O come mai questo blog??

Dal 2011 mi sono dato all'escursionismo, un modo alla fin fine più semplice e diretto per stare a contatto con la natura. Del resto, come potete vedere qui a fianco, già da piccolo ero un in-tenditore in materia..eheh. Certo, c'è (o c'era, visto che ormai da più di un anno non la pratico più..) anche la pesca, come per qualcun altro può esserci la caccia, o la raccolta funghi ecc., ma quasi tutte in comune hanno secondo me un grosso limite: il fatto di considerare la natura come un "veicolo" per il raggiungimento di un certo grado di soddisfazione, e non essa stessa il fine. In un certo senso, è come se debba esserci sempre un profitto finale. Le escursioni invece non sono nient'altro che il sano desiderio di passare un po' di tempo immersi nella nostra natura, osservarla, e basta.

domenica 6 marzo 2011

John Laroche

John Laroche

..Sono probabilmente la persona più intelligente che conosca..

I personaggi dei film sono forse quelli che più ci fanno sognare, perché essendo prevalentemente fantastici, sono costruiti ad arte in modo da poter stimolare le nostre emozioni più profonde; che il film sia basato su storie nuove o magari già scritte in un libro, poco importa. Poi ci sono anche storie vere, di personaggi veramente esistiti, e che magari, sulla loro vita, è stato scritto anche un libro, e alla fine fatto anche un film. A volte succede che questi personaggi facciano sognare come i loro colleghi di fantasia, e quando succede, rimangono impressi indelebilmente.


La scrittrice Susan Orlean
John Laroche è uno di questi. La sua vita è stata scritta da Susan Orlean nel libro Il Ladro di Orchidee, ed interpretato nell’omonimo film da un grande Chris Cooper, apparentemente come attore non protagonista (ovvio, se nel cast c’è anche Nicholas Cage e Meryl Streep).
Alla sua prima apparizione nel film, uno pensa subito ad un personaggio antagonista, un look alla Mr. Crocodile Dundee ma in negativo, tant’è che viene subito arrestato per furto di rare Orchidee Fantasma dalla riserva Fakahatchee in Florida.


Il vero John Laroche
Sporco, trasandato, sdentato, voce roca, finemente loquace quel tanto da farti capire che uno così può portare solo guai alla trama del film. E invece, da quel momento in poi, per la gioia di Susan Orlean (Meryl Streep nel film) che ne farà un successo nel suo articolo sul New Yorker, preludio al libro “The Orchid Thief”, sarà un’escalation di intense e profonde battute (“...non è mica una gara a chi piscia più lontano...”) e considerazioni sulla sua vita e della vita in generale, che ci consegnano un personaggio completamente differente dall’impressione mediatica iniziale, colto, simpatico, quasi autistico per le grandi passioni della sua vita, ma soprattutto solo e custode di un profondo dolore.
Il più memorabile dei passaggi quello in cui, con disarmante semplicità, passa, dal rapporto tra un fiore e un insetto, ad un concetto snello e perfettamente calzante sul significato della nostra stessa esistenza. Sentite qua…



Via i dogmi, via le religioni, via il Sapiens dall’Homo, è questo il vero Senso Della Vita. Ecco, non è un discorso fatto a tavolino, creato ad arte per un film, ma l’ha davvero pensato ed espresso una persona realmente esistente, e questo la rende unica.
Peccato che, nel film, il Laroche/Cooper debba riscendere sulla terra e adattarsi alla pellicola dandole un po’ di thriller e di mistero, ovviamente a suo scapito.


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