Parto per questa escursione il 6 Luglio 2011, la giornata è serena e si preannuncia relativamente calda. Comunque, alle 6.30, in Val Gardena la temperatura è intorno ai 10-12 °C, in alcuni punti anche 8-9 °C, ma non è male, se si affrontano escursioni in alta montagna con dislivelli importanti da superare.
Procedo subito spedito, inizialmente il sentiero n.1 è una monotona strada sterrata in costante salita, se si eccettua un piccolo grazioso passaggio in un boschetto. Successivamente, dopo lo splendido laghetto Ciaulonch, proseguendo in direzione del Rifugio Firenze, il sentiero diventa paesaggisticamente molto più interessante, si cominciano a vedere bene le punte delle Odle e a destra la forcella Piza.
Arrivo al rifugio alle 7.50, il tempo di timbrare il taccuino con il sigillo del rifugio e alle 8.00 sono di nuovo in marcia. Fino ad ora, a parte i sonnolenti ospiti del rifugio che stavano facendo colazione, non ho incontrato nessun escursionista lungo i sentieri, rendendo il tutto molto unico e “personale”.
Veduta dalla Forcella Roa |
Poco dopo il rifugio, dopo un passaggio in un boschetto, si apre un bellissimo scenario con la vista della piana Ncisles, sormontata dalle Odle e dal Col dala Pieres a destra; dopo di questo, si apre la vallata del Sieles, l’unica già rischiarata dal sole.
Procedo a passo molto spedito, in largo anticipo sulle canoniche tabelle di marcia escursionistiche, questo mi permette di fare anche una bella sosta proprio in mezzo alla val Roa per prepararmi un bel caffè e mettere qualcosa sotto i denti, oltreché godermi di uno scenario impressionante nell’assoluta silenziosa solitudine.
La salita finale al Piz Duleda |
Riparto alle 9.35 e in breve copro il dislivello che mi porta alla forcella Roa, da dove si gode un ottimo panorama sul retrostante gruppo del Sass de Putia. Ritorno leggermente sui miei passi per affrontare il breve tratto del sentiero 3 che, scosceso e molto ghiaioso, passa proprio sotto il Piz Duleda fino ad arrivare all’attacco della breve via ferrata che porta alla forcella Nives.
Vista vertiginosa dalla vetta |
Sono emozionato, anche se tecnicamente semplice, è la prima esperienza che ho con quella che viene definita una “via ferrata”, comunque molto sicuro di me, nonostante un timore direi reverenziale, indosso i guanti da ferrata e comincio la salita tirandomi su dalle funi d’acciaio. Le ferrata in effetti non è niente di così complicato, e solo nel punto più esposto faccio un autoscatto celebrativo, con la visuale della val Roa in basso dietro di me. Superata anche la scala di ferro, completo la ferrata arrivando alla forcella Nives, dove mucchi di neve mi accolgono invitandomi a una rinfrescata.
MagoZichele in vetta al Piz Duleda |
Laggiù c'è il Sassolungo... |
Mentre scendo velocemente lungo i bellissimi pendii che alternano rocce a prati di un verde quasi artificiale, ho la fortuna di incrociare lungo il cammino ben due marmotte, che indispettite corrono subito a nascondersi nelle loro tane. Arrivo al Rifugio Puez alle 12.40, dopo solo 1h 10min di cammino; il rifugio è abbastanza affollato, tuttavia in men che non si dica ho davanti a me una bella zuppa d’orzo e un delizioso tagliere di formaggi. Dopo il pranzo, mi godo rilassato un po’ di sole mentre attendo che la camicia si asciughi tesa al filo. L’acqua della fonte proprio a fianco del rifugio e veramente freschissima, altro insuperabile dono di questa bellissima giornata.
In vista del Rif. Puez e il meritato pranzo
Alle 14.00 riparto, il sentiero rimane in quota ed è molto agevole da affrontare, meglio così, dopo il pranzo… solo dopo la Forcella Ciampei, da dove peraltro di gode di una bellissima vista verso il Monte Pelmo e il Monte Civetta, si risale un po’ per entrare nell’altopiano di Crespeina. Prima della forcella, un’altra incredibile visuale su tutta la Vallunga, fino a Selva.
Qui il paesaggio è veramente spettacolare, quasi lunare, ai piedi del Sas Ciampac, e culmina con l’arrivo alla vallata che ospita il Lago Crespeina, dove ovviamente scendo per un altro meritato rituale del caffè.
Discesa dalla Val Chedul |
Pausa sul Lago Crespeina |
Un "laghetto" d'erba |
MagoZichele lascia l'impronta! |
Ripida discesa dalla Val Chedul |
La chiesina nella Vallunga |
Arrivo infine nella verde Vallunga, mi disseto nella fonte lì presente e raggiungo in un quarto d’ora il centro di Selva per la fine di questa bellissima mezza maratona quasi sempre in solitaria in mezzo alle Dolomiti.
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Belle foto,bravo
RispondiEliminaLa val Gardena NON è in Trentino, informati!
EliminaGrazie, Anonimo "Cicerone"...ho corretto l'iperdonabile errore!
EliminaLa Val Gardena infatti è in Italia, In Trentino-Alto Adige, in provincia di Bolzano. Grazie.