O come mai questo blog??

Dal 2011 mi sono dato all'escursionismo, un modo alla fin fine più semplice e diretto per stare a contatto con la natura. Del resto, come potete vedere qui a fianco, già da piccolo ero un in-tenditore in materia..eheh. Certo, c'è (o c'era, visto che ormai da più di un anno non la pratico più..) anche la pesca, come per qualcun altro può esserci la caccia, o la raccolta funghi ecc., ma quasi tutte in comune hanno secondo me un grosso limite: il fatto di considerare la natura come un "veicolo" per il raggiungimento di un certo grado di soddisfazione, e non essa stessa il fine. In un certo senso, è come se debba esserci sempre un profitto finale. Le escursioni invece non sono nient'altro che il sano desiderio di passare un po' di tempo immersi nella nostra natura, osservarla, e basta.

lunedì 9 maggio 2011

[ Come è andata?? ] Escursione Prata - Poggio di Montieri [ 06/05/2011 ]

Venerdì 6 Maggio 2011, nella settimana appena passata le giornate sono state tutte ottime dal punto di vista meteo, calde e ventilate. Questo Venerdì non fa eccezione, la mattina una leggera brezza di tramontana rende l’aria fresca e frizzante, poi nel pomeriggio, come da copione, la temperatura arriverà intorno ai 20-21 °C, insomma, una giornata perfetta per un’uscita.
 
Discesa verso Fonte a Canale
Tratto finale del sentiero n.25

Dopo il forfait di un amico pratigiano, decido lo stesso di andare al Poggio di Montieri anche solo; in qualunque caso ci sono sempre dei pro e dei contro, sia da soli che in compagnia. La mattina parto, come quasi tutte le altre volte, alle 7.00. Al forno al Pianello mi domandano subito se per caso sto partendo per la SPratata, oramai s’è sparsa la voce…

Pausa caffè (che rituale...)
Mucche nel recinto ai piedi del Poggio
Il primo tratto del sentiero 30, come sempre, “la Viva”, la terribile salita, serve subito a spezzare il fiato, poi, giunto all’Aia della Vedova, il sentiero prende piacevolmente in discesa verso Fonte a Canale, o Fonte Canali che dir si voglia. Era da tanto tempo che non passavo da queste parti, ma non trovo niente di profondamente cambiato. Poco dopo la fonte, in un tratto in discesa dentro il bosco, si apre un bello scorcio di veduta proprio sul Poggio di Montieri (arrivo…arrivo…non aver fretta…).

L'inizio dell'ultima dura salita
Dopo le deviazioni del sentiero n.30 per il Troscione, che non seguo per non allungare troppo, arrivo alla confluenza con la strada sterrata per Fonte Barletti, questo lungo tratto fatto finora è complessivamente molto agevole da percorrere, numerosi saliscendi mai impegnativi. L’incrocio con il sentiero 25, che devo prendere per girare intorno al poggio, me lo segnala il GPS, perché il cartello è divelto e buttato lì per terra da una parte; non me ne ero accorto, distratto dalle motoseghe dei tagliatori nel versante opposto. Il sentiero 25 parte subito in salita, ma breve, poi rimane pressappoco sempre sulla stessa quota, e sempre nel bosco. Una volta usciti dal bosco, c’è una piccola zona libera da vegetazione, sono le 9.00, è il momento ideale per una bella pausa caffè e qualche foto al panorama, la giornata limpida permette di vedere benissimo le vicine Prata e Boccheggiano.

Riparto, trovo subito dei ruderi di una casetta, da questo punto in poi il sentiero è quasi sempre costeggiato da un vecchio muretto in pietra, segno evidente che un tempo questa via era abbastanza curata da testimoniarne un frequente andirivieni da e per Montieri. Alla mia destra, la visuale cambia e diventa un paesaggio più aperto, fatto di campi a saliscendi e qualche albero qua e là; il tutto è delimitato da una lunga recinzione, in quanto zona di pascolo dell’azienda agricola venatoria di Montieri, non a caso poco dopo trovo un branco di mucche. Alla mia sinistra invece, zone di bosco, a volte molto intricate e buie, si alternano alla massicciata del Poggio di Montieri.


Arrivo alla salita finale per il poggio, che mi immagino durissima, a vedere la mappa, in realtà, sempre di salita si tratta, ma non impossibile, e passa all’interno di un fittissimo bosco di pini e abeti, non passa nemmeno un raggio di luce, e sommato al silenzio generale il contesto è davvero suggestivo, sembra di essere in una galleria di vegetazione. Vorrei fare qualche foto o video, invece decido di lasciar perdere e gustarmi il momento.

In vista del Poggio...
Boccheggiano e Roccatederighi
Quando il bosco si dirada, sono ormai in vista della grossa croce fatta a traliccio, situata a 1000mt. Già da qui il panorama è molto bello, si vede bene Prata, Boccheggiano, Roccatederighi e il monte Sassoforte, più lontano Gavorrano, Massa Marittima, ancora più lontano Follonica, il porto del Puntone, Torre del Sale e Piombino, ancora più lontano l’Isola d’Elba e Montecristo, e infine, ancora più lontano, la Corsica e il Monte Amiata. Dopo una telefonata a mia moglie, percorro l’ultimo tratto fino alla vetta del Poggio, in corrispondenza di un cippo situato fra le antenne ripetitori di segnali radio (ce ne sono complessivamente 3).


Sono all’incirca le 10.45, Il GPS mi segnala 1060mt, 9 in più di quelli ufficiali, probabilmente un po’ d’errore ci sta. Da questo punto la visuale è leggermente più ristretta, non si vede la zona di Piombino e Isola d’Elba in quanto coperte dal limitare di un bellissimo bosco che, oltre il cippo sulla vetta, copre a scendere il versante opposto del Poggio.

Sopra il cippo della vetta
Complessivamente un bellissimo itinerario, forse il più bello fra quelli finora percorsi in queste zone.

Per il ritorno, decido di scendere nell’altro versante lungo la strada asfaltata che arriva da Montieri, e poi percorrere in senso inverso l’escursione Prata – Montieri.

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