decido di salire ancora per qualche metro, fino a un punto in cui devo per forza chiudere i bastoncini, ormai non più utili, in quanto c'è una serie di massi da dover superare in leggera e facile arrampicata. Lungo la salita finalmente la croce di vetta si scopre alla vista, dove noto almeno due persone (forse i due della ferrata?). Verso ovest, rimango invece impressionato dalla vista lontana di una maestosa montagna: sono praticamente sicuro che si tratti del Bernina.
Passaggio su neve in leggera esposizione

In mezzo a uno degli ultimi passaggi su neve

L'inizio del primo tratto attrezzato con fune
Attraverso un paio di piccoli nevai dalla traccia ben battuta, poi arrivo alla prima fune: l'attenzione cresce, anche se supero questo primo tratto con estrema facilità. Un'altro piccolo nevaio in leggera salita, poi una serie di staffe (e qui mi raccordo con l'arrivo della ferrata), infine ancora un po' di neve leggermente esposta, quindi la fune finale: alzo gli occhi, sono proprio sotto la croce! Possibile che sia stato così tutto facile?? Non  sò, forse sarà per l'aspettativa di questi momenti che avevo da lungo tempo, sarà l'adrenalina che pompa, boh..fatto sta che arrivo al cospetto della vetta senza il minimo affanno. Mi isso sulla seconda e ultima fune, salgo un paio di sassi e sono già alle funi che sorreggono la croce, alle 10 in punto sono in vetta!!
h10...Ha toccato!! MagoZichele in vetta alla Croda di Cengles!!

Panorama mozzafiato sulla Val Venosta. A centro foto, un po' a sinistra, il Lago di Resia. Sulla destra, domina il grande Palla Bianca

Vista dell'alta Valle di Zai dalla vetta della Croda
Un rapido saluto con due tedeschi già in vetta, quindi vengo subito rapito dal più bel panorama mai visto finora: i tre BIG, poi il Cevedale, il Bernina, le montagne intorno alla Valle di Zai già osservate in più di una circostanza, ma sopratuttto la sottostante e lontanissima Val Venosta, le cui braccia si protendono verso nord fino a bagnarsi nel grande Lago Di Resia. In alto, lontano, proprio di fronte a me, il gigantesco Palla Bianca! L'emozione è incontenibile. E' sempre difficile riuscire a descrivere cosa si prova, dopo tanta fatica, a raggiungere il nostro obbiettivo. Uno quassù ci deve venire e rendersene conto di persona.
L'Angelo Grande. Due persone stanno risalendo il suo ghiacciaio pensile

La parete nord della Cima Vertana

A sinistra, Cima Cevedale (Zufallspitz). A destra, Monte Cevedale
Rimango molto in vetta, quasi un'ora e mezza, sono letteralmente rapito, poi il fatto che ci sia anche un discreto segnale del telefono, fa si che mi dilunghi sia in una telefonata alla mia Alessandra, sia in qualche messaggio ad amici e conoscenti per aggiornarli sulla mia prima "impresa". Alle 11.20 riprendo quindi la discesa, ci metto un'ora per ritornare al laghetto alla base della montagna, dove mi fermo per il pranzo. Nel frattempo, mi emoziono un po' quando trovo una coppia di tedeschi marito e moglie decisamente in là con gli anni, che mi confidano di esser saliti insieme alla Croda esattamente 40 anni fa. Per questo "quarantennale", si limiteranno a raggiungere solo la quota di tremila metri..complimenti..
I grandi BIG della Val di Solda, visti dalla vetta della Croda

Rifugio Serristori, dalla vetta

Spettacolare vista sul Bernina!!!
Mentre faccio pranzo sulle rive di questo laghetto, si stacca un grosso blocco di neve con un tonfo sordo che mi fa prendere un bello spavento e fa agitare improvvismanete le acque. La cronaca di questo secondo giorno dell'AVM sarebbe proseguita dunque come da programma, dico "sarebbe", perche ovviamente ci metto del mio... Allora, h13 riparto dopo il pranzo, h13.30 sono di nuovo al Rifugio Serristori dove recupero il piccolo zainetto che avevo lasciato con un po' della mia roba: rimango sconvolto dalla bolgia che qui vi trovo, rispetto a dove mi trovavo solo un paio d'ore prima. Quindi riparto subito ma, invece di scendere più a valle e seguire il sentiero che fanno tutti, decido di prendere la vecchia versione del sentiero n.12, che da lontano sembra fattibile, visto che già altre tre persone lo stanno percorrendo. In sostanta questo sentiero scende in maniera più dolce solcando il versante orientale della Valle di Zai, proprio sotto alla Cima Vertana.
Pausa pranzo al laghetto. Dietro di me il blocco di neve distaccatosi

Nevaio sulla via del ritorno
L'avessi mai fatto!! Dopo un po' appare evidente come mai il sentiero non sia trafficato: una serie interminabile di massi franati e in alcuni casi instabili che mi costringono a un surplus di attenzione certamente non desiderato, arrivato a questo punto della giornata. Ogni tanto è vero, ci sono anche dei tratti che si percorrono benissimo, ma la maggior parte bisogna fare questo slalom infinito fra i massi. Quando finalmente ne vengo a capo, un cartello avvisa di non addentrarsi in questo sentiero "chiuso in maniera permanente per caduta massi"...ma non potevano mettere il cartello anche dall'altro lato?? Singolare la replica scritta sotto, a pennarello: "allora con tutti i soldi che vi diamo badate di rimetterlo a posto!!" Ah Ah, azzeccato!!

Finalmente alle 14.45 sono alla stazione a monte della funivia, dove un ragazzo un po' dormiente (non nel senso di stanchezza, ma proprio dormiente di capo, secondo me..) mi nega l'abbonamento, nononstante mi fossi informato preventivamente nei giorni scorsi proprio telefonando all'ufficio delle funivie di Solda, una delle cose più care che vi possa capitare di acquistare in questa valle...Va beh...
Il Mago riscende a Solda con la seggiovia
Arrivato a Solda, ritrovo la mia auto, mi preparo un buon caffè, poi preparo accuratamente lo zaino per l'indomani, quindi faccio una rapida visita al supermercato locale, alla chiesa e all'ufficio delle guide turistiche che però (essendo domenica) trovo giustamente chiuso. Avrei voluto chiedere qualche info sui miei progetti dei prossimi giorni... A questo punto vado alla ricerca dell'Hotel Tirol Astoria dove pernotterò questa notte, una struttura a tre stelle con un prezzo molto competitivo visto che è compresa anche la mezza pensione. Purtroppo le indicazioni su Google Maps sono totalmente fuorvianti, quindi mi ritrovo addirittura alla partenza della funivia, a chiederlo direttamente all'addetto. Il quale mi rivela che il Tirol Astoria si trova proprio accanto al supermercato!! Ce l'avevo davanti gli occhi...

Ok raggiungo l'hotel e mi presento; si tratta di una struttura degli anni 70, dal mobilio un po' andato nei tempi, ma gestito da un'anziana signora decisamente cordiale e disponibile: da lei ottengo anche una tesserina con la quale avrò diritto a un piccolo sconto sui prezzi di seggiovie e funivie. Sono l'unico ospite dell'albergo... La sera la cena però è squisita, quindi complimenti alla vecchina!! Dopo la cena una breve passeggiatina al grazioso laghetto del centro di Solda, dove mi risento con tutti i miei familiari e il mio superfeffolo, quindi a letto per l'impegnativa prova di domani: la salita alla Cima Vertana di 3545mt!!

- MagoZichele -

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