Domani rientro in val di solda nuovamente per il passo del madriccio. Avrei dovuto percorrere un'altra via, che mi è stata però sconsigilata dalle guide alpine di solda sempre causa neve..peccato, questa neve ha pesantemente condizionato due tappe dell'alta via 2013..
O come mai questo blog??
Dal 2011 mi sono dato all'escursionismo, un modo alla fin fine più semplice e diretto per stare a contatto con la natura. Del resto, come potete vedere qui a fianco, già da piccolo ero un in-tenditore in materia..eheh. Certo, c'è (o c'era, visto che ormai da più di un anno non la pratico più..) anche la pesca, come per qualcun altro può esserci la caccia, o la raccolta funghi ecc., ma quasi tutte in comune hanno secondo me un grosso limite: il fatto di considerare la natura come un "veicolo" per il raggiungimento di un certo grado di soddisfazione, e non essa stessa il fine. In un certo senso, è come se debba esserci sempre un profitto finale. Le escursioni invece non sono nient'altro che il sano desiderio di passare un po' di tempo immersi nella nostra natura, osservarla, e basta.
mercoledì 17 luglio 2013
>>>LIVE<<< AVM2013 - 5a tappa
Oggi una grande prova attendeva il mago: la salita al Gioveretto, o Zufritt (mt3439) direttamente dal lago omonimo, per un dislivello di quasi 1600mt, in circa 7km. Tempo di norma considerato necessario, 6h per la sola salita.
Parto alle 6.40 dall' albergo zufritt, mantenendo un buon passo percorro il bellissimo bosco di abeti guadagnando mt su mt. Dopo 1h di cammino sono a +500mt, senza concedermi pause visto che la stanchezza dei giorni precedenti sembra non bussare, proseguo ancora prefissandomi una pausa dopo 1h e mezza, cosa che invece rimando perché le gambe tengono bene.
Così facendo in breve supero il pianoro erboso e molto floreale dei 2400-2500mt, e avanzo sul dosso che mi porta ai 2600-2700, dove i due laghi giallo e verde dominano la scena. Cominciano anche i primi nevai, che inizialmente supero con tranquillità. Poi a un certo punto un cartello avverte: sentiero per soli alpinisti! Io sicuramente non sono alpinista, però sono solo, quindi va bene!
E così arrivo finalmente alla prima vera pausa, dopo 2h ininterrotte di cammino, alla quota di 2800mt. Quasi mille metri già saliti.
Da qui in avanti aumentano però le difficoltà. I nevai sono più difficili da affrontare rispetto a quelli di due giorni fa alla Cima Vertana, perché non ci sono tracce battute da seguire, eccezion fatta per alcune labili impronte di vecchia data. Seguire quindi i segnavia biancorossi non è semplice perché spesso ancora sepolti dalla neve, che in alcuni punti forma pendii molto ripidi e moderatamente ghiacciati. In un paio di occasioni capisco di essere al limite con i soli scarponi, e anche puntellando il manto non riesco a piantare bene lo scarpone. Così, dopo che faticosamente e con un po di tensione riesco a raggiungere un masso, mi fermo e calzo per la prima volta i miei ramponcini (per la gioia sicura dell' amico marco di Vicenza) che qualche garanzia in più me la daranno..
Quindi è la volta di un tratto attrezzato con fune, per superare uno sperone roccioso che da accesso a un nuovo ripido nevaio.
Superatolo, finalmente un bel tratto sempre ripido ma almeno libero da neve, così che posso raggiungere la quota di 3260mt, alle 10.40, dopo 4h di marcia.
Avrei ancora 2h di margine sui tempi canonici, e la vetta dello Zufritt ora è più che mai vicina. Supero una piccola cresta rocciosa e raggiungo un grande masso appiattito dopo aver oltrepassato 3-4mt di neve, che però appare abbastanza molle visto che ci sprofondo.
Da ora in poi dovrei effettuare un traverso sul pendio della vedretta del gioveretto, resa più che mai scoscesa dalla neve ancora abbondante. Ci sono delle piccole e quindi presumo vecchie tracce sulla neve che non mi danno nessuna garanzia sul passaggio, quindi, a malincuore ma sicuro della scelta, preferisco rinunciare. Meglio tornare a cosa e raccontarlo.
Per me, per la mia scarsa esperienza, ho già fatto molto. Ho affrontato situazioni a me nuove uscendone vincente, quindi meglio ripiegare ora, ben conscio delle mie possibilità.
Saluto lo Zufritt e comincio a questo punto una nuova sfida: sono le 11.20, preferirei non perdere il pullman delle 14 per poter tornare al rifugio nino corsi. E così metto la folle in discesa ripercorrendo tutto a ritroso e per ritrovarmi, in sole due ore, alle 13.20 in punto, al punto di partenza!! Grande magia!!
Aspetto il pullman delle 14 e infine mi faccio l'ultima passeggiatina di mezzora per salire i 200mt e raggiungere il nino corsi.
In totale oggi 17km e quasi 1700mt di dislivello!!
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