O come mai questo blog??
Dal 2011 mi sono dato all'escursionismo, un modo alla fin fine più semplice e diretto per stare a contatto con la natura. Del resto, come potete vedere qui a fianco, già da piccolo ero un in-tenditore in materia..eheh. Certo, c'è (o c'era, visto che ormai da più di un anno non la pratico più..) anche la pesca, come per qualcun altro può esserci la caccia, o la raccolta funghi ecc., ma quasi tutte in comune hanno secondo me un grosso limite: il fatto di considerare la natura come un "veicolo" per il raggiungimento di un certo grado di soddisfazione, e non essa stessa il fine. In un certo senso, è come se debba esserci sempre un profitto finale. Le escursioni invece non sono nient'altro che il sano desiderio di passare un po' di tempo immersi nella nostra natura, osservarla, e basta.
martedì 16 luglio 2013
>>>LIVE<<< AVM2013 - 3a tappa
Oggi salita impegnativa alla Cima Vertana.
Partenza h8.40 dalla seggiovia pulpito mt2350 e risalita della valle di rosim verso la omonima vedretta.
Dopo 1h di cammino già a 2860mt. Arrivo nel pianoro della vedretta e sbaglio direzione impelagandomi in un pendio di massi e detriti, talvolta gelati. Finalmente quando ne vengo a capo seguendo la traccia gps, calzo le ghette e comincio la salita lungo un ripido nevaio. Seguendo la traccia sulla neve progredisco bene guadagnando metri. Sono ai 3100 dopo 2h.
Dopo breve tratto su sentierino rientro di nuovo nel nevaio stavolta ancora più ripido. Mi rendo conto di affrontare per la prima volta situazioni simili, ma il passo è sicuro e soprattutto non avverto nessuna sensazione negativa per il pendio strapiombante che mi lascio alle spalle.
Finito questo ripido tratto, è la volta di un passaggio di traverso sempre su pendio nevoso che scende verso la vallata sottostante. Sempre seguendo la traccia su neve mi porto a ridosso dell' ultima faticosa salita, sono sui 3400mt. Qui poso i bastoncini e tiro fuori la piccozza (o scure dello "spirito con la scure"...) per aiutarmi meglio in salita. Alzò gli occhi, la grande croce di vetta è molto vicina. Lascio il nevaio e salgo su cresta rocciosa, che risalgo più velocemente finché, dopo attimi che sembrano infiniti, mi aggrappo a una fune d'acciaio che sostiene le croce e guadagno la vetta!!!!
Panorama indicibile, montagne ovunque, bellissima la vista su Solda e sui nevai appena attraversati. Sono le 12 in punto, sono salito in 3h 20m rispetto alle 3h50m previste sulla carta (e con poca neve)
Sono semplicemente orgoglioso!
Nel frattempo arriva anche una coppia che mi seguiva a distanza. Sono di Merano e si chiamano Uli e Erika. Scambio di parole e foto e dopo un rapido pranzo, alle 13 riprendo la discesa, devo rientrare per prendere la funivia delle 17.
In discesa si va molto meglio, chissà perché. Certo il modo di progredire è tutto diverso, ci metto comunque un sacco di attenzione perché se si piglia la via non ci si ferma più. Comunque ripercorro a ritroso tutto il nevaio e evito accuratamente la traccia sbagliata all' andata. Seguendo solo la neve in breve mi trovo sotto la lingua penzoloni di ghiaccio che fa da avanscoperta alla vedretta di Rosim.
Da adesso la discesa è tranquilla sul sentiero percorso in mattinata. Mentre riscendo nella verde e bellissima valle di Rosim trovo una coppia di tedeschi che mi dicono di avermi seguito con il binocolo mentre salivo lungo il ripido pendio nevoso. Orgoglio a mille!!
Infine alle 15.20 sono di nuovo alla seggiovia per riscendere a Solda. Quindi corsa contro il tempo all' ufficio delle guide alpine di Solda per chiedere consiglio sui prossimi giorni, e poi funivia delle 17 per il rifugio milano, al cospetto del versante est del Gran Zebru.
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