O come mai questo blog??

Dal 2011 mi sono dato all'escursionismo, un modo alla fin fine più semplice e diretto per stare a contatto con la natura. Del resto, come potete vedere qui a fianco, già da piccolo ero un in-tenditore in materia..eheh. Certo, c'è (o c'era, visto che ormai da più di un anno non la pratico più..) anche la pesca, come per qualcun altro può esserci la caccia, o la raccolta funghi ecc., ma quasi tutte in comune hanno secondo me un grosso limite: il fatto di considerare la natura come un "veicolo" per il raggiungimento di un certo grado di soddisfazione, e non essa stessa il fine. In un certo senso, è come se debba esserci sempre un profitto finale. Le escursioni invece non sono nient'altro che il sano desiderio di passare un po' di tempo immersi nella nostra natura, osservarla, e basta.

venerdì 4 marzo 2011

Escursione Prata - Bivio Niccioleta - P.gio Sciamagna

Lunghezza = 12,6 km
Durata = 3 h 10 m
Difficoltà = molto difficile
Altitudine max. = 590mt. s.l.m.
Dislivello max. positivo = 460 mt
Utilizzo GPS = obbligatorio



Partenza da Prata, al “Pianello”, dalla fermata del bus, si prende sulla destra la vecchia strada panoramica asfaltata che ci conduce, dopo circa 1,5 km, all’incrocio con la SR441. Si prosegue a destra in direzione di Massa Marittima e, al km 3, si svolta a destra in direzione di Niccioleta.

Clicca per ingrandire e scaricare la cartina  [in blu il percorso]*

Il verde Vallone
Poco dopo, in corrispondenza di uno stretto ponte, usciamo dalla strada asfaltata prendendo a sinistra un sentiero sterrato che ci conduce sulla sommità del poggio di fronte a noi. Al km 3,95, prima di un palo della luce, si lascia la strada e si prende a sinistra uno stradello in mezzo al campo, che arriva a ridosso di un podere per poi compiere un'inversione ad U e tornare prima indietro, poi a sinistra introducendoci in un vallone in discesa dove andiamo a ricongiungerci (km 4,56) con la strada sterrata che avevamo lasciato poco prima.

A questo punto prendiamo la deviazione a sinistra e iniziamo la discesa in una bellissima macchia che ci porta a guadare un piccolo ruscelletto (km 5) e poi a sbucare di nuovo nella SR441. 
Adesso giriamo a sinistra tornando verso Prata, e lasciamo di nuovo la SR441 poco dopo, in corrispondenza di una curva a sinistra, prendendo sulla destra una strada sterrata in discesa. Poco dopo, al km 5,93, arriviamo ad uno spiazzo dove si incrociano più strade, noi prendiamo quella di fronte a noi, in direzione del Colle Fontegrilli (541mt s.l.m.) che raggiungiamo al km 6,3.

Rudere a C.Fontegrilli
L'incrocio per C.Fontegrilli
Qui si trova un rudere abbandonato e circondato da una rete, giriamogli intorno sulla sinistra e proseguiamo in discesa lungo l'intricatissimo stradello che, al km 7, ci ricongiunge con la strada sterrata principale. Poco dopo arriviamo ad un altro spiazzo, prendiamo la strada a sinistra molto fangosa durante le stagioni più fredde e, al km 7,7, giriamo a sinistra, raggiungendo nel frattempo la vicina sommità del Poggio Sciamagna (506mt s.l.m.).


L'incrocio per P.gio Sciamagna
Proseguiamo ancora e, all'incirca intorno al km 8, dobbiamo svoltare a sinistra e scendere  lungo il crinale del poggio attraversando la macchia. Purtroppo in questa zona, il recente taglio del bosco e il successivo rimboschimento con piante a foglia molto basse, fanno sì che il sentiero segnato nella cartina della Comunità Montana sia pressoché invisibile. Per questo l'utilizzo del GPS in questa escursione è praticamente obbligatorio. Ci troviamo infatti in una zona abbastanza sperduta, quindi non possiamo permetterci di perdere l'orientamento visto che dobbiamo attraversare dei fitti boschi. Raggiungiamo dopo una torutosa discesa e guadiamo il Torrente Carsia, ed iniziamo una nuova difficile prova, la risalita fino alla strada sterrata, da affrontare anche questa in mezzo alla macchia, e soprattutto con una pendenza iniziale veramente spaventosa. Al km 9,7 raggiungiamo un piccolo spiazzo, siamo quasi arrivati alla strada sterrata, infatti di lì a poco, continuando a salire, cominceremo a trovare dei muretti artificiali immersi nella macchia.


Il rudere abbandonato
Sono i resti di una coltivazione a terrazzamento di ulivi, preludio ad un rudere abbandonato in corrispondenza della agognata strada. A questo punto basterà seguire questa strada, e tenersi sempre sulla sinistra quando troveremo gli altri 2 incroci successivi, attraversando nel contempo le bellissime campagne della vallata sottostante il ponte di Prata per poi risalire a ridosso del campo sportivo.

A questo punto si rientra nella SR441 e ritorno a Prata, al Pianello.


Prata vista dalle campagne sottostanti

* fonte: Carta Escursionistica Colline Metallifere

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