O come mai questo blog??

Dal 2011 mi sono dato all'escursionismo, un modo alla fin fine più semplice e diretto per stare a contatto con la natura. Del resto, come potete vedere qui a fianco, già da piccolo ero un in-tenditore in materia..eheh. Certo, c'è (o c'era, visto che ormai da più di un anno non la pratico più..) anche la pesca, come per qualcun altro può esserci la caccia, o la raccolta funghi ecc., ma quasi tutte in comune hanno secondo me un grosso limite: il fatto di considerare la natura come un "veicolo" per il raggiungimento di un certo grado di soddisfazione, e non essa stessa il fine. In un certo senso, è come se debba esserci sempre un profitto finale. Le escursioni invece non sono nient'altro che il sano desiderio di passare un po' di tempo immersi nella nostra natura, osservarla, e basta.

martedì 29 marzo 2011

Escursione Prata – Le Cornate (versante Ovest)

 
Lunghezza = 15,5 km
Durata = 4 h
Difficoltà = difficile
Altitudine max. = 1060mt. s.l.m.



Questo itinerario ci porta da Prata fino alla vetta de Le Cornate, il complesso montuoso più alto (1060mt s.l.m.), insieme al Poggio di Montieri, di tutte le Colline Metallifere, passando prima dai Poggi di Prata, scendendo e attraversando la valle del Torrente Pavone, e risalendo infine a Gerfalco. Non è di facile esecuzione, sia per la lunghezza, sia per il vertiginoso tratto finale dell’ascesa a Le Cornate, che mette a dura prova le nostre capacità.


Clicca per ingrandire e scaricare la cartina  [in blu il percorso]*

Partenza da Prata, al “Pianello”, dalla fermata del bus, si prende sulla destra la strada che sale verso il cimitero e si segue il sentiero segnato della Comunità Montana n.30. Dopo 900mt, all’altezza dell’incrocio con il sentiero segnato n.27, inizia una impegnativa salita con pendenze fino al 30%, che raggiunge, a quota 820mt s.l.m., il crocevia per la salita ai Poggi di Prata. Proseguendo sul sentiero n.30, passeremo da un bel punto panoramico con vista sulle Cornate di Gerfalco e raggiungeremo un rudere chiamato Pighetti. Inizia una discesa fino al km 4,4, dove lasciamo il sentiero n.30 per immetterci nel n.31.


Vista delle Cornate dal sentiero n.30
Il tratto iniziale di questo sentiero non è ben segnato, occorre prestare molta attenzione ai segni sugli alberi che non sono ben disposti; arriveremo, dopo una tortuosa discesa, al guado del rigagnolo Rio Torto, in corrispondenza dei resti di remoti scavi minerari probabilmente a scopo di carotaggio. Proseguiamo costeggiando la SP11, che raggiungeremo ed attraverseremo in corrispondenza del km 6,5.

Seguiamo facilmente il sentiero che prosegue dopo la SP11 ed arriviamo in corrispondenza di un bel podere, il Podere Mocai, qui svoltiamo ad U sulla destra ed iniziamo la discesa verso la valle del Torrente Pavone. Arrivati proprio di fronte al torrente, giriamo a destra ma costeggiamo sempre la sponda del torrente, dopo circa 150mt arriveremo al guado, se di guado si può parlare visto che il torrente è quasi sempre in secca. Diciamo che in questo punto c’è la corrispondenza del nostro sentiero sull’altra sponda.

Proseguiamo salendo in un bel tratto nel bosco, per immetterci successivamente in una più larga strada sterrata. Continuando a salire, sulla nostra sinistra Le Cornate si mostrano in tutta la loro mole. Questo tratto, nelle campagne a sud-ovest di Gerfalco, seppur in salita, è molto agevole da seguire perché ben segnato oltreché completamente su ampia strada sterrata.
Arriviamo così al km 10,3, dove ci immettiamo nella SP71 andando in direzione di Gerfalco, sulla nostra destra una bellissima visuale del Poggio di Montieri.


Il Poggio di Montieri dalla SP71
Gerfalco
Dopo un km, siamo alle porte di Gerfalco, possiamo, se vogliamo, fare una sosta nel bar ristorante che troveremo proprio all’ingresso del paese. Sempre in corrispondenza del bar c’è il bivio con la strada sulla sinistra che porta verso Le Cornate.


La strada da Gerfalco alle Cornate
Inizialmente la strada è asfaltata, poi dopo poche centinaia di metri diventa sterrata, ma comunque molto comoda da percorrere, anche se in costante e leggera salita. Dovremo percorrere circa 3km, prima di arrivare ai ruderi e ai resti delle Cave Romano, avendo prima oltrepassato sul nostro cammino la piccola Capella L’Avveduta.

Alle Cave Romano, prendiamo sulla destra in sentiero segnato n.13 che ci porterà sulla sommità de Le Cornate, compiendo inizialmente un largo giro sulla sinistra del gruppo montuoso, per poi puntare deciso verso la vetta, in una incredibile salita con pendenze quasi da record. Raramente, anche nelle numerose escursioni che ho percorso in Trentino-Alto Adige, ho trovato pendenze simili.


Rudere alle Cave Romano
Inizio della salita alle Cornate
Saremo un po’ confusi, una volta in cima, nel capire quale sia effettivamente la vetta, in quanto sono molteplici i cumuli di sassi che troveremo; diciamo che saremo arrivati in corrispondenza di una piccola spianata dove è montato tra l’altro in un palo anche uno strumento rilevatore.


L'anonima vetta delle Cornate
Veduta verso Monterotondo M.mo
La migliore visuale panoramica comunque la si ha un po’ prima della vetta, nelle varie aperture che troveremo lungo il sentiero, in quanto la zona più alta de Le Cornate è caratterizzata dalla presenza di molti alberi. Qui con la vista potremo spaziare dalle vicine campagne verso Monterotondo Marittimo fino ad arrivare al mare, a Piombino e Follonica e, se le condizioni climatiche lo permettono, potremo scorgere anche l’Isola d’Elba e la Corsica.

Nessun commento:

Posta un commento