O come mai questo blog??

Dal 2011 mi sono dato all'escursionismo, un modo alla fin fine più semplice e diretto per stare a contatto con la natura. Del resto, come potete vedere qui a fianco, già da piccolo ero un in-tenditore in materia..eheh. Certo, c'è (o c'era, visto che ormai da più di un anno non la pratico più..) anche la pesca, come per qualcun altro può esserci la caccia, o la raccolta funghi ecc., ma quasi tutte in comune hanno secondo me un grosso limite: il fatto di considerare la natura come un "veicolo" per il raggiungimento di un certo grado di soddisfazione, e non essa stessa il fine. In un certo senso, è come se debba esserci sempre un profitto finale. Le escursioni invece non sono nient'altro che il sano desiderio di passare un po' di tempo immersi nella nostra natura, osservarla, e basta.

mercoledì 11 maggio 2011

[ Come è andata?? ] Escursione Prata - Boccheggiano [ 01/05/2011 ]

Il primo Maggio 2011, con tutti gli amici del “reparto maternità” di Prata, decidiamo di passarlo alla casetta in legno dei cacciatori ubicata al campo sportivo di Boccheggiano. Si tratta di una bellissima casetta prefabbricata in legno, attrezzata di tutto punto, messa a disposizione dalla Comunità Montana e montata dalle squadre di cacciatori di Boccheggiano, utilizzata liberamente da chi ne faccia formale richiesta. Il posto è molto bello, inserito fra i castagni che circondano il campo sportivo di Boccheggiano, nonché sede delle molteplici feste paesane organizzate ogni anno principalmente dall’associazione 4 Gatti.

Quale migliore occasione per una bella passeggiata? Il ritrovo con tutti gli altri è alle 9.00 lì alla casetta, quindi, alle 7.00, parto da casa, in due ore dovrei farcela. La giornata, in mattinata, è molto ventosa e anche freddina, comunque il sole piano piano sembra voglia uscire, anche perché proprio il vento sta allontanando le nuvole.

Il percorso, come già sapevo, non è di particolare difficoltà, non ci sono delle salite difficili, e anche la lunghezza, 9 km, non è di quelle proibitive e permette di godersi con tutta calma la passeggiata.

Nei primi passaggi sui poggetti sopra il campo sportivo di Prata, qualche incrocio non è segnato nella cartina delle Colline Metallifere della Comunità Montana, anche perché in questa zona c’è un intreccio continuo di strade e stradelli di campagna. Decido quindi di segnarmi i punti non visibili nella cartina, così da poterli segnalare specificatamente nel post di descrizione dell’itinerario. Fino al podere la Sughera il sentiero è molto comodo e largo, poi una volta superato il podere e lasciata la strada in corrispondenza di una stretta curva in salita, il percorso diventa un po’ più caratteristico, più stretto, e con alcuni bei punti panoramici verso Boccheggiano, il Poggio di Montieri e in parte il Pian del Gabellino.

Veduta su Boccheggiano
In un punto sbaglio stradello, ma il GPS non tradisce e mi fa capire immediatamente che devo tornare sui miei passi e prendere l’altra via. Arrivo in scioltezza alla confluenza con la SP54, che lascio subito dopo per andare verso Monte Gusciani. Adesso c’è anche un bel cartello in legno proprio sulla strada che ne indica la direzione. Peccato che non abbia fatto alcun incontro faunistico, di solito in queste zone ci sono sempre dei branchi di cinghiali in transito.

La strada verso Monte Gusciani si vede che è stata tutta rimessa a posto, dopo una piccola discesa c’è la risalita, che non è affatto dura come pensavo e poco prima di arrivare ai poderi, subito prima di una curva, si vede benissimo sulla sinistra il sentiero in discesa che devo prendere per scendere fino alle Fornaci, nel Pian del Gabellino, in corrispondenza di una curva ad S della SP19. Questo tratto è molto carino, per terra si vede ancora un passato fatto di strada lastricata di sassi.




 La discesa da Monte Gusciani verso Le Fornaci

Il transito nella SP19 dura poco, la lascio subito dopo la curva e prendo il sentiero che taglia i campi del Pian di Boccheggiano per arrivare alla strada asfaltata del Ballarino. Come mi immaginavo, data l’elevata tipica umidità della zona, alcuni punti del sentiero vanno attraversati un po’ sui lati perché in mezzo ci sono delle belle pozzanghere, probabilmente “perenni”…

Dopo un brevissimo tratto boschivo, si entra nei campi, da qui c’è una bella visuale verso Prata e i soprastanti Poggi. Proseguo, l’ultimo tratto è veramente molto carino, uno stretto sentiero delimitato da alberi, in ambo i lati, con assoluta precisione. A questo punto sono nella strada del Ballarino, vado verso destra non prima di una bella foto panoramica, alle mie spalle, verso Monte Gusciani.

Tratto finale prima della strada del Ballarino
All’incrocio con il sentiero segnato n.42, faccio una piccola pausa “accademica”, in realtà non sono stanco e tantomeno in ritardo, quindi perché non prendersela comoda?

Riparto dopo 5 minuti salendo verso Fonte Verdi (salendo per modo di dire, non è proprio una salita di quelle pesanti…), dopo circa 1km incrocio sulla mia strada i volontari che lavorano da Helga, una signora tedesca che abita proprio in questa zona e accudisce nella propria residenza cani e gatti randagi o vittime di maltrattamenti. I ragazzi stanno portando a spasso, come tutte le mattine, la truppa di cani, saranno una quindicina minimo, e complice la notoria tranquillità di questi posti, sono quasi tutti sciolti…peccato che, vedendo arrivare uno sconosciuto, non la prendono così bene, soprattutto il pastore maremmano, che assieme ad altri 4 (s)cagnozzi mi corre subito incontro minaccioso, incurante dei richiami dei suoi padroni.

Va beh, lo so, è solo per la sorpresa che fanno così, comunque un pastore maremmano di cattivo umore non è mai il migliore degli incontri che si possa fare…mentre faccio finta di fare l’indifferente fermandomi sul ciglio del sentiero, un mini-cane agguerrito prova anche a darmi un morsetto sul polpaccio, ma non ci crede nemmeno lui…un suo collega invece, più pacifista, mi porta un legno per giocare. A quel punto sono arrivati anche i padroni, che richiamano all’ordine l’allegra brigata, tutto a posto dunque, a patto che gli incontri siano tutti così…

Arrivato al’incrocio prossimo a Fonte Verdi, dove avevo pensato di passare anche per una foto, decido invece di proseguire e salire subito a Boccheggiano per essere sicuro di non farmi attendere dagli altri. Il tratto finale, dunque, benché in salita, non è affatto impegnativo, il punto più duro è una serie di tre tornanti consecutivi, ma trattandosi di strada sterrata e bella larga, parlare di difficoltà è veramente eufemistico in questi casi.

Arrivo a Boccheggiano, costeggiando il Cimitero, in perfetto orario. Non mi resta che raggiungere il campo sportivo e terminare così questa piacevole passeggiata. Avendo un giorno intero a disposizione, si potrebbe fare, come via del ritorno, l’escursione Prata – Macchie di Natalone in senso inverso, tornando sui nostri passi e prendendo, svoltando a destra, il sentiero segnato che va a raccordarsi con il n.27.

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